Tudor: “Il mio gioco non va bene in una grande squadra. Siamo orgogliosi della partita di oggi”
Tudor: “Il mio gioco non va bene in una grande squadra. Siamo orgogliosi della partita di oggi”
Nel post-partita ha parlato anche l’allenatore dell’Hellas Verona, Igor Tudor. Ecco le sue parole:
“Simeone ha parlato bene“, in riferimento al Cholito che aveva parlato prima di lui.
Aveva chiesto subito di spingere nel secondo tempo, però, avete gestito bene difensivamente o no? “Ma non è vero che siamo cresciuti dal punto di vista difensivo, anzi, è il contrario. Ci aiutavamo, ci davamo una mano dietro.
Creavamo sempre qualcosa. Abbiamo avuto 3/4 belle azioni. Siamo orgogliosi”.
Ci spieghi la tua idea di calcio? Quando è che l’hai abbracciata? “Io penso che un allenatore deve sempre svilupparsi, ogni anno. Il calcio cambia, va in una direzione sempre più esigente. La gente vuole vedere un calcio aggressivo, a me piace far pressare. Mi sono appoggiato al lavoro fatto due anni fa, in allenamento. È bello vederlo di domenica. Era una partita interessante dal punto di vista mentale e l’abbiamo sfruttata bene. Ora pensiamo all’Empoli, speriamo che quelli che tornano stiano bene”.
Parlavamo prima della difficoltà di incontrarvi, ma ora difensivamente cambi le tue idee partita per partita? “Dipende dalla squadra, io penso che il modo di allenare in questo mondo cambia da momento a momento. Il pressing è una cosa importante, i calciatori vogliono andare avanti. Se tu vai sempre sull’avversario, lui ha una sensazione diversa. Anche se poi è difficile giocare nell’uno contro uno”.
Questo calcio, che proponi, potresti farlo anche in un altro club? “In questo modo, come ci alleniamo, si fa una grande fatica in una grande squadra. Si potrebbe fare più a zona. Questa è una cosa malata, in senso buono. Non si potrebbe proporre a Ronaldo. Non puoi rinunciare al gioco con la palla. Sono importanti entrambi le fasi”.
Michelangelo Polise
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