Top e flop Juventus-Napoli: Hysaj da Horror, Di Lorenzo in ripresa

Top e flop Juventus-Napoli: Hysaj da Horror, Di Lorenzo in ripresa

TOP E FLOP-È finita all’Allianz Stadium, la Juventus ha battuto il Napoli 2-1.

LA GARA IN PILLOLE

Prima frazione di gara divertente con i padroni di casa che giocano meglio rispetto agli ospiti. Squadra di Gattuso che appare poco concentrata e decisa. Superiorità del team di Pirlo che si afferma al minuto 13′ quando Federico Chiesa manda al bar Elseid Hysaj con una serie di finte e fornisce, poi, l’assist a Cristiano Ronaldo che batte facilmente Alex Meret. I primi 45′ minuti terminano 1-0, da evidenziare i due rigori non dati, uno per parte: il primo al minuto 31′ per un fallo di Hirving Lozano su Federico Chiesa ed il secondo dopo 14 minuti, quando Danilo ha sgambettato Piotr Zielinski.

Il Napoli cambia atteggiamento nella seconda frazione di gara, mentre la Juventus è più attendista. Nonostante le occasioni per gli ospiti, i padroni di casa si sono portati sul doppio vantaggio con Paulo Dybala al minuto 73′, con un gran gol. I partenopei continuano a provarci e al 90′ minuto accorciano le distanze da penalty con il capitano, ma non basta. L sfida termina 2-1.

LE PAGELLE

Meret: 5.5; sui gol non può nulla, ma non riesce mai a dare sicurezza alla retroguardia azzurra e sembra che abbia paura di uscire. Indeciso.

Di Lorenzo: 6.5; fa bene entrambe le fasi, soprattutto in quella offensiva dove viene maggiormente chiamato in causa, ma può e deve dare qualcosa in più. Insuperabile.

Koulibaly: 5.5; non è nemmeno il lontano parente del calciatore che poco più due anni dominò Kylian Mbappè. Spesso impreciso con i piedi e si fa ammonire, al minuto 22′, per un intervento duro che poteva evitare. Si parla di una valutazione di 60 milioni di euro, ma questo KK non ne vale neanche la metà. Irruento.

Rrhamani: 6; esce vincitore spesso e volentieri nei duelli aerei. Fa il suo e solo cose semplici, forse per paura che Gattuso, la prossima partita, lo riporti subito in panchina. Preciso.

Hysaj: 4; riesce a far rimpiangere Mario Rui e già questo dice tutto. Si fa trovare spesso fuori posizione e sul primo gol della Vecchia Signora le maggiori responsabilità sono sue. La sua prestazione conferma come più che giusta la decisione del club partenopeo di non rinnovargli il contratto. Orrore.

Mario Rui: S.V

Demme: 5.5; sbaglia molti passaggi che non sono da lui. Non riesce a correre ed a fare densità come lui sa fare. Fa trasparire che non ha ancora recuperato al 100% dall’infortunio. Deludente.

Fabián Ruiz: 6.5; il migliore del suo reparto. Finalmente è riuscito a fare suo quel ruolo e riesce a far sentire la sua presenza sia in fase difensiva che offensiva, ma gli manca qualcosa per tornare ad essere il Fabián brillante che abbiamo ammirato durante la sua prima annata all’ombra del Vesuvio. In ripresa.

Zielinski: 6; inizia impaurito, ma migliora con il passare dei minuti. Nei match che contano sembra sempre timoroso, peccato. Appannato.

Elmas: S.V

Lozano: 5; sarà stato il lungo stop o le sfide disputate al rientro, per intero, in nazionale, ma non è neanche lontanamente paragonabile al calciatore della prima parte della stagione. Inadeguato.

Politano: 6.5; entra bene in campo e l’intesa con Di Lorenzo funziona al meglio, ma non è riuscito a dare quel qualcosa in più che ci si aspettava da lui. Conferma.

Insigne: 6; è riuscito a trasformare il rigore che ha accorciato le distanze, ma per il resto non è riuscito ad essere il solito trascinatore. Stanco.

Mertens: 5; non riesce ad essere incisivo. Pensa più ai recuperi difensivi e questo lo porta a giocare troppo lontano dalla porta. Offuscato.

Osimhen: 6; entra in campo e fa quello che deve fare: lotta, gioca per la squadra e cerca spesso il tiro in porta. Ancora un po’ lontano dalla forma ottimale, ma in crescita. Viene poco servito, ma riesce a ritagliarsi le sue occasioni. Ottimo.

Petagna: S.V

Gattuso: 6; la sua squadra finalmente “non rispetta” l’avversario, ma entra in campo troppo timorosa. Con i cambi cerca di invertire la rotta definitivamente, ma non basta. Non all’altezza.

Alfonso Oliva

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