Ecco perchè il Napoli di ADL ha perso credibilità nei confronti dei tifosi – di Livio Varriale
Bentrovati amici della sfera cubica, oggi parliamo di un Napoli che non è più il Napoli di un tempo.
Inutile dirvi che credo davvero ci sia bisogno di stabilire un concetto cardine in questa stagione: è un anno di transizione. Il Buon Ancelotti si trova una rosa che gioca, ma non ha mordente e questo la dice lunga sul percorso del Napoli sui tre fronti sportivi dove è impegnato.
Intanto, apriamo e chiudiamo parentesi definitivamente sull’ex capitano. La dimostrazione del fatto che Hamsik sia stato scaricato da Ancelotti e venduto finalmente da ADL dopo anni di ricerca di un compratore, sta nelle ultime parole della lettera del capitano.
“Spero possiate vincere l’Europa League” Una frase di circostanza oppure un monito a preservare l’unico punto dove il Napoli è avvinghiato in questa stagione 2018-2019 per demeriti societari?
Nonostante Hamsik fuori dal gioco, il Napoli crea, tanto, ma non segna. E la partita contro il Torino ne è la dimostrazione. Stupido chi paragona lo Zurigo al Torino: sappiamo da anni che in Svizzera, la serie A equivale alla nostra B – C1 e quindi gioire di una vittoria fuori casa è giusto, ma non diventi il successo del secolo passare il turno contro lo Zurigo che vale 400 milioni in meno degli azzurri.
Un Napoli che non vince, che non ha stimoli per migliorarsi, è un Napoli che crea sfiducia nella squadra ed infatti prima o poi arriva all’allontanamento dei tifosi che se hanno una fase emozionale sempre molto stabile, non riescono ovviamente a trovare stimoli nuovi. La Juventus ne è l’esempio. A differenza del Napoli vince sempre, compete da anni per portare a casa la Champions e, nonostante questo, ha avuto bisogno dello shock Ronaldo per riempire lo stadio.
Il Napoli invece è in una fase di stagnazione. Vive con glorie del passato che l’anno prossimo faranno spazio a chi? E questo quesito ci porta ovviamente ad essere scettici nei confronti di Ancelotti ed ADL. Sul mio profilo Twitter ho lanciato un sondaggio sulla prossima squadra di Icardi e qualcuno addirittura l’ha accostato al Napoli per via dei 118 milioni di tesoretto custodito in lingotti d’oro presso l’Unicredit.
Adl non è tipo da far mangiare le ostriche e caviale a Wanda Nara, sacrificando il suo forziere, ma da anni incombe un problema che ha sempre rimandato: il passaggio generazionale della sua squadra.
Ed è qui che parte il nuovo Napoli, dal prossimo anno però, con la speranza attuale che Ancelotti possa davvero farci vincere l’Europa League con l’undici sarriano da 91 punti in campionato. La Juve vince e ruba, ma rischia molto economicamente, pur in proporzione alla sua capacità economica superiore a quella del Napoli, mentre noi siamo fermi, preferiamo rinnovare e non sostituire, preferiamo aumentare gli ingaggi e non vendere anche perché è molto difficile farlo quando tentiamo la cessione di giocatori anziani, spompati e con ingaggi notevoli.
In fondo, l’ho sempre sostenuto, a questa squadra manca un top player e l’unico che lo è, senza avere mercato, è Albiol ora infortunato. E allora l’anno prossimo ci troveremo dinanzi a una scelta. Dare ad Ancelotti quello che fu dato a Benitez oppure continuare a fare economia cedendo i giocatori oramai spompati senza però dare via i nostri attuali diamanti che portano il nome di Allan e Koulibaly?
Adl non si capisce cosa voglia dal Napoli e non è nemmeno tenuto ad una scelta epocale per correggere il tiro. Nessuno sa cosa gli frulli nella testa, ma è chiara una cosa: se ad oggi i rischio di chiamarlo affarista può essere confutato da un Napoli interessante visto in questi anni, domani sarà più difficile risanare l’opinione pubblica nei suoi riguardi se non cambieremo marcia e rotta.
Questo Napoli non è brutto, ma non è nemmeno competitivo sia nel campionato sia in coppa italia e in Europa League può riservarci molte sorprese. Io ci credo, al netto di Hamsik, preoccupato invece dell’assenza di Albiol.
In altri tempi, nemmeno un giocatore come Ospina avrebbe avuto il coraggio di parlare e questa è la prima dimostrazione di una squadra che deve imparare a gestire più giocatori di spessore nello stesso ruolo.
Un Napoli che non va contestato in campionato, perché la Juve vince sempre anche con qualche aiuto di troppo, va invece preso figurativamente a schiaffi per l’uscita dalla coppetta Italia e va incitato per l’Europa League. Però non possiamo girarci dall’altra parte se qualcuno guarda con preoccupazione al futuro: quello è nelle mani di ADL e noi possiamo solo assistere alle sue scelte e subirle dimostrando sempre passione per la maglia che rappresenta la nostra complicata città.
Una situazione d’obbligo che mai criticherò, ma in fondo è vera una cosa: Napoli ha bisogno di due squadre di calcio perché la N napoleonica non appassiona più. Sono troppe le forzature comunicative imposte dalla società che non possono più essere mascherate.
Quello che manca al Napoli oramai è la credibilità dei supporters, minati costantemente da provocazioni dettate dal presidente alla stampa che riporta con compiacente e dubbiosa etica professionale.
Quindi fatevi avanti sostenitori del papponismo, dimostrate che non c’è bisogno di un laziale alla guida della squadra della vostra città, trovate un altro presidente e date vita al Napoli 2. Questo è il vero problema che nella sfida ADL Tifosi, mette la palla al centro ed è per questo che non mi troverete mai contro, ma a favore di una critica costruttiva.
Alla prossima amici.
Livio Varriale