Procura FIGC – 20 milioni di plusvalenze fittizie per il Napoli: domani il processo, i dettagli

Procura FIGC – 20 milioni di plusvalenze fittizie per il Napoli: domani il processo, i dettagli

Foto: Twitter Napoli

Domani, 12 aprile, -come riportato da CalcioeFinanza– il primo atto del processo per il caso plusvalenze della Procura FIGC. Sono coinvolte Napoli, Juventus, Sampdoria, Pro Vercelli, Genoa, Parma, Pisa, Empoli, Chievo, Novara e Pescara. Dal fascicolo riguardante il club di De Laurentiis si rileva che “dal raffronto tra i corrispettivi riconosciuti nelle operazioni, corrispettivi effettivamente pagati non trattandosi di operazioni incrociate, con quelli delle operazioni segnalate da Covisoc si può notare che, quando le società devono sostenere esborsi finanziari effettivi, attribuiscono ai diritti alle prestazioni dei calciatori valori inferiori a quelli concordati nelle operazioni incrociate, pur trattandosi – in quest’ultimo caso – di calciatori che presentano carriera sportiva meno importante e profilo tecnico di minore caratura. Le transazioni comparabili dimostrano quindi che i valori attribuiti ai diritti oggetto di scambio senza trasferimenti di denaro o con conguagli di importo contenuto non corrispondono ai valori di mercato.

Gli accertamenti svolti e di cui si darà conto nel prosieguo, sono stati limitati alle operazioni incrociate segnalate dalla Covisoc alla Procura Federale; non si esclude che vi siano anche altre operazioni dello stesso tipo che coinvolgono le stesse società ovvero altri clubs. Pressoché contestuali che coinvolgono le medesime due società ed i cui prezzi di compravendita si equivalgono o quasi, generando così crediti e debiti di pari importo che si estinguono per compensazione senza generare né incassi né pagamenti, quindi prive o pressoché prive di movimentazione finanziaria. Tali scambi incrociati generano così effetti patrimoniali (acquisti di diritti) ed economici (vendite di diritti) ma senza impegnare le società dal punto di vista finanziario.

A verifica di congruità i valori attribuiti dalle Società cedente e cessionaria a ciascun diritto. ll valore di mercato di un diritto alle prestazioni di un calciatore rappresenta il valore pagato dalla società acquirente, al termine di una contrattazione libera, reale ed effettiva di quel diritto sul mercato di riferimento. Pur considerata la peculiarità del “mercato calcistico”, le compravendite oggetto dell’indagine presentano aspetti “anomali” che rendono verosimile che la trattativa condotta sia stata influenzata da ragioni che esulano dall’ambito tecnico/sportivo per sconfinare nelle “politiche di bilancio”.

uno strumento utilizzato dalle società per contabilizzare ricavi superiori a quelli realmente realizzati nonché per iscrivere nell’attivo patrimoniale valori delle immobilizzazioni immateriali superiori al reale, con conseguente effetto migliorativo sul Patrimonio Netto. Vedono coinvolto la SSC NAPOLI, in qualità di cedente o cessionaria del diritto alle prestazioni di 5 calciatori“.

Tutte le operazioni riguardano il passaggio di Victor Osimhen dal Lille al Napoli, in cui per un totale di 20,1 milioni di euro di cui 19,8 milioni di plusvalenze, mentre gli acquisti hanno portato un esborso pari a 71,2 milioni. L’accusa degli inquirenti, riguarda il presunto reale valore dei calciatori ceduti alla società francese che sarebbe pari a 470 mila euro, con plusvalenze fittizie quindi di 19,3 milioni di euro.

Inoltre, anche l’attaccante nigeriano sarebbe stato sopravvalutato: il suo valore reale sarebbe 52 milioni di euro e non 71,2. A bilancio quindi il team azzurro avrebbe un attivo patrimoniale maggiore per 19.250.000 euro e maggiori ammortamenti per 7.700.000 euro.

Come riportato da CalcioeFinanza, L’impatto sul patrimonio netto, secondo la Procura FIGC, è di 28,9 milioni di euro al 31 marzo 2021. Cifre che, tuttavia, secondo l’accusa non hanno avuto impatto sulla possibilità del club di iscriversi o meno al campionato o di rispettare gli altri paletti: motivo per cui il deferimento nei confronti del Napoli riguarda solo l’illecito amministrativo che può portare al massimo a una sanzione“.

Infine, sarebbero cinque i dirigenti del Napoli indagati: Aurelio De Laurentiis,
Jacqueline Marie Baudit, Edoardo De Laurentiis, Valentina De Laurentiis ed Andrea Chiavelli.

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