Suarez, chat tra ministro dei Trasporti e capo del Viminale: Paratici rischia
Suarez, chat tra ministro dei Trasporti e capo del Viminale: Paratici rischia
SUAREZ PARATICI- I nodi stanno pian piano venendo al pettine e il caso Suarez sta cominciando ad essere un peso importante per la Juventus e sopratutto per Fabio Paratici. Come riportato da La Nazione, ci sarebbe stata una chat tra il ministro dei Trasporti Paola De Micheli e il capo di gabinetto del Viminale Bruno Frattasi dove veniva chiesto un “aiuto” per completare l’iter della cittadinanza per Luis Suarez. Precisamente il testo recitava: “La Juventus mi chiede notizie di questa richiesta di cittadinanza, mi aiuteresti?”, le parole del ministro, che aggiunge: “Trattasi di un giocatore che la Juve vuole comprare. Non ha fatto l’esame perché sta da 11 anni in Europa. Mi consigli di mettere in contatto la Juve con un tuo dirigente per accelerare?”.
Non tarda ad arrivare la risposta del Viminale il quale chiama in causa Luigi Chiappero, avvocato dei bianconeri che è stato poi messo in contatto con il prefetto Michele Di Bari e la dirigente Antonella Dinacci. Ciò si collega al 13 novembre, data in cui il ministro è stato sentito dai magistrati, dichiarando: “Durante il calciomercato fui contattata da Paratici, mio amico d’infanzia. Mi disse che stava comprando Suarez e che l’accordo era quasi fatto. Spiegò che non aveva il passaporto italiano, che era necessario per il buon esito dell’affare. Mi chiese di supportarlo per le tempistiche della domanda e gli risposi che avrei contattato il capo del gabinetto del ministero dell’Interno, cosa che feci subito”. Paratici aveva però negato i contatti con il Viminale, ragion per cui sarà indagato per false dichiarazioni, come l’avvocato della Juve Chiappero.
La Procura rivela diversi motivi per cui la Juve ha rinunciato all’acquisto dell’uruguaiano, il principale è che la trattativa non sia saltata per il rischio di non completare l’iter della cittadinanza in tempo per la chiusura del calciomercato, ma perché il club bianconero avrebbe saputo dell’indagine in corso.
Valerio Petrosino
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