Il calcio italiano nelle mani degli imprenditori stranieri, l’evoluzione delle società nel corso della storia
Il calcio italiano nelle mani degli imprenditori stranieri, l’evoluzione delle società nel corso della storia
Nel corso delle ultime stagioni abbiamo assistito all’evoluzione del calcio italiano, soprattutto con l’avvento di nuovi investitori stranieri che hanno acquistato società di ogni categoria. In questo articolo analizzeremo l’evoluzione che hanno avuto i vari club guidati da dirigenza estere, sia in campo economico che sportivo, ed inoltre capiremo perché le grandi multinazionali scelgono di investire nel calcio della penisola.
Perché viene scelta l’Italia?
Come detto precedentemente, molti imprenditori stranieri stanno investendo nel calcio del vecchio paese, non facendo distinzione dalla categoria in cui milita il club. Dunque, perché viene scelta l’Italia? Tale scelta deriva in primis dalla storia di ogni singola città che viene scelta, poiché dal punto di vista del marketing rappresenta un elemento fondamentale se si vuole migliorare economicamente. Inoltre, un altro step imporante è la costruzione di stadi di proprietà, poiché esso rappresenta uno dei principali motivi per cui gli investitori sono attratti dal calcio italiano. In Seria A ci sono molte squadre con una dirigenza straniera, ad esempio: Milan, Inter, Roma e la neopromossa Venezia. Dunque, queste realtà rappresentano a pieno i motivi per cui sono state scelte dai grandi investitori.
Investimenti nel calcio italiano d’elite e non solo
Dunque, oltre all’acquisto dei top club del massimo campionato italiano, ci sono vari esempi di squadre di Serie B e Serie C con proprietà straniere. La maggior parte di queste squadre è presieduta da americani, però vi è una presenza di altre nazionalità. Ci sono alcune realtà come il Como, che è gestito da una proprietà inglese, oppure il Padova da francesi e il Pisa da russi. Nonostante la fase calante che sta attraversando il calcio nel nostro paese a discapito di quello estero, la penisola è considerata come un paradiso, che può essere fonte di guadagno per le grandi multinazionali straniere.
Dirigenza straniera, i pro e i contro
La presenza di dirigenze estere comporta dei pro e dei contro all’interno delle varie squadre. Uno dei problemi principali è l’intrusione della politica nelle faccende calcistiche. L’esempio lampante è la diminuzione dei fondi da parte del governo cinese alla proprietà dell’inter. Infatti, il club nerazzuro sta attraversando vari problemi economici dovuti alla mancanza di fondi da parte della Cina. Molto spesso ci sono rapporti difficili fra società e comuni per la questione stadio di proprietà, poiché vi sono continue discordanze che non permettono la fluidità dei lavori. Tali conflitti ci sono stati tra la Fiorentina di Commisso ed il comune, con il presidente americano che ha dovuto portare avanti una battaglia per la realizzazione dello stadio, ricevendo continui rifuti dal sindaco del capoluogo toscano.
Ovviamente ci sono molti vantaggi nell’avere una proprietà straniera, poiché c’è un grande progetto con tanti investimenti, aspetto che molte compagini con presidenti italiani non hanno. Su questo tassello, molte società del nostro paese devono seguire con attenzioni le realtà straniere, una su tutte il Chelsea, che dopo anni di investimenti è arrivato per la seconda volta sul tetto d’Europa.
Nel 2021 non esiste più la figura del presidente tifoso, poiché ormai sono sempre meno le vecchie proprietà presenti nel calcio italiano. Dunque, questo aspetto divide i pensieri di molti tifosi, poiché i nuovi proprietari stranieri sembrano interessati maggiormente a mostrare la propria forza economica e finanziaria piuttosto che raggiungere i risultati sportivi sul rettangolo verde. Nonostante lo scettiscismo generale bisogna continuare questo processo di modernizzazione per poter ritornare ai livelli degli altri campionati europei.