Gianni Di Marzio: “Osimhen non deve ripetere gli errori di Maradona”
Gianni Di Marzio: “Osimhen non deve ripetere gli errori di Maradona”
DI MARZIO OSIMHEN- Come ascoltato su radio one station nel
programma “il sogno nel cuore” è intervenuto Gianni Di Marzio . Ecco le sue parole: “Situazione Osimhen? Io conosco Victor e l’ho segnalato alla squadra per cui lavoravo in Inghilterra nel 2015. Non riuscii a prenderlo perché non aveva ancora 18 anni e la sua accademia non lo faceva uscire dalla Nigeria perché minorenne. Osimhen è un giovane calciatore che stiamo aspettando tutti, io credo molto in lui, ma è chiaro che va educato perché deve cominciare anche a capire quali sono le nostre regole. Non ce la possiamo prendere con i suoi genitori, ma con chi in società gli ha dato l’autorizzazione di tornare al suo paese. Se un giocatore è infortunato deve stare a curarsi e basta. Se non avesse preso il Covid non avrebbe potuto giocare comunque, pertanto, a maggior ragione avrebbe dovuto restare a casa a capire l’entità del problema. Il suo comportamento fa parte dello status vivendi del ragazzo che è nato in Nigeria, perciò non si è comportato da persona matura.
Per me si dovrebbe fare come fanno i grandi club come la Juve, quando c’è un giocatore straniero gli vengono affiancate persone competenti per tutti gli ambiti, come una scuola di vita calcistica ed è nell’interesse della società che lo fa maturare senza farlo sbagliare come è successo a Maradona. Mi auguro che il Napoli lo faccia perché Giuntoli è un ottimo direttore sportivo. Quando allenavo il Napoli la fortuna che ho avuto sono state le operazioni fatte dalla società perché ho cambiato mezza squadra. Sembrava che dovessimo retrocedere per quelli che presi, ma non fu così perché ci giocammo la coppa Italia perdendo in finale contro l’Inter e ci qualificammo in Coppa Uefa. Fui esonerato ingiustamente da Ferlaino!
Su Gattuso…
Secondo me Gattuso è una persona seria, per questo si assume tutte le responsabilità quando i giocatori sbagliano. Ha scelto il rapporto amichevole piuttosto che quello dittatoriale con i giocatori ed evidentemente lo ritiene giusto. Per me sta facendo bene, perché il Napoli è in una buona posizione di classifica con una partita in meno. Mi dispiacerebbe se il Napoli non gli rinnovasse il contratto esonerandolo. Il calcio a livello tecnico è come se tu dovessi firmare un contratto di dipendenza, è così in tutto il mondo, perciò vengono esonerati gli allenatori e non i giocatori. Il tecnico non lo puoi vendere, il calciatore sì. In paesi più all’avanguardia del nostro come l’Inghilterra, gli allenatori durano una vita, come Ferguson e, proprio lì, gli allenatori fanno i contratti ai giocatori, perciò si impegnano di più. Al Napoli manca una figura dirigenziale perché non l’ha mai voluta, ad un tempo l’aveva ed ha vinto qualche scudetto. Se ci fosse stata questa figura l’anno scorso, avrebbe mediato tra allenatore e giocatori quando ci fu l’ammutinamento”.
Antonio Napoletano
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