Stadio San Paolo, il bluff di De Magistris e De Laurentiis

Il sindaco sarebbe dovuto andare in curva B per assistere alla sfida tra il Napoli e la Fiorentina. Il presidente ha annunciato che pagherà 1000 pulmini per consentire ai tifosi napoletani di andare a Bari e permettergli di assistere alle partite di Champions League.

Peccato che Dema a causa di impegni istituzionali allo stadio non si è visto e che Adl è stato smentito dal primo cittadino del capoluogo pugliese, Antonio Decaro

Si afferma che al peggio non c’è mai fine, infatti a Napoli stiamo cadendo davvero in basso. Una caduta in un baratro infinito e che smuove pochissimo l’opinione pubblica cittadina. La vicenda relativa allo stadio San Paolo continua a regalarci scenari grotteschi e davvero ridicoli. Almeno quanto i protagonisti in gioco.

Da una parte c’è un sindaco che spinto dalla tifoseria organizzata in rotta con la SSC Napoli, ha accettato l’invito degli ultras per andare in curva B e assistere alla partita tra gli azzurri e la Fiorentina.

“Non siederò mai più vicino al presidente De Laurentiis. Con le sue continue dichiarazioni ha offeso Napoli e i napoletani”. Peccato che a Luigi De Magistris in curva nessuno l’ha visto. Da palazzo San Giacomo hanno comunicato che l’assenza del sindaco al San Paolo era dovuta per l’adempimento di impegni istituzionali.

Il primo cittadino è stato a Roma, lo ha annunciato lui stesso in occasione di un’intervista ai microfoni di radio Kiss Kiss.

Però Dema ha promesso che “andrò con i miei figli a vedere il Napoli in tutti i settori, cominciando da quelli popolari. Non mi vedrete più in tribuna accomodato di fianco al presidente De Laurentiis”. Vedremo se e quando De Magistris sarà in curva o nei distinti, la stagione è lunga e il sindaco ha tempo per mantenere la sua promessa.

Tuttavia, al momento, il “caso San Paolo” non è affatto risolto. Comune e società azzurra ormai vanno avanti su due strade destinate a non incontrarsi e l’unica speranza per i cittadini e i tifosi è rappresentata dalle Universiadi. Infatti, i lavori utili per dare una sistemata al fatiscente impianto sportivo di Fuorigrotta, sono in corso

grazie ai fondi erogati per la manifestazione in programma il prossimo anno.

Ma andiamo dall’altra parte e invece analizziamo le sciocchezze lanciate a mo di coriandoli dagli uffici della SSC Napoli. Anzi, a strapparci delle risate (giusto perché ci è mancata la voglia di piangere) è stato il presidente Aurelio De Laurentiis in persona. Il patron azzurro, tornato sulla polemica che lo vede contrapposto al sindaco, ha affermato che

sarebbe pronto a noleggiare a sue spese 1000 bus per portare i tifosi napoletani a Bari consentendogli di assistere alle sfide di Champions League. Ovviamente si tratterebbe di una misura estrema nel caso in cui lo stadio della città partenopea non dovesse essere reputato idoneo dall’UEFA per ospitare i match della massima competizione europea per club.

Noi ci auguriamo che sia stata un provocazione, conoscendo anche il carattere e gli usuali modi e toni del presidente. Peccato che dopo qualche ora le parole di Adl siano diventate nulle e insignificanti. A smentire il presidente ci ha pensato un altro primo cittadino, questa volta di Bari, Antonio Decaro. Quest’ultimo ha dichiarato: “Non so perché De Laurentiis

ha detto questa cosa. Di sicuro a Bari la Champions non si può giocare visto che il San Nicola non ha la licenza UEFA”. È probabile che De Laurentiis questo manco lo sapeva oppure pensava che a questa stupidaggine nessuno avrebbe mai risposto.

E invece, non solo è arrivata la replica di Decaro, ma il Corriere del Mezzogiorno ha pubblicato anche un articolo – reportage sulle condizioni del San Nicola. Descritto come un capolavoro rispetto al San Paolo (per la serie, “ti piace vincere facile?! Ponci, ponci, po, po, po), anche per la sua data di costruzione molto più “recente” (1990, in occasione dei mondiali di calcio), il quotidiano ha descritto lo stadio di Bari come una struttura con gravi carenze infrastrutturali. Insomma, anche l’impianto sportivo del capoluogo pugliese dovrebbe essere ristrutturato.

Morale della favola? Siamo alle solite. Uno straparla dagli uffici del Municipio e l’altro urla da quelli di Castel Volturno o della Filmauro. Chiacchiere, baggianate e promesse non mantenute. Tutte parole che sembrano scritte per il copione di una commedia. La verità è che né a De Magistris né a De Laurentiis interessa delle sorti del San Paolo. Basta che tramite la propaganda, uno riesca a racimolare voti per le prossime sfide elettorali e l’altro possa continuare a fare business. Tutto a danno dei cittadini e dei tifosi. Ma sembra che per questi ultimi la vicenda non meriti particolare attenzione e la responsabilità di tale “apatia civile” è anche degli organi di informazione.

Ma in fondo “Che ce ne fotte”, tanto due pezze a colori saranno messe con i soldi delle Universiadi (meno male!), evento che rischia di essere, purtroppo, un fallimento (almeno a livello organizzativo). L’ennesima occasione persa per una regione e una città bisognose di un rilancio, proprio attraverso iniziative che potrebbero favorire il restauro di strutture sportive che stanno cadendo a pezzi. Un peccato ma tanto qui da noi, come si dice, “camma fa”. Per il resto poi si vedrà, tanto dalle nostre parti le cose non cambiano e questo davvero non importa a nessuno.

Andrea Aversa

Start typing and press Enter to search