Spalletti: “Il Torino è un brutto cliente! Su Raspadori e Simeone…”

Spalletti: “Il Torino è un brutto cliente! Su Raspadori e Simeone…”

Luciano Spalletti, allenatore del Napoli, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della gara di Serie A con il Torino. Le sue parole:

Perché si è presentato con le rose?

“Sono per ricordare Mahsa Amini e Hadith Najafi”.

Che Napoli ha ritrovato?

“Ma noi quando i nostri calciatori vanno in Nazionale li seguiamo per telefono giorno dopo giorno. A qualcuno ha fatto bene giocare queste partite perché aveva avuto un po’ meno spazio da noi. Qualcuno, tra cui gli italiani, ha dato seguito al modo di giocare del Napoli perché la nostra nazionale ha giocato bene. Nessuno si è infortunato e si è dato seguito al lavoro. Abbiamo abbastanza a fuoco quello che è il nostro discorso. Stamattina, all’allenamento erano tutti concentrati, nonostante queste due settimane di stop. Siamo pronti per questa partita”.

Possiamo dire che questo è il primo vero crocevia del Napoli quest’anno?

“Io penso che ogni partita serve a ricordare se noi siamo un Napoli forte oppure no. È un discorso che va aldilà della valutazione di una gara perché il percorso sarà lungo e difficile. Ci vuole impegno costante, non solo per cercare un risultato, ma per sviluppare un singolo allenamento. Ci vuole la continuità di comportamento nel lungo periodo. Ogni partita ha un valore particolare perché ci son sempre tre punti in palio e perché può confermare il fatto che il nostro lavoro sia giusto. Un risultato non può cambiare un campionato, può dare una spinta ulteriore, ma il lavoro vero va fatto nel lungo periodo. Gli scudetti si vincono a Giugno”.

Raspadori o Simeone?

“Fanno al nostro caso entrambi e giocheranno entrambi. Per me è indifferente. Se quello che subentra determina la partita, va ad evidenziare una qualità di scelta e di momento che sorpassa quella che è l’importanza di giocare titolare. Questo discorso di chi gioca di più e chi di meno va affrontato in maniera corretta, perché per fare un percorso lungo abbiamo bisogno di gente in forma e stimolata. Abbiamo bisogno di minuti nelle gambe, i calciatori vanno usati tutti. Rigiocheremo martedì e abbiamo bisogno di loro. In una partita di 90 minuti e un’altra tra 3 giorni, useremo sia Raspadori che Simeone. Perché ormai son 100 minuti di partita. Anche tra Lozano e Politano, quando uno ha dato uno strappo per 70 minuti, c’è bisogno dell’altro. E chi gioca 20 minuti non è la riserva ma chi può farci vincere se gioca bene. Questo ragionamento è facile da interpretare”.

Sulla classifica:

“Io penso che c’è un equilibrio che durerà molto perché le squadre sono molto attrezzate. Per cui, il fatto che ci sia qualcuna più dietro non significa nulla perché possono riprendersi. Le sette squadre che abbiamo sempre citato, hanno tutte le carte in regola per fare un campionato di alta classifica. In più, c’è sempre quella squadra, come la Fiorentina lo scorso anno, che va ad insidiare le altre. Troppo presto per fare valutazioni”.

Raspadori può agire meglio da seconda punta?

“Secondo me no. Nel senso che non ha vantaggi a giocare con un’altra punta per quelle che sono le sue qualità. Dipende dalla partita. Se c’è una squadra che pressa forte, allora sì, perché c’è bisogno di più fisicità. Se, però, noi riusciamo a costruire l’azione, non conta il compagno di reparto. Raspadori l’abbiamo preso perché sa fare tutto e abbiamo speso “bei soldini” per lui. Jack è un calciatore forte perché ha muscolo, perché calcia con entrambi i piedi, perché sente benissimo la porta e perché ha personalità. È un ragazzo che vuole migliorare e che non si fermerà alle prime soddisfazioni. È molto ambizioso, come tutta la squadra. La nostra, infatti, è una squadra giovane ma con l’ambizione di diventare campioni. La società è stata brava”.

La vittoria di Milano cambia la situazione di questa stagione? C’è uno step fatto dai nuovi arrivati?

“Sicuramente hanno fatto vedere di adattarsi subito al nostro calcio. Noi vogliamo stare lì ed essere in lotta con le altre 7 fino alla fine del campionato. C’è una classifica affollata e ci sono squadre forti che stanno producendo un buon calcio. Noi ci siamo adattati bene e stiamo portando avanti il nostro discorso. Non c’è da parlare solo di continuità di risultati, ma anche di atteggiamenti. Dobbiamo andare a sbattere sugli avversari come abbiamo fatto fin ora”.

Quanto è cresciuta questa squadra?

“È un discorso che stiamo prendendo in considerazione quello di riuscire a comportarsi bene anche nelle fasi di partita che non somigliano alle nostre qualità. Se abbiamo detto che il Milan ha avuto occasioni nella nostra area, riguarda ancora quell’atteggiamento da migliorare in alcune occasioni. Il Torino è un brutto cliente perché sappiamo il loro valore e il modo di lavorare del loro allenatore. Quando la gente lavora porta sempre a casa qualcosa. Dobbiamo essere più bravi di loro che sanno interpretare bene le diverse azioni di gioco: sia della ripartenza dal basso sia dei lanci di Milinkovic-Savic (portiere). Sanno fare battaglia al centro del campo ed hanno diversi modi di difendere. Questo la dice lunga sulla difficoltà della gara, ma noi vogliamo vincere partite difficili, non partite facili e siamo pronti”.

Sul debutto di un’arbitro donna in Serie A:

“Sono convinto che saprà farsi valere ed avrà il rispetto di tutti come ogni arbitro”.

Sui possibili cambi di formazione:

“Juan Jesus e Ndombele sono giocatori pronti. Tanguy sta crescendo e ci verrà molto comodo in certi momenti della partita. Lui sportella facilmente con gli avversari ed ha quella forza fisica da spostarti senza far nulla di particolare. È chiaro che tra qui e martedì qualcosa cambierà. Su domani non credo di cambiare molto dalla formazione che ha giocato più spesso perché i calciatori stanno bene. Non ci saranno molti cambi dalle formazioni che giocano più spesso”.

Qual è il pregio che Spalletti vuole rivedere dai suoi e quale l’errore che non vuole che venga commesso?

“Il pregio è quello di sapere bene qual è la professione che svolgono e che bisogna saper reagire ai momenti di difficoltà. Voglio che diano seguito al discorso che stanno affrontando adesso. Con la squadra ci si vede spesso e si sta spesso insieme, vengono fatte anche domande. Ormai, i calciatori ne capiscono quanto me di calcio e di situazioni di gioco. Esigono che qualcuno gli dica quello che vogliono fare che siano d’accordo con loro. Non ho nulla da chiedere che loro facciano in maniera differente. Quello che magari non vorrei rivedere è, magari, quei gol che abbiamo sbagliato davanti al portiere. Perché queste situazioni possono essere determinati. Ci sono degli attaccanti che a volte danno impressione ai centrali di avere una giornata pigra, ma poi la loro palla la vanno a prendere “.

Per battere il Torino bisogna muovere molto il pallone?

“Sì, abbiamo bisogno di continuità di movimento. La palla va toccata due volte e va cercato chi è libero negli spazi. Ma questa è una nostra qualità e ho fiducia sul fatto che sappiamo farlo”.

Cosa manca per raggiungere i trofei?

“È discutibile questa cosa qui. Noi vogliamo dare continuità ai nostri risultati perché siamo ambiziosi e arriveremo fino in fondo per dare conclusioni. Non mi piace guardare indietro ma andare avanti e portare a casa qualcosa in futuro”.

Su Milan-Napoli:

“A Milano se una persona capace come Pioli dice che hanno giocato una grande partita e che era quello che volevano fare, io sono d’accordo con lui. Questo, però, da valore a questa vittoria perché vai capire con chi hai vinto. Se il Milan ha fatto benissimo e noi abbiamo vinto, l’abbiamo fatto anche noi. Io vado sempre dentro ciò che bisogna fare in generale. Il talento da solo non basta mai. Perché poi bisogna essere esecutivi anche per quello che non somiglia alle nostre caratteristiche. Quando Pioli dice di aver avuto tante palle gol ha ragione, ma anche perché noi non siamo stati così esecutivi in quel momento. Domani, per esempio, il Torino ha un centrale che sale molto e da una mano ai centrocampisti e, in quel caso, c’è bisogno anche del lavoro degli attaccanti sennò si crea superiorità numerica. Quando abbiamo palla noi, poi, portiamo avanti il discorso sulle nostre qualità”.

Foto: Twitter Napoli

Mario De Lucia

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