Galtier: dalla lunga gavetta alla vetta della Ligue 1

Galtier: dalla lunga gavetta alla vetta della Ligue 1

Esclusi clamorosi ribaltoni, Gennaro Gattuso, a fine stagione, lascerà Napoli. Uno dei candidati a sostituirlo è Christophe Galtier.

Il 54enne attualmente è primo in Ligue 1 con il suo Lille -con 4 punti di vantaggio sul Paris Saint-Germain- a due giornate dal termine del torneo.

La sua formazione è la sorpresa del massimo campionato francese, composta da tanti giovani interessanti del calibro di Jonathan David (21) e Boubakary Soumaré (22). Completata, poi, da calciatori di esperienza come José Fonte (37) e Burak Yılmaz (35).

Già la scorsa stagione i Mastini erano tra le mine vaganti della competizione -che si fermò a causa della diffusione del Sars cov 2 alla 28a giornata- in cui finirono quarti a 48 punti.


COME GIOCA IL LILLE

Il tecnico marsigliese dispone tatticamente le proprie squadre con il 4-2-3-1.

Gli interpreti sono, solitamente, un estremo difensore più bravo tra i pali che con i piedi ed i due centrali difensivi che si completano: uno più forte fisicamente e l’altro affidabile in fase di impostazione. A completare la linea a quattro, due terzini di spinta.

A centrocampo, un mediano di interdizione e roccioso e l’altro, che oltre alla fase difensiva, predilige anche inserimenti senza palla, andando in aiuto all’attacco. Questo, composto da una batteria di trequartisti: esterni molto veloci e disposti a piede invertito ed un sottopunta veloce e tecnico che gioca molto vicino all’attaccante di riferimento.

Ultimo pezzo del puzzle veloce, forte fisicamente e tecnico perché in fase di impostazione, se la squadra non è pressata, deve essere pronto a ricevere la palla lunga dalla retroguardia ed a far salire i compagni.

La manovra di costruzione offensiva, può coinvolgere anche gli esterni, sia alti che bassi, che devono essere abili a smarcarsi. Usualmente, in tal caso, i terzini si alzano sulla linea dei mediani ed uno di questi si bassa su quella dei difensori per ricevere la sfera ed iniziare, quindi, lo sviluppo dell’azione.

Se, però, il team avversario dovesse attivare un pressing alto, Les Dogues optano per la costruzione dal basso, così da cercare di saltare le prime due linee rivali ed avere campo per finalizzare in velocità, con pochi passaggi.

Tiro che però, spesso e volentieri, viene effettuato all’interno dell’area di rigore. Insomma, il gioco verticale è quello prediletto dagli uomini di Galtier rispetto al possesso palla.

Inoltre, quella del coach classe ’66 è una formazione molto solida. Basti pensare che Mike Maignan, portiere titolare, in questa stagione ha ottenuto 19 clean sheet in 36 partite, statistica migliore considerando i top-5 campionati europei.

Per di più, nelle prime 36 giornate, la capolista della Ligue 1 ha subito solo 22 gol, nei maggiori tornei del nostro continente nessuno ha subito meno, alla pari solo l’Atletico Madrid.

Solidità acquisita in fase di non possesso con un 4-4-2 compatto e con una linea alta, per far si che gli attaccanti avversari siano spesso e volentieri in fuorigioco. In questo modo, riesce ad effettuare un pressing alto alla ricerca della riconquista della sfera.

Baricentro alto, pressing ed aggressività, che talvolta possono essere i punti di debolezza del Lille. Perché con un calo di intensità e concentrazione, i ‘nemici’ possono facilmente trovare la via del gol avendo tanto spazio, sia dietro la linea difensiva che grazie ai buchi lasciati dai terzini.

DALLE ORIGINI AD OGGI

Christophe Galtier ha fatto una lunga gavetta prima di diventare responsabile tecnico di un club.
È partito da vice di Bernard Casoni, nell’annata 2001-02, al Marsiglia, equipo che lo aveva fatto esordire tra i professionisti da giocatore. Per altri dieci anni ha continuato questo ruolo passando dall’Arīs Salonicco, Bastia, Portsmouth, Sochaux e Olympique Lione, fino ad arrivare al Saint-Étienne.

Nei Les Verts, è arrivato nel 2008 ed ha affiancato prima Laurent Roussey e poi Alain Perrin fino al 15 dicembre 2009, quando è stato promosso primo allenatore. È rimasto nella Loira (Alvernia-Rodano-Alpi) fino al 2017, raccogliendo l’equipe dagli inferi della classifica e portandolo alla qualificazione in Europa League nell’annata 2013-14 e per altre due stagioni consecutive.

Dal 2017 guida il Lille, ma molto probabilmente, solo fino al termine di questa stagione: per le ottime cose che sta facendo, molti club sia francesi come il Nizza che esteri, tra cui Napoli e Milan, hanno pensato a lui.

Alfonso Oliva

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