Pioggia di milioni sotto la Torre Eiffel, UEFA in silenzio: cosa succederà al PSG?

Pioggia di milioni sotto la Torre Eiffel, UEFA in silenzio: cosa succederà al PSG?

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Pioggia di milioni sotto la Torre Eiffel, UEFA in silenzio: cosa succederà al PSG?

Estate indimenticabile per gli appassionati di calcio. Le notti itineranti di EURO 2020 hanno contribuito al grande desiderio di gloria nelle piazze più importanti del Bel Paese. Sogna Roma con gli arrivi a sorpresa di Sarri e Mourinho. Sorride Torino con il grande ritorno di Massimiliano Allegri. Sospese nel vuoto Bergamo e Napoli, le quali osservano il ridimensionamento, seppur dignitoso e qualitativo, della Milano nerazzurra. Tuttavia, le grandi stelle del firmamento calcistico hanno deciso di riunirsi a Parigi rendendo il Paris Saint-Germain la vera regina del calciomercato. I riflettori sono puntati sulla Torre Eiffel, nuova meta di leggende assolute e calciatori dotati di grande qualità.

La costruzione del dream team

Tutto è iniziato con il riscatto del cartellino di Danilo Pereira, centrocampista ex Porto che veste la maglia del team francese dalla scorsa stagione. Prezzo “modico” considerando gli standard odierni per atleti di quel calibro, sedici milioni di euro. Poi l’arrivo di Wijnaldum, compagno di reparto del portoghese appena citato. Il primo grande affare a parametro zero, un gustoso aperitivo in attesa dei piatti pregiati. Per rinforzare il reparto difensivo, la dirigenza ha deciso di fare all-in su una grande garanzia, arrivata anch’essa senza contratto: Sergio Ramos. Pali affidati a Donnarumma, con la stessa formula di mercato dei fenomeni menzionati in precedenza, e fascia destra assegnata ad Hakimi, terzino che probabilmente interpreta meglio di chiunque altro quel ruolo e da tale è stato pagato. Infine l’acquisto del secolo, quello più atteso che lascia tutt’oggi diversi spunti di riflessione. La Pulce strappata con tanta forza economica dalla sua casa, con notevoli e decisivi demeriti gestionali a tinte blaugrana. Insomma, una sessione di trasferimenti degna delle migliori carriere su FIFA, celebre titolo videoludico di EA Sports.

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Pioggia di milioni sotto la Torre Eiffel, UEFA in silenzio: cosa succederà al PSG?

Ingaggi da capogiro: quanto pagherà il PSG a fine anno?

Inutile sottolineare l’importanza del denaro nel calcio moderno, ormai elemento essenziale per costruire successi epocali, quantomeno nella maggior parte dei casi. Gli sceicchi del PSG non hanno mai avuto il timore di sborsare fior di quattrini per rendere competitiva la propria squadra, affrontando in maniera spregiudicata l’ostacolo severo, almeno in passato, del Fair play finanziario. Con l’arrivo dei nuovi acquisti il monte ingaggi è aumentato notevolmente, suscitando diversi sospetti nelle menti di tifosi ed addetti ai lavori sui pagamenti e sul rispetto delle regole imposte da UEFA. Basta pensare che Angel Di Maria, esterno argentino che ogni anno incassa quasi otto milioni di euro, non rientra nella lista dei dieci calciatori più pagati dal club. Prima del colpo Messi, la società avrebbe dovuto dividere e sborsare centotrentasei milioni nelle casse dei titolarissimi. Ebbene si, una cifra così alta soltanto per undici calciatori. A questi sommiamo il super contratto del funambolo argentino e le tantissime riserve a disposizione di Pochettino per superare ampiamente quota duecento.

Perché la UEFA non interviene?

In molti, meravigliati dalla spesa faraonica del Paris Saint-Germain, hanno subito richiamato l’attenzione della UEFA ed il suo Fair play finanziario. Al momento, però, non c’è alcun rischio per la dirigenza parigina. L’organo calcistico europeo sembrerebbe aver mollato l’osso, quasi anticipando l’eliminazione del vincolo che ha creato diversi spunti di riflessione in passato. A quanto pare, nei prossimi anni sarà introdotta una nuova regola che permetterà ai club di investire sul mercato senza limitazioni. Nel frattempo non è arrivata alcuna comunicazione ufficiale in merito al rispetto del FPF nella prossima stagione. Una situazione particolare che potrebbe allontanare ogni pensiero malizioso con la cessione di Mbappè ma questa, citando Federico Buffa, “è un’altra storia”.

Ivan Serio

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