Gaming – L’epopea di GTA: Vice City

Gaming – L’epopea di GTA: Vice City

          

Foto: copertina GTA Vice City

Dopo aver analizzato negli scorsi articoli GTA III,oggi ci soffermeremo su GTA: Vice City

Se già il capitolo antecedente a Vice City aveva alzato l’asticella dei giochi open word, con questo titolo l’asticella si sarebbe alzata ancora di più. 

Il successo che ebbe questo titolo fu sicuramente frutto delle ambientazioni, dello stile e delle musiche degli anni ’80, che nel 2002 (data di uscita del gioco) influenzavano ancora molti adolescenti affascinati da film, come Scarface, e da serie TV, come Miami Vice, di quel periodo. Gli sviluppatori di Vice City compresero, dunque, l’enorme potenziale dato da questo periodo e lo sfruttarono al meglio delle loro capacità e, mentre il titolo stesso del “nuovo” GTA era un rimando anche alla famosissima serie poc’anzi citata Miami Vice, l’ambientazione scelta altro non era che un richiamo alla città di Miami, in grado di attirare in quegli anni giovani da tutte le parti del mondo. 

Anche le musiche aiutarono la Rockstar a far conoscere il videogame in tutto il mondo. In Vice City, infatti, vennero aggiunte ben nove diverse stazioni radio, le quali permettevano di ascoltare ognuna un diverso genere di musica che comprendeva veri testi degli anni ’80 come quelli di Michael Jackson, Ozzy Osbourne, Tears for Fears, Toto e Electric Light Orchestra.

Quindi, al suo debutto sulla scena mondiale, il gioco venne acclamato sia dalla critica che dal pubblico e non è un caso se ottenne il Guiness dei primati come secondo gioco più venduto su playstation 2, con 9 milioni di copie vendute a dicembre 2003.

Passando invece alla trama del gioco, è importante dire che è ambientata nel 1986. Il protagonista è Tommy Vercetti, il quale, dopo aver passato 15 anni in carcere per aver ucciso 7 persone, arriva a Vice City per aiutare la causa di Sonny Forelli, ma, come in quasi ogni GTA, una volta che il protagonista ha portato a compimento il lavoro, che gli è stato commissionato, e dopo che ha scalato le gerarchie arriva lo scontro con il Boss. Scontro che, in questo capitolo, sembra seguire le orme del finale del già citato Scarface ma, a differenza del film, il gioco termina con un lieto fine.

A prestare la voce a Tommy Vercetti è il protagonista del film Quei bravi ragazziRay Liotta.

Foto: immagini tratte dal gioco

Come per ogni capitolo di GTA, anche Vice City fu al centro delle polemiche, soprattutto della stampa e delle associazioni per la tutela dei bambini, per le scene considerate troppo violente e perché ridicolizzava in maniera molto marcata le minoranze presenti nel gioco. Queste polemiche, però, risultarono abbastanza sterili dato la natura spiccatamente provocatoria del videogioco.

Come detto all’inizio di quest’articolo, il gioco fu in grado di portare su un nuovo livello il mondo degli open word che, da questo momento in poi, riuscirono a trovare nuova luce nel panorama videoludico.

La Rockstar per omaggiare il successo di questo titolo fece uscire un prequel, tra il 2006 e il 2007, intitolato GTA: Vice City Stories, il quale però non ottenne la stessa fama. 

Foto: Wikipedia

In attesa dell’uscita della trilogia di GTA, la quale comprenderà anche questo capolavoro, non vediamo l’ora di poterlo rigiocare anche su console next gen. 

Michelangelo Polise

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