ALLA SCOPERTA DEL RIVALE: storia, colori e tifo della Fiorentina – di M.Ronsisvalle
L’ARTE DELLA GUERRA – “Se non conosci il nemico e nemmeno te stesso, soccomberai in ogni battaglia…” – queste le parole di Sun Tzu, generale e filosofo cinese del VI secolo.
Il nostro nemico ha un nome: AFC Fiorentina.
Ha un colore: viola, rosso e bianco.
Ha un storia: 2 scudetti, 6 coppe Italia e altri trofei ancora.
Ma non basta, per vincere bisogna conoscere ogni aspetto e dettaglio della squadra rivale.
Cerchiamo di sensibilizzare i nostri lettori ad un scoperta ( o riscoperta) dei simboli, della storia e della caratterizzazione della squadra viola.
USI E COSTUMI – La storia della Fiorentina inizia nel 26 agosto del 1926, 25 giorni dopo la nascita del Napoli (01 agosto dello stesso anno). Il colore sociale è il viola, scelta cromatica voluta espressamente dal marchese Ridolfi, fondatore della società calcistica. Lo stemma è caratterizzato da un giglio rosso su sfondo bianco. Il colore rosso deriva dallo stemma araldico di Ugo di Toscana; il fiore si presenta invece come simbolo del capoluogo toscano, inserito in uno scudo perale con lo sfondo argento. Inizialmente il giglio era bianco in campo rosso ma nel XIII secolo i Guelfi scelsero il giglio con i colori invertiti per differenziarsi dai Ghibellini e quando, nel 1251, i primi cacciarono i secondi il simbolo di Firenze divenne quello che conosciamo oggi. Il fiore è propriamente un Iris germanica Var. Florentina, detto anche “Giglio di Firenze” o “Giaggiolo bianco”, comune nei dintorni della città toscana.
Nel corso del tempo il logo è stato cambiato fino ad arrivare a quello attuale come lo conosciamo: il giglio ha conservato il suo colore rosso all’interno di un rombo bianco dove spunta un “gagliardetto” viola con la sigla ACF (Associazione Calcistica Fiorentina). Questo stemma non fu utilizzato soltanto nella stagione in cui la neonata società giocò la Serie C2 sotto il nome di Florentia Viola, dove fu sostituito per problemi legali dal semplice giglio tradizionale senza contorni concesso gratuitamente dal Comune di Firenze. L’attuale logotipo è il marchio del calcio italiano più valutato economicamente, avendolo pagato Diego Della Valle circa 2,5 milioni di euro.
La maglia della Fiorentina, contraddistinta sempre dal colore viola ha una storia ed un origine ben diversa. Nel 1926, l’Associazione Calcio Fiorentina nasceva con dei colori sociali diversi da quello viola.
La prima divisa era metà bianca e metà rossa, sia sul davanti che sul dietro, riprendeva i colori della città. Questa maglia fu utilizzata solo per la prima stagione calcistica; nell’anno successivo, infatti, la società preferì una tenuta da gioco a strisce verticali bianco-rosse; questa volta ispirata allo stemma dei Marchesi di Toscana.
Le stagioni sportive 1927-28 e 1928-29, povere di soddisfazioni, spinsero la dirigenza dell’A.C. Fiorentina ad un cambiamento radicale, anche nei colori sociali. Nel 1929 le strisce bianco-rosse furono così sostituite da una divisa viola a tinta unita.
Sulle motivazioni della scelta del colore viola, in mancanza di una spiegazione ufficiale, sono state avanzate numerose tesi. Tra le tante vogliamo ricordarne due.
La prima, quella più diffusa, vuole il viola quale risultato di un errato lavaggio delle maglie bianco-rosse. Sebbene questa tesi sia confermata da alcuni testimoni del periodo, molti la ritengono infondata. Anche se la domanda che sorge è un’altra: un lavaggio sbagliato di panni bianchi e rossi, avrebbe determinato un rosa tiepido, com’è possibile che ne sia uscito un viola vivo?
La seconda tesi, più incentrata sulla tradizione fiorentina, afferma invece che il viola fu scelto in quanto colore legato alla storia di Firenze. In effetti le cronache del passato ci ricordano che i fondatori romani diedero alla città il nome di Florentia in quanto le colline e i prati che la circondavano erano invasi dai fiori di giaggiolo. Inoltre il simbolo di Firenze, il giglio, trarrebbe origine proprio dal giaggiolo, fiore nobile, dal colore viola e detto anche iris fiorentina.
La prima maglia della fiorentina in rosso e bianco.
IL TIFO – La tifoseria viola si è sempre ben distinta per la sua passione e storia. I primi gruppi di tifosi auto-organizzati si iniziarono a formare già nel 1965, tra cui i nomi più famosi sono quelli del Viesseux e Settebello, seguiti nel corso degli anni dagli Ultras Viola e il Collettivo Autonomo Viola. Tra i gruppi principali attuali invece si contraddistinguono gli Unonoveduesei.
La Fiorentina può contare anche su un buon numero di gemellaggi. Il più storico è quello che vede il patto tripartitico tra la Viola, l’Hellas Verona e il Torino oltre al Catanzaro. Oltre i confini italiani invece l’amicizia è forte con lo Sporting Lisbona, lo Ujpest e infine lo Sheffield Wednesday.
Tra le squadre più odiate spicca l’accesa rivalità con la Juventus, rinvigorita dal passaggio di Baggio dalla Fiorentina ai bianconeri. Tra le rivalità più recenti spicca quella con il Napoli, la Roma e il Siena. Proprio in terra toscana la Fiorentina ha gli occhi sempre ben aperti per vedersi le spalle: con il Pisa si tratta di una rivalità storico- sociale che ha dato vita al derby toscano, mentre con Livorno trattasi di un gemellaggio rotto.
Attualmente la curva Fiesole, come altre grosse piazze, deve fare i conti con una crisi acuta di tutto il movimento ultras. Gli spettatori sono sempre tantissimi, tanti anche gli abbonati ed ultras sempre presenti sia in Curva Fiesole che in Curva Ferrovia, sempre bella la sciarpata che saluta l’ingresso in campo della squadra.
Si conclude il nostro viaggio alla scoperta delle origini e del tifo viola. Come in apertura, richiamiamo in causa Sun Tzu che alle parole di prima aggiungeva “…se conosci il nemico e te stesso, la tua vittoria è sicura.” Ora al Napoli basta ri-conoscere se stesso per vincere ogni battaglia come Sun Tzu nell’arte della guerra. Appuntamento a sabato 15 settembre ore 18:00 presso lo Stadio San Paolo, ancora permettendo, altrimenti mille pullman verso Bari sembrano essere pronti.
Mattia Ronsisvalle