Spalletti: “Abbiamo valorizzato nuovamente la rosa. Simeone sta arrivando. Kim ha personalità”

Spalletti: “Abbiamo valorizzato nuovamente la rosa. Simeone sta arrivando. Kim ha personalità”

Foto: Twitter Napoli

Luciano Spalletti, allenatore del Napoli, ha parlato in conferenza stampa in vista del match contro l’Hellas Verona. Le sue parole:

Che Napoli si presenta in termini di condizione? Aspettative?
Io farei un passo indietro e farei chiarezza. Si riavvolge un po’ il nastro. Quando sono arrivato, la prima volta che ho conosciuto ADL mi ha spiegato il suo futuro percorso e mi è stato prospettato un Napoli di transizione. Vorrebbe dire che riguardasse i conti, ringiovanimento rosa, Champions League e farla funzionare perché per rimettere mano sui conti bisognava giocare un buon calcio affinchè i calciatori fossero richiesti dalle altre squadre. Perché negli anni precedenti non è successo. Per cui gli obiettivi centrati al 100% con un po’ di rammarico ma obiettivi centrati. Ora si parla di un Napoli che non vede più nelle loro fila i calciatori più importanti che hanno permesso i risultati più importanti degli ultimi anni. Si parla di calciatori per un nuovo ciclo. S e si parla di Napoli si parla di ambizioni altissime perché abbiamo un città alla palle che se lo merita e quindi dobbiamo assumerci le nostre responsabilità. L’idea di essere io a gettare le basi di quello che sarà il Napoli dei prossimi anni, è una responsabilità che mi assumo volentieri e che mi stimola tantissimo. Poi non posso assicurare niente ed è chiaro che si gioca per raccogliere il massimo a disposizione. Naturalmente in questo percorso come dicono in tanti ci vuole un po’ di tempo, di disponibilità rimanendo alta quella che è l’ambizione e la passione di questi colori, di giocare al Maradona di vestire questa maglia.
Se col mercato in corso e con i nomi recenti, si sta andando nella direzione giusta per un progetto ambizioso sebbene con le difficoltà appena raccontate da lei.
Per quello che riguarda il ringiovanimento e l’abbassamento dei costi, sicuramente sì. Per quanto riguarda il resto noi abbiamo da lavorare, c’è ancora un mese di tempo alla chiusura del mercato. E ci sono 12 punti a disposizione prima della chiusura del mercato. E’ chiaro che dobbiamo andare a vedere quello che succederà. E’ un calciomercato lento per lel difficoltà finanziare di tutte le squadre, lo sappiamo tutti che tutti ora sono più attenti a fare spregiudicatezze. Siccome c’è un inizio ancora più corto e anticipato, questo diventa una maggiore complessità. Bisogna aspettare il tempo corretto perchè la società e gli operatori di mercato riescano a completare la rosa.
Giusto per capire, quando lei è arrivato qui già sapeva che ci sarebbe stato questa rivoluzione?
Secondo me già si parlava, già era stato detto dalla società che doveva abbassare i costi. Quando ho conosciuto il presidente mi ha detto che avrebbe fatto questo percorso. Quando mi ha chiesto di voler allenare il Napoli ho risposto sì.
Cosa si può dire alla piazza per cercare di riunire i tifosi alla società?
Allora, che noi faremo del nostro meglio fin da subito e che sono convinto che questa squadra farà innamorare i suoi tifosi e tutti coloro che hanno a cuore le sorti del Napoli.
Un anno fa all’arrivo depressione, quest’anno rivoluzione. In entrambi i casi servirà un Spalletti speciale: è una scommessa rimettere le mani su un progetto ambizioso che necessita di tempi ragionevoli per decollare?
Sì, è così. E’ un responsabilità che mi stimola tantissimo, E’ una responsabilità. Naturalmente ci vuole un pò di sostegno da parte della città, dalla società perché le cose più difficili da fare sono quelle di ritrovare quelle dinamiche che avevo nello spogliatoio l’anno scorso. Sono cambiate perché quando fai a meno di Insigne, Mertens, Koulibaly, Ospina..ci sono dinamiche di gioco già rodate ma ci sono dinamiche di personalità da ricreare. Da un punto di vista mia non ho timore di niente anche perché la squadra che scenderà in campo a Verona son quasi quelli dell’anno scorso per cui io sono convinto che ritroveranno geometrie e rifaranno vedere quella qualità di gioco precedente. E’ chiaro che però poi partiti dei giocatori importanti anche se magari un po’ più giovani e di grande prospettiva, vanno sostituiti con giocatori importanti. Non bisogna dimenticare che siamo in terza fascia e che giocheremo la Champions League. Affronteremo squadre con giocatori top in tutti i reparti. Affronteremo squadre italiane con giocatori ripresi da qui già affermati. Dobbiamo andare a vedere poi strada facendo quelle che saranno le reazioni ma io sono molto fiducioso dei miei calciatori. Lo sono sempre stato e molti li conosco di già fra quelli che siamo andati a prendere. Sono calciatori che hanno le caratteristiche che fanno per noi. Sarà un campionato lungo e difficile, lo valuteremo strada facendo. E’ difficile dirlo all’inizio con un cambiamento così radicale. Andrà visto con lo scorrimento delle partite.
Prima ha parlato di gettare le basi per il futuro, lei ha solo un anno di contratto. Le sarebbe piaciuto iniziare con un contratto più lungo?
Non mi importa nulla e non mi sarebbe piaciuto. Alla mia età è opportuno iniziare con un contratto di un anno. Da qui in avanti farò sempre un contratto di un anno.
Simeone viene con voi a Verona? Quale reparto va rinforzato?
Simeone se è tutto apposto certo che viene a Verona. Lo stiamo aspettando anche noi. Lui è uno di quei giocatori di cui abbiamo bisogno, il Napoli è ciò di cui ha bisogno Simeone.Per quanto riguarda il mercato, abbiamo già affrontato quello che sarà il futuro del Napoli. Da un punto di vista mia è scorretto parlare di quelli che non ho più a disposizione. Di quelli che verranno diventa difficile parlarne di qui in avanti.
Lei parlava di tempi però becca la stagione peggiore possibile in termini di compressione. Quali accorgimenti seguirete? Sirigu è già in condizione di giocare?
Ho 3 portiere, 8 difensori, 7 centrocampisti e 7 attaccanti. Siamo apposto. Per le rotazioni siamo apposto. Non li uso tutti, dovrò chiedere scusa a qualcuno per non essere usato in queste partite. Sirigu è arrivato in ottima condizione ma è chiaro, come ha richiesto lui da persona intelligente, ha doppiato qualche allenamento subito. Aveva bisogno di stare di più in porta e di riquadrare le misure di gioco reale.
C’è un dichiarazione che ritorna spesso elle interviste dei calciatori “in molti ci tagliano fuori dalla lotta Champions ma per noi è una cosa positiva? Bilancio sui nuovi arrivati e quanto possono dare in termini di carattere alla squadra?
Li ho visti molto motivati, interessati. Vedo le facce tirate al punto giusto, la palla viaggia veloce, si va come ha richiesto Doveri a fare più impatti perché fischieranno di meno. Questo è importante secondo me perché poi il calcio inglese, che è quello dal quale tutti attecchiscono, dice questo: bisogna lasciar scorrere e che ci sarà diversità tra fallo e contatto. Un contatto non è un fallo. Ci siamo subito adeguati. Andiamo fiduciosi a giocare.
Kim? Attraverso quel video che tutti avete guardato, si possono percepire tutte le qualità di un calciatore di personalità, tranquillità. Si è messo a giocare in un attimo, ha coinvolto tutti al suo ballo. Ha completato il tutto sul campo, è veloce, tecnico, forte fisicamente e nel gioco aereo. Il secondo giorno l’ho incontrato nei corridoi e diceva “Sali, scappa, fermo”. Per cui questo dice tutto.
Ci sono 4 partite da giocare con mercato aperto, anche lei ha qualche giocatore chiacchierato come Fabian. Come ci si concentra in questi casi?
Queste sono le regole questa è la nostra professione. Se sei un professionista ti adegui alle regole, non hai altra possibilità. Noi che siamo intorno al rettangolo di gioco, si fa un po’ le sentinelle, si guarda ma non c’è bisogno di intervenire perché tutti svolgono il proprio lavoro in maniera esemplare.
Il mercato aperto incide, si corre un po’ il rischio di battezzare questa partita come di transizione, facile?
Il Verona è sempre stato un cliente difficile per quanto riguarda soprattutto noi. Chi pensa che battere il Verona sia una cosa semplice non è un buon tempone ma è solo uno che non ha meso l scarpe da calcio. Proprio anche in conseguenza di quel risultato, il Bari ha giocato una straordinaria partita. Li troveremo più agguerriti, al loro massimo.
La presenza di Simeone e di Osimhen, possono coesistere oppure no? Questo la costringerebbe ad utilizzare il 4-4-2 anziché quelli già utilizzati. Dovesse utilizzarlo, sarebbe disposto a rinunciare ad un’ala per un centrocampista in più?
Io tento di far giocare i calciatori forti e di mettere in campo una squadra che funzioni in termini di equilibrio e qualità. Loro hanno la caratteristica di prima punta però essendo professionisti e di qualità è una cosa che si può fare. Basta soltanto che loro si rendano conto delle necessità e di dividersi i compiti. Poi dipende dalla partita, da che tipo di partita sta venendo fuori mentre si gioca. Non vedo grosse complicazioni. Su Simeone voglio dire che lui ha fatto 17 gol senza battere rigori dentro le partite del campionato normale. Per cui per quello che è questa valutazione qui, abbiamo fatto un buon acquisito. Ci sarà sicuramente da vedere gli equilibri di squadra. Quest’anno avremo una rosa che ci permette di cambiare il modulo di gioco. Abbiamo più variabilità, sia fiduciosa.
Ricalcando il tema del modulo, il mercato si lega a quello che lei vuole mostrare. Tutte le amichevoli hanno scelto il 4-3-3-. Si può ritornare al 4-2-3-1? Invece per quanto riguarda Zerbin, Gaetano e Ambrosino, quale sarà il loro futuro a Napoli?
Per quanto riguarda l’atteggiamento tattico, si useranno tutti e due i riferimenti. Per quanto riguarda questi ragazzi, Gaetano e Zerbin stiamo valutando di tenerli con noi perché possono tornarci comodi e che hanno dimostrato di essere al livello degli altri. Ambrosino ha bisogno ancora di fare qualche partita per poter stare in un gruppo. Quando lui si gira in area di rigore, si gira e tira in porta è una caratteristica consolidata. Lui riesce sempre a trovare le traiettorie scomode per i portieri. Deve sicuramente migliorare in altre cose ma sono sicuro che in partita dimostrerebbe il suo valore.
Chi sarà il rigorista del Napoli?
Chi sarà più bravo a tirare dal dischetto durante gli allenamenti. Qualora dove essere assegnato un calcio di rigore al Napoli, il rigorista sarà colui che in allenamento ha dimostrato maggiore lucidità.
Volevo però salutare Garelli essendo stato un calciatore mai banale come non lo erano le sue parate. Come non sono state le città dove lui ha vinto i suoi 2 scudetti. Abbiamo perso un calciatore che a modo suo ha lasciato un segno positivo nella storia del calcio italiano. Per cui lo saluto anche io.

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