Hombre del partido -Di Ciro Morra

Palcoscenico surreale al Sab Paolo, poca affluenza e Napoli chiamato a riscattarsi dal pari di Firenze. Partiamo proprio dalla parola riscatto, quella legata a Nikola Maksimovic. Arrivato nel 2016 all’ombra del Vesuvio con tante aspettative, dopo l’amore non corrisposto con Sarri, Ancelotti ha scommesso su di lui e sulla sua duttilità. Col Milan in coppa,Nikola ha davvero sancito l’inizio di un momento no. Ma quella col Torino è la sua partita, la sente , la vive piu di tutti e sa che deve riscattarsi! Complice la lunga assenza di Albiol deve vestirsi di carattere ma il suo match comincia con qualche incomprensione difensiva che non è cosa idilliaca. Ma la sua partita è un crescendo costante, svetta su tutti, da equilibrio concedendo a Koulibaly di sgroppare piu volte in avanti. Numeri impressionanti per Maks, dietro da garanzia e quando addomestica il pallone imposta in maniera egregia, 44 passaggi di cui 41 a segno, meglio di chi in campo deve creare geometrie. È lui l’ago della bilancia azzurro in impostazione. Non soffre gli accenni di pressione torinisiti, 3 disimpegni su 3 con nonchalance, ma la cosa più spaventosa sono i duelli 7 su 9 vinti un po sopra l’80%, come a dire “ da qui non si passa “. Solido, sicuro ed elegante in uscita difensiva. Sul gioco aereo limita bene un cliente scomodo come Belotti , cerca la spizzata di testa sulle palle inattive ma poco può. Napoli-Torino doveva essere la sua partita e lo è stata, Nikola si prende le redini della difesa , detta i tempi e fa a sportellate… e si prende una maglia… la maglia dell’Hombre del Partido.

Ciro Morra

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