Le bugie del Calcio Napoli su Ancelotti e De Nicola “rompono” Insigne

Cari amici della sfera cubica come va? Siete rinsaviti dopo l’ultimo pezzo dedicato all’infermeria del Napoli?

Ebbene, dovete sapere che molti hanno apprezzato ed hanno capito che non solo ho effettuato uno studio prima di scriverlo, ma che sono stati diversi medici a darmi indicazioni. Guarda caso, però, la macchina del fango è iniziata a girare insieme alle solite offese ed insulti. Un giornalista che agisce nel rispetto delle regole non ha paura dell’opinione pubblica ed infatti il pezzo di oggi sarà una conferma su quanto da me detto e vi spiega ancora una volta il perché della sudditanza di una certa stampa al sistema Napoli, riguardante anche il suo medico sociale.

E’ davvero opportuno farvi comprendere che il Napoli sta registrando una buona dose di insuccesi nell’infermeria ed è quindi necessario confermare una certezza: Ancelotti e De Nicola sono ai ferri corti. Questa dichiarazione la dovete tenere presente almeno fino a quando il medico sociale rinnoverà per la SSC Napoli. Ed ecco che il Napoli ha cercato di arginare questo dettaglio creando un evento mediatico confezionato a regola d’arte per depistare.

Una persona intelligente dovrebbe averlo capito, mentre la totalità dei tifosi pecoroni si sono attenuti a quello che ha raccontato il mainstream dell’informazione gradita ad ADL. E da qui sbuca la notizia dell’inaugurazione del nuovo centro medico griffato da De Nicola ad Amorosi, dove praticamente era stato dato l’ordine di divulgare la notizia che anche Ancelotti era presente insieme a Edo De Laurentiis.

Ebbene, solo degli imbecilli hanno potuto credere che i rapporti tra Carletto ed Alfonsino fossero perfetti in base a questa presenza. Aiutati anche da una stampa meticolosa nel fare una bella marchetta all’evento, proprio come accade da secoli per il settore degli spettacoli, i sostenitori azzurri purtroppo non hanno appreso che Mr. Ancelotti aveva una faccia tagliata con il sopracciglio poco “alzato”. Uno sguardo molto teso, talmente tanto che qualcuno dal palco lo ha invitato a “sorridere perché c’è gente che è qui solo ed esclusivamente per lei”. Manco una dichiarazione per fugare dubbi in merito, anzi, Ancelotti si è mostrato poco a suo agio e poi s’è capito il motivo.

Nonostante la Gazzetta non abbia citato il nostro articolo perché non ne ha bisogno, il giorno dopo l’evento, si parlava di RECUPERO di Insigne su tutti i giornali, Mimmo Malfitano, invece, ha descritto del ritardo nel recupero perché Insigne “s’è rotto di nuovo per via del recupero accelerato” imposto dalla società.

Cavolo, allora questo Paroladeltifoso non scrive proprio tante cavolate, ma perché Mimmo Malfitano sì ed altri no? Semplice, tra tutti quelli che hanno scritto sulle varie testate giornalistiche circa la situazione di De Nicola, Insigne e molte altre vicende quotidiane, nessuno ha un contratto a tempo indeterminato. Ciò vuol dire che nessuno è sicuro che se fa per bene il suo mestiere, parlando anche di una cosa sgradita alla società, di non essere soggetto al licenziamento per via di alcune pressioni che le società amano fare sugli editori. Ed ecco spiegata la crisi del giornalismo in poche righe.

Su questa situazione vi preciso che la colpa è da dividere in due perché De Nicola come al solito è stato Mr. Sì e Ancelotti ha preteso il rientro di Insigne in tempi brevi ed è forse per questo che era arrabbiato. E se De Nicola ha interesse a spostare il Napoli nel suo centro, Ancelotti ha una mentalità simile ai top allenatori di successo che pretende un team molto numeroso anche per l’assistenza medica alla società.

Meglio escludere, quindi, notizie scomode e trattare la spicciolata perché così accredito e pagnotta non vengono inficiate da ingerenze politiche. Chi va controcorrente è spesso un giornalista anziano che non ha paura di perdere il posto di lavoro. Fatevi due conti su chi va controcorrente per le grosse testate e guardate bene l’età che ha.

Altra debacle dell’informazione è accaduta sulla vicenda della rescissione del servizio di Ambulanza all’interno dello stadio. Cinque giorni prima do una ESCLUSIVA sulla rinuncia da parte della società in appalto, nessuno ne parla e dopo 4 giorni esce fuori una notizia distorta di giornalisti affamati di notizie che iniziano a raccontare il contrario: il Napoli ha recesso il contratto.

Secondo vi come è andata? Ci si è sfilati o si è stati trombati?

La società che gestiva il servizio è dovuta ricorrere ad un comunicato per ristabilire l’ordine dicendo “che ha rinunciato e non certamente per il caso Ospina”.

Brutte figure, tante, per tutelare il pensiero unico di ADL e in cambio cosa c’è? Semplice. Ospitate nelle trasmissioni con gettone, accrediti allo stadio alle redazioni amiche e grande fama per le citazioni sui social delle realtà più vicine alla società che confondono il ruolo di giornalisti con quello di tifosi come avviene da tempo nel resto d’Italia.

Questo non è un circo, ma la pura certezza che il giornalismo è stato ridotto alla fame per essere malleabile al pensiero di chi detiene il potere.

Per il momento noi di paroladeltifoso.it resistiamo, ma non si sa mai.

Occhi aperti e alla prossima, amici.

Livio Varriale

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