Come passare dal sogno “Scudetto” alla qualificazione in Champions: la triste realtà della SSC Napoli

Come passare dal sogno “Scudetto” alla qualificazione in Champions: la triste realtà della SSC Napoli

Dopo lo scempio a cui i tifosi partenopei hanno assistito al Castellani, è ufficialmente chiusa la porta della corsa scudetto, con le due milanesi superiori agli azzurri per organico, mentalità e progettualità. Gli uomini di Spalletti nel momento clou della stagione hanno collezionato 1 punto in 3 partite, cadendo con Fiorentina, Empoli e Roma. Da questo aprile da dimenticare, chi sicuramente gioverà di questa situazione è la società partenopea, che aveva prefissato come obiettivo la qualificazione in Champions, ormai ad un passo. Pertanto, nelle prossime righe confronteremo la realtà napoletana con le due milanesi e la Juventus, superiori in tutto e per tutto alla squadra presieduta da ADL.

Il modello Inter: anni di investimenti per arrivare sul tetto d’Italia

L’Inter post-triplete ha attraversato anni bui, cadendo sempre più in basso nelle classifiche, ma con l’avvento di Suning in società e di Beppe Marotta, ha dato il via ad un nuovo progetto vincente. Il tutto è partito dalla stagione 17/18, con l’avvento di Spalletti in Lombardia, che ha portato i nerazzurri per due anni consecutivi in Champions. Successivamente, la proprietà ha affidato il ruolo di tecnico ad un vincente come Conte, che nel primo anno ha disputato una finale di Europa League ed un secondo posto in campionato. L’apice è stato raggiunto nella scorsa stagione, con un Inter che ha dominato il campionato grazie alla solidità di ogni organo della squadra e della società. Ciò che nei momenti bui della stagione ha fatto la differenza, è stata una figura come Javier Zanetti, che conoscendo alla perfezione l’ambiente Inter, ha potuto far da tramite all’interno dello spogliatoio. Pertanto, tornando alla stagione in corso, ancora una volta i neroazzurri si sono dimostrati forti, grazie al mercato di spessore di Marotta, che nonostante le cessioni illustri di Lukaku e Hakimi, con la perdita di Conte, ha costruito una squadra per vincere ancora il campionato. A 4 giornate dal termine, gli uomini di Inzaghi sono in piena lotta scudetto con il Milan, che ora analizzeremo nel dettaglio.

Tornare tra le grandi: l’obiettivo prefissato da Maldini e dal fondo Elliott

Dall’altra sponda di Milano la situazione era ancora più grave, con un Milan martoriato da società e calciatori non all’altezza. La svolta si è avuta dopo l’addio della coppia Fassone-Massara, e con l’avvento del fondo Elliott e di Paolo Maldini in società, bandiera rossonera. Dall’approdi di Pioli sulla panchina del diavolo, la musica è cambiata, grazie al ritorno di Ibrahimovic, che insieme al tecnico ha guidato i suoi compagni ad un finale di stagione post-covid memorabile. Da quei 6 mesi è ripartito il Milan, con tanti investimenti e un progetto al lungo termine per tornare tra le grandi d’Italia. Dopo una lotta scudetto terminata prima del previsto lo scorso anno, i rossoneri hanno perso a zero Donnarumma e Chalanoglu, ma nonostante ciò con l’arrivo di Diaz e Maignan, Maldini ha coperto il vuoto lasciato dai due uscenti. L’obiettivo dei rossoneri, come il Napoli era il ritorno in Champions, ma dopo un campionato giocato ad alti ritmi, la corazzata di Pioli ha resistito ed è ancora lì con tanto cuore e grinta a lottare per lo scudetto. Tutto ciò non è un caso, ma soltanto frutto di un lavoro da 10 e lode di Maldini, che è già pronto per i prossimi mesi, con il cambio di fondo all’orizzonte e qualche lacuna da colmare in rosa. Pertanto, adesso tocca analizzare chi per anni ha ammazzato questo campionato, ma che dopo due anni non esaltanti sarà pronta a ripartire: la Juventus.

Da rincorrente per diventare ciò che è sempre stata: la rivulizione avviata dalla Juventus

Pertanto, adesso tocca analizzare chi per anni ha ammazzato questo campionato, ma che dopo due anni non esaltanti sarà pronta a ripartire: la Juventus. La società guidata da Agnelli, già lo scorso anno aveva dato cenni di cedimento, con una qualificazione in Champions last-minute, che, vedendo la stagione attuale non è stata un caso anzi soltanto l’inizio di un processo di indebolimento. Nonostante ciò, i bianconeri sono pronti a ripartire con tanti cambi sia in rosa ma allo stesso tempo con varie incognite tra la panchina e l’assetto societario, Nelle scorse settimane er astato accostato il nome di Del Piero per un posto in società, che compenserebbe alla mancanza del tramite tra squadra e società. Tale voce è stata smentita, ma ciò non significa che questa estate la Juventus possa cambiare per ritornare di prepotenza per la lotta scudetto del prossimo anno. L’acquisto monstre di Vlahovic a Gennaio non è un caso, anzi è la dimostrazione della forza economica e della vogli di rivalsa di questa squadra, che a differenza del Napoli, ha investito per provare a colmare il gap con le rose avversarie. Il prossimo anno, la vecchia signora sicuramente tornerà a competere come è inciso nel suo DNA, lasciando sempre meno spazio a chi non mantiene il passo delle grandi.

La paura di investire per vincere: il caso anomalo del Napoli di Adl

Il Napoli sotto la guida di Aurelio De Laurentiis nel corso degli oltre 10 anni insieme, oltre a qualche vittoria di Coppe Italia e Supercoppe, non ha mai avviato un progetto vincente. L’ennesima dimostrazione si è avuta ieri, con la goccia che ha fatto traboccare il vaso, con la delusione dei partenopei increduli e bagnati, che hanno finalmente aperto gli occhi davanti ad una realtà che non è all’altezza di chi li segue in casa e in trasferta. Diciamo la verità, una squadra dopo due piazzamenti in Europa League, magicamente diventava da Scudetto? I tifosi in primis ci hanno creduto, complice l’ottimo lavoro di Spalletti e del grande impegno dei calciatori, che però nel momento decisivo hanno mancato di personalità; quella che ad esempio il Milan ha acquisito con Ibrahimovic. Figure come quella dello svedese all’ombra del Vesuvio non potrebbero mai approdare, poiché alla guida degli azzurri c’è chi vuole prendere le luci della scena senza investire realmente nel Napoli e a Napoli. La sconfitta di ieri è l’ultima dimostrazione di quanto questa società abbia altri obiettivi, che non coincideranno mai con la piazza, che è arrivata ad un punto in cui vuole vincere. Storicamente, a differenza della Juventus, i partenopei non sono vincente, ma qualora arrivasse un fondo e un gruppo di dirigenti competenti, anche qui si potrebbe avviare un progetto. Adl e la sua fonte di guadagno (Napoli), non sono più compatibili, dunque, la migliore soluzione per entrambi sarebbe quella di separarsi senza pensarci troppo. NAPOLI MERITA ALTRO!!!!

Pasquale Palmieri

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