Il calciomercato ai tempi del Covid-19, ecco le strategie adottate per risanare i bilanci

Il calciomercato ai tempi del Covid-19, ecco le strategie adottate per risanare i bilanci

Il calcio, durante il periodo della pandemia, è il settore ad aver riscontrato più problemi finanziari, portando molte società ad adottare nuove strategie per risanare i propri bilanci. Nello specifico, la maggior parte dei club hanno stravolto le strategie di mercato, puntando a vendere prima di acquistare. Dunque, nelle righe seguenti analizzeremo l’evoluzione del calciomercato post Covid, focalizzando l’attenzione su realtà come il Manchester City, che ha adottato manovre conservative per risolvere le perdite economiche.

Vendere senza svendere, il modello made in City

Il Manchester City, come detto precedentemente, durante la pandemia ha riscontrato problemi dal punto di vista finanziario, infatti il club inglese, durante questa sessione di mercato ha puntato sulle operazioni in uscita, accumulando un tesoretto da 50 milioni di euro. L’obiettivo dei Citizens era quello di vendere senza scomporre l’ossatura della squadra, infatti, sono state ufficializzate le cessioni di calciatori fuori dal progetto. Tale scelta ha portato miglioramenti nelle casse del club ed allo stesso tempo nessun cambiamento drastico nella rosa. Nello specifico, gli addii sono stati di: Angeliño, Jack Harrison, Lukas Nmecha e poi Jadon Sancho, i quali non facevano parte attivamente della rosa allenata da Guardiola. Dunque, il City, ha ufficializzato le cessioni di Angeliño al Lipisia per una cifra intorno ai 18 milioni di euro, di Harrison al Leeds per meno di 13 milioni e di Nmecha al Wolfsburg per 8 milioni di euro. Sono tre calciatori di proprietà del club di Mansur bin Zayd Al Nahyan, ma che erano in prestito e sono stati ceduti a titolo definitivo. Infine, anche il passaggio di Sancho dal Dortmund allo United ha portato guadagno al City, poiché il talento inglese è cresciuto nelle giovanili dei Citizens. Infatti, nelle casse del club inglese sono arrivati 12 milioni di euro come contributo di solidarietà per la sua formazione. Tirando le somme, il club di Manchester, nonostante uno dei momenti peggiori della storia calcistica, è riuscito a guadagnare senza indebbolirsi.

La Juventus e le plusvalenze, una soluzione vantaggiosa

La Juventus è riuscita a portare a termine un serie di operazioni nel corso dell’ultimo anno, che le ha garantito delle plusvalenze da registrare nel bilancio d’esercizio relativo alla stagione in corso. Infatti, i bianconeri hanno fatto registrare plusvalenze per  ben 27,8 milioni di euro. Ovviamente, l’emergenza Covid, anche per il club torinese, non ha favorito acquisti e cessioni nelle ultime due sessioni di mercato, come dimostra anche il calo di spesa dell’80% nel solo mercato di gennaio. Tuttavia, la Juventus è riuscita a portare a termine alcuni affari minori come la cessione del giovane Tongya al Marsiglia (8 milioni di plusvalenza), così come quelle di Portanova (9,6 milioni di plusvalenza) e Petrelli (7,6 milioni) al Genoa, i quali sono stati inseriti nell’affare che ha portato Rovella a compiere il percorso inverso. Dunque, la società capitanata da Agnelli, attraverso le plusvalenze, è riuscita a risanare parzialmente i problemi nel bilancio.

Una cessione top per risanare il bilancio, la triste verità di ADL

A differenza del Manchester City, il Napoli di Aurelio De Laurentiis, ha bisogno di vendere un big e tornare in Champions League per poter migliorare la situazione economica del club azzurro. Infatti, dopo due mancate qualificazione alla manifestazione europea e la diffusione del Covid, il club all’ombra del Vesuvio non sta vivendo un buon momento sul piano economico, proprio per questo durante la sessione di mercato non ci saranno grossi investimenti bensì si punterà a fare cassa. Dunque, per l’ennesima volta, gli azzurri hanno dimostrato di avere una mentalità ed una strategia di mercato inferiore ai top club europei.

In conclusione bisogna evidenziare ancora una volta la forte influenza che ha avuto e che sta avendo il Covid-19 nel rettangolo verde, sia dal punto di vista medico che dal punto di vista economico. La pandemia è riuscita a fermare un processo di crescita che stava portando ad un calcio in cui c’erano investimenti stratosferici durante le sessioni di mercato.

Pasquale Palmieri

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