I 5 pensieri post Napoli – Hellas Verona – Di Tobia Cuozzo

 

Trascorsi dieci giorni dall’ultima partita del Napoli all’Olimpico Grande Torino, ieri la squadra partenopea è scesa in campo contro gli undici dell’Hellas Verona vincendo per 2-0 grazie alle reti del rinato Arkadiusz Milik. Eccovi i 5 pensieri riguardo la partita di sabato.

 

Due gol da numero 9

 

C’è poco da dire, prestazione magistrale del numero 99 del Napoli. Finalmente l’airone polacco ha disputato una partita da vero numero 9, segnando due reti come solo i migliori rapaci d’aria sanno fare. Movimenti giusti, nessun occasione clamorosa sprecata ed un notevole supporto difensivo quando i giallo-blu caricavano verso la porta di Meret. Ora resta solo una domanda: sarà costante o cadrà di nuovo nel tunnel delle critiche?

 

Giulietta e i suoi razzisti

 

Una grande partita quella dell’Hellas Verona che da neopromossa riesce a mettere in più occasioni in difficoltà una squadra affermata in Europa come il Napoli e, nonostante la sconfitta, esce a testa alta dal San Paolo. Con il capo chino, invece, sarebbero dovuti uscire dallo stadio i tifosi della squadra veneta che, come da tradizione, hanno cantato cori razzisti insultando il popolo partenopeo. A nulla è valsa l’iniziativa dell’ex portiere Claudio Bandoni che partendo da Verona, ad 80 anni e in bicicletta, ha raggiunto Napoli. Uno scempio che, almeno in Italia, sembra destinato a non finire.

 

Il muro di Napoli

 

Dopo le prime uscite disastrose, la difesa del Napoli ha finalmente eretto il proprio muro. Il giovane Meret non raccoglie il pallone nella sua porta dal 2 ottobre e il duo Koulibaly-Manolas inizia a far sentire la propria presenza. Inutile parlare delle ennesime prestazioni magistrali del portiere classe ‘97 e del terzino ex Empoli che continuano ad incantare il pubblico del San Paolo. Da sottolineare la performance negativa di Malcuit che, ancora una volta, ha dimostrato di non essere costante e di meritare l’attuale titolo di riserva.

 

L’uomo nell’ombra: Amin Younes

 

La scorsa stagione l’esterno tedesco ex Ajax, nelle poche partite disputate, aveva sorpreso il pubblico con grandi prestazioni e alcuni goal. Quest’anno, per esordire dal primo minuto, ha dovuto aspettare l’ottava giornata e la performance di certo non è stata brillante. Nel nuovo sistema di gioco sembra un pesce fuor d’acqua e i suoi molteplici ed inutili tiri hanno ricordato l’ex numero 11 Adam Ounas, facendo infuriare i compagni ed Ancelotti.

 

Vincere senza convincere

 

La tanto bramata vittoria è arrivata ma la squadra non ha convinto i sostenitori. Gli undici in campo non riuscivano ad esprimere il “bel gioco” che ha sempre contraddistinto la squadra campana e il nuovo sistema di gioco continua a non esaltare i singoli. Il gruppo sembrava ancora una volta poco unito e immotivato (vedi Koulibaly che, sulla fascia, non viene aiutato da alcun giocatore) e gli unici che brillano di luce propria sono sempre loro: Meret, Fabian, Di Lorenzo. Il cammino è ancora lungo ma, ripartendo da questa vittoria, il Napoli può definitivamente risorgere dalle proprie ceneri e spiccare il volo.

 

Tobia Cuozzo

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