La situazione surreale di Napoli: dalla passione viscerale verso la squadra, al disinnamoramento degli ultimi anni

La situazione surreale di Napoli: dalla passione viscerale verso la squadra, al disinnamoramento degli ultimi anni

La definizione del termine “passione” nell’enciclopedia Treccani è la seguente: “Nell’accezione comune, inclinazione esclusiva verso un oggetto, sentimento intenso e violento (di attrazione o repulsione) che può turbare l’equilibrio psichico e la capacità di discernimento e di controllo”. Dunque, dopo aver enunciato il significato di questo sentimento, va contestualizzato nel mondo del calcio, più precisamente in una città famosa per la passione dei propri tifosi verso la squadra, ovvero Napoli. Nel capoluogo campano, dopo due stagioni non esaltanti e una pandemia che ha messo in ginocchio una nazione intera, i supporters azzurri hanno cominciato ad allontanarsi dalla squadra partenopea. Pertanto, nelle prossime righe analizzeremo nel dettaglio ciò che ha spinto i tifosi lontano dalla loro passione, inoltre, proporremo una soluzione per riaccendere il calore dei cuori napoletani.

Dal sogno scudetto alla delusione Champions: le montagne russe delle ultime stagioni del Napoli

La prima tappa del flashback delle ultime annate degli azzurri è la stagione 2017/18, quella indimenticabile, con i 91 punti finali, ed un sogno scudetto andato in frantumi. Durante gli ultimi mesi del campionato, il tifo partenopeo aveva cominciato davvero a credere alla vittoria finale, ciò lo rappresentava la presenza fissa in ogni angolo dell’allora San Paolo. Il tutto culminò nella notte del 22 aprile 2018, dopo la vittoria per 0-1 allo Stadium, la città esplose in una gioia immensa. Ovviamente, tutti ricorderanno cosa accadde 7 giorni dopo, con la Juventus vittoriosa a Milano ed il Napoli steso a Firenze, con lo scudetto consegnato ai bianconeri. Al termine del torneo, mister Sarri salutò il club, lasciando il primo vuoto nel cuore dei napoletani, che dopo tante speranze avevano visto il proprio sogno infrangersi contro il “palazzo”, così definito dal tecnico toscano.

Pertanto, dopo l’addio dell’ex Empoli, alla guida degli azzurri arrivò con tanta pressione, Carlo Ancelotti, che in una stagione e mezzo alla guida degli azzurri, ha allontanato sempre di più i partenopei dal Napoli. Le cause principali sono i risultati non all’altezza delle annate precedenti ed uno spogliatoio spaccato nella notte dell’ammutinamento. Successivamente, sulla panchina all’ombra del Vesuvio si accasò Gattuso, che riuscì a tirar fuori dai propri calciatori la grinta nascosta, che diventò un tutt’uno con i tifosi presenti a Fuorigrotta. Nel mese di Gennaio ci fu un ritorno degli ultras, ma  solo momentaneamente, poiché di lì a breve scoppiò l’epidemia del Covid-19, che fermò tutto il mondo. Dopo i mesi trascorsi nelle dimore, si ritornò in campo, e la vittoria della Coppa Italia fu una vittoria della città oltre che della squadra, perché il popolo azzurro aveva sofferto molto durante la pandemia.

Al di là di quanto detto nelle righe precedenti, la fine di questa situazione era lontanissima, infatti la stagione successiva fu giocata tutta a porte chiuse, che terminò con il mancato approdo in Champions del Napoli. L’ennesimo fallimento sportivo può essere considerato come il secondo pezzo del puzzle che ha allontanato i tifosi napoletani. L’approdo di Spalletti ha coinciso con il ritorno del pubblico sugli spalti, ma in silenzio, perché il tifo organizzato dopo la prima partita stagionale, è stato letteralmente mandato via dalle gradinate del Maradona. Intanto, il Napoli continuava a stupire gli addetti ai lavori, ma il cuore pulsante di questo club era costretto a stare fuori, complice un regolamento d’uso assurdo che negava la libertà di tifare.

Dopo qualche settimane c’è stato un ritorno delle due curve partenopee, precisamente la B nell’anello superiore e la A in quello inferiore, che hanno accompagnato gli uomini di Spalletti ad una rimonta sull’Inter capolista. Quando  tutto sembrava essere giunto ad una stabilità definitiva, il governo italiano ha deciso di ridurre la capienza degli impianti, allontanando ancora una volta i supporters dalla propria passione. Dopo questa pausa nazionale tornerà il 50% negli stadi, che dovrebbe aumentare ad un 75% e poi 100%, lasciando ancora viva una speranza per il ritorno del tifo organizzato. Dunque, questa situazione altalenante con:  risultati, regolamento d’uso e capienza, ha fatto sì che la città si allontanasse sempre di più dagli azzurri, lasciando nel dimenticatoio la passione che ha sempre contraddistinto questo popolo.

I napoletani posso riavvicinarsi alla squadra? La speranza dietro all’angolo

Partendo dal presupposto, che la causa principale di questo disinnamoramento non è il Covid, a cui tutti gli addetti ai lavori fanno riferimento, ma bensì una società, che sta facendo di tutto pur di allontanare il tifo organizzato dal Maradona. L’obiettivo del club è quello di creare una sorta di teatro, con tifosi e tifose presenti sugli spalti per altro e non per sostenere la squadra. Questa situazione è nota a tutti, ma nessuno si oppone a questo cambiamento drastico, poiché le due curve non ricevono aiuto dal resto della città, anzi,  in molti assecondano l’idea della società. Questa strategie stanno facendo sì che la vera Napoli non segua più gli azzurri con la stessa passione di un tempo. Nonostante uno scenario complicato, può esserci una speranza per un futuro prossimo, con un possibile riavvicinamento di Napoli al Napoli. Infatti, per ritrovare l’amore verso la maglia azzurra c’è bisogno di un cambiamento che dia nuove motivazioni e un buon progetto tecnico. Successivamente andrebbe avanzata qualche proposta che possa coinvolgere di più i tifosi, come il Dortmund in Germania. Infine, l’ultima soluzione è quella più semplice, ossia avvicinare i giovani a questa realtà, perché ormai sono sempre di meno i ragazzi che si appassionano al calcio, preferendo altro.

Dunque, è giunto il momento di trarre le conclusioni finali, lasciando un possibile spiraglio in una situazione non delle migliori. All’ombra del Vesuvio dopo anni bui e una pandemia nel mezzo, la città ha bisogno di ritrovare l’amore viscerale verso la propria squadra, tornando come una volta su quelle gradinate, tifando incondizionatamente ma soprattutto: “Al di là del risultato” come recita lo striscione posto in curva B.

Pasquale Palmieri

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