Sfera Cubica: Primo bilancio per il Napoli di Edo e Ancelotti.

Rieccoci allegramente, oddio mica tanto dopo Juve-Napoli, nella nostra rubrica sfera cubica. Prima di iniziare a trattare l’argomento del giorno, facciamo un riassunto.

Meret non è ancora tornato e voi lo sapevate con 15 giorni di anticipo

Adl si è defilato dalle scene e da quando l’abbiamo detto sono passati 15 giorni

Hamsik sta dando il peggio di se come vi avevo prospettato e pur di sentirsi immune dalla sua richiesta di cessione di questa estate, sta facendo più marketing, splendida la sua biografia di 80 pagine scritta in fretta e furia, che giocando a calcio come tutti ci aspettiamo da un po’.

Ritorniamo invece al presente e credo sia necessario sfatare tantissimi miti circa il gioco di Ancelotti che sento da colleghi illustri, ma che ovviamente ricamano più che parlare di calcio.

Innanzitutto, permettetemi una premessa nella premessa, complimenti ad Aurelio de Laurentiis per il mini abbonamento Champions. Purtroppo non sono stati i giornalisti fedelissimi del presidente a regalarvi questa emozione, ma una semplice logica di marketing.

Se il pubblico sa che vieni eliminato a prescindere e quindi non vive il pathos del sostegno utile a superare il turno, per correre ai ripari si svende il prodotto pur di massimizzare i profitti.

Comunque l’ha fatto e gli va dato merito.

Se scrivo su questo portale è certamente perché so che mi rivolgo a persone che nella totalità si emozionano per Napoli-Parma e non riflettono davvero sulle dicerie che pompano un fenomeno che è simile all’anno scorso, o forse no?

Innanzitutto non credo sia possibile un paragone con Sarri per due motivi.

a)      Ancelotti per il momento non ha tre obiettivi stagionali a causa del sorteggio Champions, se non consideriamo l’Europa League

b)      Il campionato italiano per il momento è monco della Roma e l’Inter ed il Milan sono ancora in fase di carburazione quindi per la proprietà transitiva il Napoli non ha grandi competitor per il secondo posto obbligatorio a questo punto se vengono meno gli incassi Champions post girone preliminare.

Il Napoli di Ancelotti deve necessariamente fare almeno 91 punti quest’anno per dare continuità alla stagione stratosferica dello scorso anno. Inutile girarci attorno,  anche se spero in almeno 9 punti in Champions che giustificherebbero anche una uscita a 10 punti nel girone e di conseguenza un calo in campionato.

Le previsioni però lasciamole ai maghi del pallone, io oggi posso parlare perché sono passate le prime sette giornate di campionato e quindi posso dichiarare di aver visto un po’ di cose.

Ancelotti ha trovato un Napoli che sa far girare la palla e ci ha provato davvero fino alla fine a replicare questo tipo di gioco senza ottimi risultati perché quello che per voi era il giocatore più scarso dai tempi di Benitez, Jorginho, oggi finalmente avete capito la sua importanza da metronomo del centrocampo. Non è un caso che Hamsik per essere ceduto s’è inventato offerte milionarie mai esistite mentre il nazionale italiano poteva scegliere dove andare a botte di 55 milioni di euro in offerte dall’Inghilterra.

Il vero problema di Ancelotti è il centrocampo quindi. Il punto di forza del Napoli dell’anno scorso, per intenderci, quello che non faceva arrivare la palla alla difesa, impegnata solo in fase di impostazione del gioco, e che poteva concedersi un brocco come Reina tra i pali che in tutto il campionato ha subito max 50 tiri per prendere il 40 e passa per cento di goals.

Che sia a 4 o a 3 non conta. Se gioca a tre, avrebbe bisogno di un regista e l’unico abituato a quel ruolo è Diawara che il Sarri maniacale non faceva giocare spesso perché con i piedi non ha la capacità di fare passaggi millimetrici come il suo titolare di riferimento ora in forza al Chelsea. Ed ecco quindi che ha messo in campo Hamsik che quando le avversarie vanno a due all’ora regge a malapena il ritmo, altrimenti si inceppa e goffamente corre in campo in modo sconclusionato.

Zielinsky è forte, ma è un ragazzo quindi è messo spesso giustamente nella condizione di sbagliare e comprendo ci voglia pazienza. Ruiz, visto poco a dire la verità, ha bei numeri, ma sembra un po’ lento e spero di sbagliarmi perché sa giocare a calcio. Allan è l’unico top player del Napoli, statemi a sentire, ed è anche più fortunato di tutti perché il suo ruolo è quello di coprire, salvo marcature specifiche, grandi fette del campo picchiando duro gli avversari. La sua parte la fa bene e, come nel caso della Juventus, è valso per tre al posto anche degli scandalosi Hamsik e Zielinsky.

Callejon, invece, dove lo metti … lì te lo trovi. Il miglior giocatore del Napoli per rendimento negli ultimi 5 anni direi così come, sempre a centrocampo, ci troviamo Insigne che è l’unico che ha versatilità molto remote da mezzapunta. Ed infatti Ancelotti sta puntando molto sulla responsabilizzazione di questo giocatore.

Quello che però non deve farvi perdere il riferimento è che Callejon, Mertens e Insigne ragionano ancora, e meno male, con gli schemi dell’anno scorso facendo di Ancelotti un furbacchione della tattica soprattutto quando schiera Mertens e Insigne con il 4-4-2 pronto a far avanzare quando serve Callejon per il 4-3-3

La partita la si vince sempre a centrocampo salvo eccezioni e purtroppo siamo bravi ad offendere, meno a creare opportunità contro le forti, e ancora poco a salvaguardare la linea difensiva.

Sento la storia che il Napoli non ha portieri. Ospina è un bel portiere e Karnezis non è male. Meret non ci mancherà per fortuna, ma chi manca all’appello quest’anno è certamente Koulibaly. Non ha lucidità di pensiero e spesso non sa gestire le occasioni non calibrando la sua stazza ad un gioco sopraffino e spesso sembra un macigno che piomba addosso agli avversari.

Albiol invece è un grande, ma non va stressato troppo. E’ l’unico davvero che ha un appeal da nazionale, sarà l’età e anche il corso di aggiornamento sarriano.

Discorso a parte per Rui e Hysaj. Rui non è un difensore di spinta, proviene dall’Empoli ricordiamolo ed è comunque un nazionale portoghese. Se va sotto stress, però, so guai.

Su Hysaj invece vi devo fare una tiratina di orecchie, se state a sentire quelli che lo attaccano perché non crossa, dovete sapere che esistono terzini puri e fluidificanti. Lui è un difensore che si ferma a centrocampo e se dite che è una schiappa sbagliate. Non è un top player, sia chiaro, ma un buon giocatore nel suo ruolo e vittima di rappresaglia della stampa partenopea perché il suo procuratore non è molto amichevole con i colleghi che lavorano sul mercato.

Inoltre, dopo le vicende di questa estate, pare che avesse trovato modo di lasciare Napoli non per i soldi previsti dalla clausola, ma meno, e invece è stato “trattenuto”. Da qui nasce lo sfogo del presidente che si è trasformato in un ordine al massacro.

Attaccare Hysaj non solo punisce il procuratore, ma mette al riparo tutti gli altri manchevoli in campo. In questo mi aspetto l’intervento di Ancelotti a stemperare i toni soprattutto se tiene all’unità del gruppo.

Vero, dopo la partita con il Parma, tutti si aspettavano il fluidificante Malcuit titolare contro la Juve, il mr. ha già smentito tutti i detrattori, ma è chiaro chiarire questo concetto.

Abbiamo dato della lota ad Higuain quando abbiamo dimenticato i tradimenti di molti giocatori e le richieste di cessione dei capitani che per inerzia macinano record di presenze e goal dopo anni di permanenza forzata.

La nostra sfera cubica serve anche a questo: riconoscere gli eventi senza esprimere i giudizi interessati. In fondo, se gli altri giocano sulla pelle dei tifosi, qui ci cerca di essere oggettivi.

E spesso l’oggettività non collima con il sentiment, c’è chi fa il giornalista e chi invece l’intrattenitore.

Dalla mia pseudo antipatia avete capito quale strada ho scelto.

Alla prossima Amici.

Livio Varriale

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