Stefan Schwoch: “Esonerare Gsttuso ora serve a poco. Giovedì serve un grande Napoli con un grande capitano”

Stefan Schwoch:”Esonerare Gsttuso ora serve a poco. Giovedì serve un grande Napoli con un grande capitano”

Come ascoltato a Radio One Station al programma “Il Sogno Nel Cuore”, ecco intervenuto Stefan Schwoch, ex calciatore del Napoli.
Le sue dichiarazioni: “Indimenticabile il mio periodo al Napoli, ricordi stupendi ed incancellabili che porterò sempre con me. Sembrerebbe mancare lo spirito di gruppo nel Napoli attuale. Ci basiamo solo su quello che vediamo la domenica quando ci sono degli avversari ai quali far fronte. Il Napoli non sta facendo buonissimi risultati, ci sono giocatori che non hanno reso o giocato come Osimhen e Mertens. È un’annata particolare, è logico che ai giocatori si chieda che quando non arrivano con la tecnica, debbano arrivarci col cuore. Al Napoli manca della personalità che prima c’era in qualche giocatore ed ora non più, perché molti sono andati via. Mancano i giocatori come Reina, Albiol, Jorginho, Maggio, Hamsik. Questa personalità anche se non si vedeva in campo, durante la settimana i compagni gli andavano dietro, appoggiandosi a loro nei momenti di difficoltà. Gattuso? Nel calcio è normale che quando le cose vanno male si punta il dito contro l’allenatore, perché non puoi cambiare tutti i giocatori. Ha fatto un buon lavoro perché ha preso il Napoli dalle macerie, ha pagato gli infortuni. È logico che la colpa sia anche della squadra, non solo sua. La colpa è soprattutto dei giocatori a parere mio. Di Gattuso penso che è una persona leale che lavora con il massimo dell’impegno. È difficile lavorare in un ambiente dove sai che la società ha perso la fiducia dell’allenatore. Se fai il calciatore, fa parte della tua vita se contattano altri, è il lavoro della società. I calciatori devono dare il massimo con chi c’è.

Sulle coppe…

Quando vai a giocare le coppe europee il calcio è diverso, più aggressivo e veloce. La Lazio ha trovato una squadra che fa corsa a sè. Il Napoli la può rimettere in piedi, ma se subisce gol è finita. Serve un grande Napoli con un grande capitano, facendo anche venire fuori Zielinski che può fare cose straordinarie, ma non è convinto di se stesso. Quando torno a Napoli è come tornare a casa. Ci sono tanti amici, tante persone, tanti tifosi che mi fermano. Ho fatto un anno, ma ho ricevuto più di quello che ho dato, è stata una stagione fantastica. È stato un onore, un piacere giocare avanti a tutti quei tifosi al San Paolo. Quando hai quei ragazzi sugli spalti che ti spingono, le squadre avversarie per i primi minuti non capiscono dove sono. Non capisco come alcuni dicano che giocare all’ex San Paolo possa portare ansia. Può servire a poco esonerare Gattuso, è inutile prendere un traghettatore. Bisogna stare attenti, perché prendere allenatori giovani come Italiano e De Zerbi è un rischio, essere allenatore del Napoli è diverso che esserlo dello Spezia o del Sassuolo. Io prenderei Spalletti o Allegri, ma gli devi dare del tempo ed un progetto”.

Foto: Mondocalcio Magazine

Antonio Napoletano

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