Il caffè del professore di Salvatore Sabella

Il caffè del professore di Salvatore Sabella


“Il successo non è mai definitivo, come il fallimento non è mai fatale, è il coraggio di continuare che conta” ( Sir Winston Churchill), e Il Napoli ha continuato la sua ascesa, è stata la vittoria del coraggio , di una squadra audace che finalmente ha trovato anche i lumi di una fortuna che in questa stagione non ci aveva mai arriso.

Non ci sono rammarichi, si è giocato solo per vincere e si è rivista una squadra vera , che supera i suoi limiti con l’ impegno e l’ ordine tattico dato dai principi di gioco che sono il credo del suo tecnico, Calzona, un uomo che insegna calcio dopo averlo studiato.

Costruzione dal basso, linee compatte che si muovono in maniera sinusoidale con l’ attacco supportato dalle catene esterne alimentate dalle continue sovrapposizioni, difesa di reparto.

È stata una partita gagliarda contro la vecchia signora scesa al Maradona per giocarsela a viso aperto e che ha sfoderato una delle sue migliori prestazioni.

Gli azzurri hanno concesso diverse occasioni al ritorno Juventino ma non si sono mai disuniti ed hanno avuto la forza di reagire al meritato pareggio bianconero col solito generosissimo Osimhen che da solo sposta gli equilibri.

Il ghepardo nigeriano si è battuto su ogni pallone trascinandosi dietro tutta la retroguardia bianconera mai tenera nelle entrate, ha propiziato il rigore anche se lo ha fallito, ma grazie alla giocata dirompente per tempismo e determinazione del subentrato Raspadori, comunque abbiamo trovato il secondo e definitivo vantaggio.

Domare la zebra è stato davvero difficile perché ci ha aggredito a tutto campo fino al settantacinquesimo poi le sono cominciate a mancare le energie e quando il Napoli sembrava in controllo, ha trovato il pareggio su un diagonale non irresistibile di Chiesa.

Gli azzurri avevano chiuso la prima frazione in vantaggio grazie alla perla di Kvaratshvelia.

La volpe Georgiana a tratti è stata immarcabile, ha costretto più volte gli avversari a perdere le posizioni per stargli dietro, ricorrendo al fallo sistematico giustamente punito con le diverse ammonizioni.
È un giocatore che sta di nuovo facendo la differenza.

Ottima la prova della cerniera di centrocampo con l’ inesauribile Lobotka, il ritrovato Anguissa, e nel primo tempo di Traore’, sempre più presente negli equilibri del centrocampo.

Generoso il capitano, bene in fase propositiva ma troppi errori in appoggio e in conclusione, solite purtroppo le indecisioni di Meret che , oltre a qualche responsabilità sul gol subito, nella fase finale ha avuto poco coraggio, una sola uscita di pugno, all’ ultimo istante. Nei momenti critici dovrebbe dare una maggiore sicurezza a tutto il reparto soprattutto sulle palle inattive.

Si è sofferto molto e questo rende la vittoria ancora più bella oltre che estremamente importante perché fa crescere la consapevolezza che il Napoli sta tornando ai suoi veri livelli.

Il calcio è strano, dopo la depressione del pareggio di Cagliari, Calzona ha saputo rimotivare i suoi uomini e sembra aver fatto un patto anche con la dea bendata .

È presto per fare previsioni o tabelle ma bisogna continuare a giocare sempre e solo per vincere .

Come sempre la prossima è decisiva, dare continuità ai risultati è l’ unica possibilità per sperare nella qualificazione alla prossima Champions e preparare, sulle ali di un entusiasmo ritrovato, il ritorno col Barcellona, la madre di tutte le partite che potrebbe ridare un senso diverso a tutta la stagione.

È difficile ma guai a non crederci.

Un’ ultima considerazione sui meriti di Calzona che acuiscono i ripetuti fallimenti tecnici della società.
Gioca e vince con gli stessi effettivi della passata stagione, eccezione fatta per Traore’, praticamente senza nessun apporto decisivo dei nuovi arrivati sia l’ estate scorsa che nel mercato di Gennaio.
Rifletta , e tanto, su questo il Presidente, si faccia un vero esame di coscienza sugli errori fatti e ripetuti.

Ha solo due certezze, il solito pubblico e il nuovo tecnico con il suo staff, medita Aurelio, medita.
” Non sempre cambiare equivale a migliorare , ma per migliorare bisogna cambiare” , se stesso , ci permettiamo di aggiungere.

Salvatore Sabella

Leggi anche

1 – Il fitto calendario è un problema: le parole di Giampaolo

2 – Oggi la decisione del Giudice sportivo per la squalifica di Insigne

3 – Serie A, ecco l’arbitro di Lazio-Napoli

4 – Il Milan prova a rinforzare la rosa: ecco chi potrebbe arrivare in rossonero

5 – Bergonzi: “Una brutta parola può scappare durate un’azione, però Insigne…”

6 – La statistica: come Mourinho sta cambiando Kane e Son

7 – La FIGC non si costituisce sul caso di Torino: cosa succede adesso?

8 – QUALE SARÀ IL FUTURO DEL PAPU?

9 – BOXING DAY, LE PARTITE DI OGGI

10 – VIDEO – UNO SPECIALE PER D10S: DOVE E QUANDO VEDERLO

11 – NAPOLI – TRA CAMPIONATO E COPPE, NOVE PARTITE IN UN MESE?: IL POSSIBILE CALENDARIO

12 – ALMENDRA NON VENNE CEDUTO AL NAPOLI, BURDISSO SPIEGA IL PERCHÉ

13 – LA FAMIGLIA DE LAURENTIIS NON PUNTA SUL CALCIO FEMMINILE

14- ZIDANE: “HO TERMINATO L’ISOLAMENTO, DOMANI SARÒ IN PANCHINA!”

15 – PREMIER, IL TOTTENHAM VINCE E RAGGIUNGE IL 5′ POSTO

16 – Barcellona-PSG: pass network e top combinazioni, il grafico

17 – Maradona: la sua auto sarà battuta all’asta

18 – Man of the Match di Napoli-Juventus

19 – Top e flop di Napoli-Juventus: Meret salva il risultato, Rrahmani insuperabile

20 – “Sti Gran Calci…” di Gianmaria Roberti

21 – Il Caffè del Professore

22 – La nostra rubrica fantacalcio: tutti i consigli partita per partita

23 – Neymar ha deciso di divorziare dalla Nike, scopriamo i motivi della scelta del brasiliano

24 – INSTAGRAM PAROLA DEL TIFOSO

Start typing and press Enter to search