A tu per tu con Rubén Maldonado: dall’esperienza con Spalletti alla doppia promozione napoletana

A tu per tu con Rubén Maldonado: dall’esperienza con Spalletti alla doppia promozione napoletana

profilo Instagram Maldonado

Esordio vincente per gli azzurri di Luciano Spalletti, testa alla seconda di campionato. Paroladeltifoso.it è lieta di offrire ai propri lettori alcuni aneddoti ed interessanti dichiarazioni rilasciate ai nostri microfoni da Rubén Maldonado, storico difensore del Napoli post fallimento.

Genoa e Venezia i primi avversari dei partenopei, due squadre molto influenti per la tua carriera. Una per la prima parentesi italiana, l’altra per la storica promozione del 2007. Che ricordo hai di quel pomeriggio a Marassi?

Non riuscii a recuperare l’infortunio rimediato qualche partita prima di Genova, la seguii da casa ma sembrava di essere in campo con i miei compagni. Portare il Napoli in Serie A è stata una delle cose più belle della mia carriera.

Il nostro giornale riserva sempre grande importanza all’aspetto del tifo. In Serie B alcune partite furono disputate a porte chiuse proprio come accaduto fino a qualche mese fa per la pandemia. Quanto perde una squadra senza i propri sostenitori?

Una squadra come il Napoli perde tantissimo. I supporters napoletani offrono una carica unica.

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Arrivasti al Napoli da svincolato dopo il fallimento del Venezia, ci racconti i retroscena dei contatti con il DS Marino?

Ero reduce dall’esperienza con il Venezia, la società dichiarò fallimento. Tornai a Cosenza per curare la schiena e riprendere gli allenamenti personali per migliorare la condizione fisica. Mi invitarono a giocare il trofeo Moretti contro Inter e Juventus, tutti giocherebbero al San Paolo con quel pubblico ma non ero in forma per scendere in campo. L’offerta arrivò dopo una decina di giorni, accettai senza pensarci troppo e disputai una partita di Coppa Italia con il Piacenza dopo poche ore. Era importante giocare bene per i tifosi napoletani.

Seppur per poco tempo, a Venezia hai lavorato con Spalletti. Pensi sia l’uomo giusto per la panchina del Napoli?

L’ho conosciuto poco ma è una grandissima persona, ha dimostrato il suo valore in questi anni. Penso sia l’allenatore giusto e spero possa portare gli azzurri alla conquista dello Scudetto o del piazzamento in Champions League.

Nel 2007 arrivò a Napoli un diciannove con una polo e un marsupio, poi diventato il secondo miglior marcatore della storia del club, Marek Hamsik. Avendo vissuto il suo primo periodo in Serie A, qual era la percezione dopo il suo acquisto?

Aveva dimostrato la sua bravura a Brescia, fu una grande intuizione di Marino. Rilasciai un’intervista dopo il suo arrivo nella quale parlai proprio di lui, affermai che sarebbe diventato una bandiera per il club e la sua nazionale.

Twitter SSC Napoli

Nel corso degli anni la realtà del Napoli è cambiata nettamente. Tuttavia, manca sempre qualcosa per vincere titoli importanti. Qual è il vero problema, ambizioni societarie oppure errori di valutazione in fase di mercato?

Non credo sia un problema di ambizioni perché la società ha fatto degli acquisti notevoli. Ho festeggiato i successi in Coppa Italia e ho seguito le annate in Champions, manca la vittoria di un titolo importante ma bisognerebbe acquistare calciatori di grande spessore, come ad esempio Cristiano Ronaldo, che aiutino la squadra. La rosa attuale è composta da uomini abituati alla competizione, non a caso c’è un campione d’Europa che diventerà un punto di riferimento. Facendo uno sforzo maggiore, portando uno o due atleti di rilievo, il Napoli potrebbe puntare davvero in alto.

Solitamente, questa fase della stagione è impreziosita dai tantissimi pronostici. Dove immagini il Napoli di Spalletti al termine del campionato?

Spero che gli azzurri ottengano un posto nella prossima Champions League dato che lo scorso anno è mancata proprio all’ultima giornata. Mi auguro di vedere una squadra in lotta per il tricolore.

Ringraziamo Rubén Maldonado per la disponibilità augurandogli il meglio per il futuro. Rinnoviamo, invece, l’appuntamento con altri volti storici del team azzurro alla prossima settimana.

Ivan Serio

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