Milan-Napoli e le scelte arbitrali inadeguate verso il secondo atto

Nel post-partita di quel famoso Fiorentina-Napoli 3-1 dell’ormai lontana stagione 1986-87, Maradona sostenne che dentro il campo, neanche tanto velatamente, tra gli avversari degli azzurri non vi erano soltanto i viola. Di strada ne è stata fatta dall’epoca, evidentemente non tutto è cambiato e certe tradizioni devono rimanere salde in taluni ambienti. È chiaro, tuttavia, che il calcio debba cambiare con l’avanzare delle tecnologie, specie se queste siano d’aiuto per una delle classi arbitrali più disastrose di sempre nei campionati italiani. Di fatto, lo strumento che più di tutti avrebbe dovuto portare chiarezza in Serie A, si sta dimostrando per colpe non sue di essere l’adeguata copertura degli orrori di arbitri a loro volta tecnicamente inadeguati.

Uno degli esempi dell’inadeguatezza arbitrale è Bologna-Frosinone, manco a dirsi uno dei match più complicati del turno di campionato appena trascorso. È anche vero definire il club felsineo a un passo dal baratro per ragioni che risiedono tra la società e l’aspetto tecnico, non ce ne voglia Inzaghi, ma diventa impossibile provare a recuperare una partita quasi del tutto spacciata perché un arbitro qualificato come esperto, il signor Banti di Livorno, espelle Mattiello per eccesso di fiscalità e fa convalidare un goal irregolare ai ciocari nel giro di pochi minuti. Forse a pari opportunità avrebbero vinto lo stesso gli ospiti di Baroni, ma tant’è.

Se l’attuale classe arbitrale è inadeguata a livello tecnico, cosa tra l’altro chiara e visibile agli occhi di tutti, tifosi e addetti ai lavori, lo sono anche quelle inspiegabili scelte che girano intorno a Milan-Napoli atto secondo, ovvero la partita che metterà questa sera in palio un posto alle semifinali di Coppa Italia. Il match è stato affidato alla direzione del signor Giacomelli della Sezione di Trieste. Fin qui nulla di male, peccato che si tratti dello stesso arbitro che al VAR solamente tre giorni fa, nel primo atto di Milan-Napoli ambientato nella cornice della massima serie, non aveva segnalato un evidente rigore su Insigne causa intervento irregolare in area di Bakayoko.

Qui le argomentazioni da aprire e analizzare sono molteplici e per non rischiare nella retorica del vittimismo, è meglio metterla su un piano basilare: possibile non ci siano sei nuove figure tra arbitro, guardalinee, quarto uomo, arbitro al VAR e l’assistente al VAR da sostituire quelli impiegati sabato sera in un altro Milan-Napoli, a prescindere dalla competizione in questione? Lo spettacolo del calcio italiano lascia il tempo che trova, sarebbe un grave errore consolarsi sulle rimonte avvenute a Bergamo e Parma o fermarsi al solo risultato, senza voler comprendere le dinamiche che descrivono l’andamento di ogni singola partita. Il problema, però, fa capo anche alle varie componenti e il presidente dell’Aia, Marcello Nicchi, quello che giudica l’operato altrui ma farebbe bene ad osservare il proprio orticello, dovrebbe quantomeno tener conto di una designazione su Milan-Napoli che rasenta il ridicolo.

Chiaramente non è una questione di uomini, né della scelta ricaduta su Giacomelli in quanto tale, risulta tuttavia strano e paradossale affidare la partita di Coppa Italia in questione a chi è caduto in errore soltanto tre giorni prima nello stesso match seppur di un torneo diverso, ma pur sempre appartenente alla sfera del calcio italiano.

Insomma, dobbiamo prepararci allo scherzo dell’anno? Su un dato di fatto il Napoli e l’ambiente partenopeo deve porre rimedio, nonostante tutto, aspettando le varie motivazioni di chi di dovere. Giacomelli deve ancora arbitrare la partita di questa sera, ci sono tutti i presupposti affinché possa farlo in modo limpido e corretto, far sì dunque che a vincere sia la squadra migliore in campo o quella più cinica, come accade in certe situazioni. Questo comunque, anche in caso di qualificazione da parte degli azzurri, non cambia l’assurdità di una designazione che alimenta qualche sospetto.

Andrea Cardinale

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