Koulibaly: “Amo i napoletani, mi hanno accolto bene. Siamo nel 2022 e si combatte ancora il razzismo”
Koulibaly: “Amo i napoletani, mi hanno accolto bene. Siamo nel 2022 e si combatte ancora il razzismo”
Napoli, le parole di Koulibaly
Kalidou Koulibaly è intervenuto a Onze Mondial. Ecco le sue parole:
Sul razzismo:
“La mia reazione a una persona razzista? Se sei razzista, hai una motivazione, non puoi odiare una persona per niente. Allora proverò a ragionare con lui. Dopo, se vedo che è una causa persa, gli dirò: “Vai per la tua strada, io vado per la mia strada”. La mia idea principale è cercare di capire prima le persone. Io, cerco costantemente di portare amore nelle persone. La mia educazione è così, io sono così. Amo tutti, sono tollerante con tutti. Alla fine ognuno fa quello che vuole. Il razzismo è un flagello, è qualcosa che dobbiamo combattere! E oggi sta diventando un tabù, è questo che mi infastidisce di più! (…) Siamo nel 2022 e c’è ancora molto razzismo. Voglio chiarire che il razzismo è multiplo. C’è razzismo contro il colore della pelle, ma c’è anche il razzismo contro la terra, per esempio. (…) Le persone devono capire che siamo tutti uguali, siamo tutti esseri umani. Sono solo la personalità e il carattere delle persone che cambiano. Sai perché mi piace il Napoli, è perché la gente è tollerante. Amano davvero gli stranieri. Sono arrivato come una persona di colore tra virgolette, ma non ho avuto problemi, la gente mi ammira, sono molto popolare qui. E li amo anche io”.
Sulla vittoria della Coppa d’Africa con il Senegal:
“Vincere un titolo con il tuo Paese, la tua patria, per milioni di persone che ti seguono, è indescrivibile. Durante il nostro viaggio, il paese si è fermato per noi. È difficile fermare un intero paese. Quando l’intero Paese si ferma a guardare la finale, ea fine partita, vede i colori della bandiera sul tetto del continente africano, è qualcosa di eccezionale. Edou (Mendy) ha ragione. Vinci qualcosa in club, puoi farlo con più club, d’altra parte, vinci un trofeo con la tua nazionale, puoi farlo solo con la tua selezione. Sentire la forza e il fervore del Paese quando siamo tornati in Senegal è stato magico. Non l’avevo mai sperimentato. A volte chiudo gli occhi e ripenso a quelle migliaia di persone che erano lì, correndo dietro al nostro autobus, perdo le parole”.
Thomas Petolicchio
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