La paura di osare e la voglia di mettersi in luce: il confronto tra Zielinski e Mertens

La paura di osare e la voglia di mettersi in luce: il confronto tra Zielinski e Mertens

Queste ultime settimane sono state caratterizzate dal dibattito relativo alla presenza di Mertens in campo a discapito di Zielinski. Il tutto è cominciato quando il rendimento del polacco è calato notevolmente, lasciando un vuoto nella trequarti azzurra. A detta dei tifosi, e dei numeri, che dopo analizzeremo, il posto dell’ex Empoli doveva essere preso da Dries Mertens, bandiera del Napoli. Pertanto, Paroladeltifoso.it, ha deciso di analizzare i pro e contro di questa scelta, focalizzando l’attenzione sui numeri dei due calciatori, riuscendo a fornire un giudizio finale oggettivo ai nostri lettori.

Il discontinuo per eccellenza: Piotr Zielinski

Storicamente a Napoli, Piotr Zieliniski è stato un calciatore molto discontinuo, alternando prestazioni sontuose ad uscite in ombra. Questa stagione, specialmente nel girone di ritorno, il rendimento del polacco è calato drasticamente, non riuscendo a mettere in mostra la propria qualità. Oltre alle prestazioni disastrose, l’ex Empoli è peggiorato anche nei numeri, infatti, in campionato in 1991 minuti disputati (32 partite) ha realizzato 5 goal e fornito 5 assist. Analizzando l’Europa League il discorso non cambia, infatti, nella competizione europea le reti sono 2 e 0 gli assist, in ben 515 minuti (7 partite).

Bottino misero se paragonato alla scorsa annata, una delle migliori della sua carriera. Infatti, la media voto è giunta a livelli bassisimi, con 5.97, risultati dei 5 fissi in pagella post match. Nonostante ciò, Spalletti ha sempre schierato il numero 20, ostinando ad inserirlo nella speranza che avrebbe potuto ritrovare il talento perduto. I motivi relativi a questo rendimento sono molteplici, ad esempio: la mancata intesa con Osimhen, con il polacco che dovrebbe servire l’attaccante ma che si ritrova nell’indecisione della giocata; l’ostinazione nel provare giocate complicate, sbagliando ancora di più; infine, tatticamente posizionato dietro alla punta, Zielinski, deve ricoprire compiti nella fase di non possesso, con conseguente mancanza di lucidità negli ultimi 30 metri. Pertanto, fin quando nella mente di Piotr non scatterà la consapevolezza dei propri mezzi, si assisterà a stagioni del genere, caratterizzate da cali improvvisi e drastici.

La paura di osare e la voglia di mettersi in luce: il confronto tra Zielinski e Mertens

L’eterna storia d’amore con Napoli: Dries Ciro Mertens

All’età di 35 anni in molti potrebbero fregarsene della causa e camminare in campo, ma ancora una volta Mertens ha dimostrato l’amore verso questa maglia a suon di goal e prestazioni. Il belga, nonostante un ruolo marginale rispetto alle scorse annate, ha raggiunto la doppia cifra di reti. Precisamente, in soli 1220 minuti disputati in campionato, il numero 14 ha realizzato 11 goal e fornito 2 assist. In aggiunta ci sono le 2 reti (1 Coppa Italia e 1 Europa League) che aumentano il bottino stagionale di Ciro.

Dunque, questi numeri dimostrano perfettamente che anche disputando meno minuti e con qualche anno in più, Dries ha onorato sempre la maglia, meritando senza dubbio la titolarità, arrivata negli ultimi due match. Infatti, mister Spalletti non ha quasi mai optato per Mertens dal 1 minuto, preferendo sempre il polacco, poiché a detta del tecnico, il belga a gara in corso poteva fare la differenza. Dopo le due prestazione ottime con Empoli e Sassuolo da titolare, nelle menti dei partenopei c’è ancora più rammarico per aver visto pochissime volte Dries dietro ad Osimhen dal calcio d’inizio. Infatti, analizzando i voti del belga la media è altissima, con 6.48, risultato delle grandi prove messe in scena anche da subentrato. Dopo una stagione positiva nei numeri e nell’apporto in campo, sia il tecnico che la società dovranno considerare l’eterno Ciro parte integrante del progetto Napoli.

La paura di osare e la voglia di mettersi in luce: il confronto tra Zielinski e Mertens

L’ostinazione nel non stravolgere l’equilibrio: il motivo delle scelte di Spalletti

Come spiegato precedentemente, Spalletti per 3/4 del campionato ha schierato Zielinski nel ruolo di trequartista, preferendolo a Mertens nonostante un periodo di forma ottimo per il belga e disastroso per il polacco. Dietro alle scelta di Spalletti ci sono vari motivi, alcuni dei quali legati all’equilibro in campo, poichè il numero 20 può aiutare di più la squadra in fase di non possesso, a differenza di Mertens che ha maggiori compiti offensivi. In parte tale motivo è stato dimostrato ad Empoli, con un Napoli nullo a centrocampo, ma certamente con un Dries in più sotto-porta si è ritrovato momentaneamente in vantaggio.

Stesso discorso nel match col Sassuolo, con il 14 in campo per tutti i 90 minuti, inizialmente da sottopunta ed infine nel vecchio ruolo di falso 9. Proprio per quest’ultima scelta sorgono ancora più motivi, perchè in un match inutile Dries è restato 90 minuti in campo? Mister Spalletti avrà tanti meriti, ma sulla gestione Mertens ha sbagliato, lasciando in panchina in molte occasioni colui che ha scritto la storia di questo club, preferendo il fantasma di Zielinski. Pertanto, va ribadito che con un Ciro così era impossibile non lanciarlo dal 1 minuto, sopratutto per la grande intesa con il numero 9 partenopeo. Infatti Osimhen e Mertens , in soli 325 minuti disputati insieme, hanno messo al segno 10 reti, dimostrando che questa coppia avrebbe potuto fare la differenza per la corsa scudetto.

La paura di osare e la voglia di mettersi in luce: il confronto tra Zielinski e Mertens

La stagione è ormai ai titoli di coda, dunque è giunto il momento di tirare le somme. Certamente Spalletti in vista del nuovo campionato avrà l’obbligo di non impuntarsi con le proprie idee tattiche ed osare di più, altrimenti come sempre questo Napoli si ritroverà in Champions e senza lo scudetto tanto desiderato dalla tifoseria.

Pasquale Palmieri

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