Torino-Napoli:Il riscatto di Ancelotti – Di Patrizio Cotrufo
Il napoli di Ancelotti finalmente ci sorprende, sorprende noi scettici che, innamorati del sarrismo imputavamo la tattica scelta dal mister una cosa obsoleta, un gioco ormai superato che imponeva a scapito della bellezza la praticità al fine del risultato. Ieri il sottoscritto si è praticamente “arrecreato”, i primi venti minuti ad un ritmo altissimo che ha prodotto occasioni da gol a raffica a ritmi vertiginosi che hanno frastornato una squadra ostica come il torino in una compagine quasi da serie minore. Il napoli visto nelle prime quattro gare di campionato non aveva mai sbloccato il risultato nei primi 40 minuti, con il toro al ventesimo era gia in vantaggio di due reti nonostante un buon turnover che a centrocampo era orfano del suo uomo migliore Allan sostituito da Rog che in fase di interdizione non ha certo le capacità di Allan, e di Mario Rui sostituito dal giovane Luperto che non garantisce la spinta del portoghese in fase di attacco. Chissà che il buon Carletto non abbia trovato gli incastri giusti di tutte le tessere nel suo mosaico, questo comunque ci fa ben sperare per le due partite che seguiranno mercoledì con il Parma e soprattutto Sabato allo Juventus Stadium contro l’odiata formazione bianconera. Il Napoli visto ieri, mette a nudo ancora meccanismmi non ancora ben collaudati in fase difensiva, basti pensare ai cartellini gialli rimediati da Albiol, Koulibaly e Luperto che fattosi saltare con estrema facilità da Berenguer ha poi provocato nell azione il calcio di rigore che ha consentito momentaneamente al toro di riaprire la gara. La più grande intuizione di Carlo Ancelotti è sicuramente quella di riportare Insigne in posizione centrale a ridosso della prima punta, lasciandolo libero da affannosi rientri che gli toglievano lucidità in fase conclusiva, proprio come quando militava nel pescara di Zeman che lo vide protagonista insieme a Ciro Immobile di una stagione strepitosa. Il sogno continua.
Patrizio Cotrufo