Top e flop Napoli-Lazio: Meret dimostra ancora una volta di non essere all’altezza, Insigne sempre più leader

Top e flop Napoli-Lazio: Meret dimostra ancora una volta di non essere all’altezza, Insigne sempre più leader

Game over al Maradona, il Napoli batte la Lazio 5-2.

LA GARA IN PILLOLE

Un bellissimo primo tempo a Fuorigrotta, nonostante la telecronaca faziosa biancoceleste, imbarazzante, fornita dai commentatori dall’emittente con sede a Milano. Gli azzurri iniziano benissimo, facendo capire che sono scesi in campo per vincere. Al minuto 7′ sono andati in vantaggio con Lorenzo Insigne su penalty che spiazza Pepe Reina. Rigore causato da un netto fallo di Sergej Milinkovic-Savic su Kostas Manolas.

L’equipe guidato quest’oggi da Massimiliano Farris, secondo di Simone Inzaghi a casa con il Coronavirus, ha subito il contraccolpo psicologico e neanche cinque minuti ha ricevuto la seconda rete da Matteo Politano. Da qui la squadra della capitale è cresciuta ed ha provato a creare potenziali azioni da gol, ma non è riuscita a concretizzare, con il gruppo di Gennaro Gattuso chiuso in difesa e pronto a ripartire.

Un secondo tempo, almeno sul rettangolo di gioco, ancora migliore del primo. Con i partenopei che al minuto 73′ si portano sul 3-0 con una marcatura spettacolare del Capitano. Gli ospiti provano ad accorciare le distanze, ma i padroni di casa, dopo 12 minuti, la quarta rete con Dries Mertens. Al 70′, però, Piotr Zielinski perde un pallone sanguinoso sulla propria trequarti e Ciro Immobile ne approfitta e segna.

Passano 4′ minuti e Sergej Milinkovic-Savic batte Alex Meret per la seconda volta. Sembrava che si fossero accese le speranze di rimonta della Lazio che spegne Victor Osimhen al minuto 80′. Il match termina 5-2.

Foto: Twitter Napoli

LE PAGELLE

Meret: 5; ha fatto capire perché spesso e volentieri rimane incollato alla riga di porta: alla prima uscita con i piedi al limite dell’area rischia di fare la ‘frittata’ e prendere gol. La squadra da lì in poi sembra non fidarsi di lui ed evita di passargli la sfera. Inoltre, sulla seconda marcatura biancoceleste non riesce deviare la palla calciata da Milinkovic-Savic ed entra in porta insieme alla sfera. Insicuro.

Di Lorenzo: 6.5; molto attento difensivamente ed offre il solito aiuto ai compagni in fase offensiva. Sicurezza.

Manolas: 6; al 25′ si fa ammonire ingenuamente e da diffidato, salterà la partita contro il Torino. È sempre sicuro, però, e continua a giocare bene, mostrando che sta pian piano tornando sui suoi livelli. Irruento.

Rrhamani: 6; è sicuro e attento nelle poche chiusure che è costretto a fare. Ormai appare lontanissimo il calciatore con l’esordio da Horror di Udine. Preciso.

Koulibaly: 6.5; è tornata la colonna difensiva che spesso è volentieri è mancata in tante partite in cui sembrava smarrito. Guida la difesa da leader e riesce a mettere una pezza su un’incertezza di Meret. Deve però migliorare ancora tecnicamente visti i molti passaggi sbagliati. Roccia.

Hysaj: 6; avrebbe potuto lasciare i suoi in dieci uomini già al 6′ minuto di gioco, ma per sua fortuna Milinkovic-Savic aveva già commesso un fallo da rigore poco prima. Continua poi la sua gara tranquilla, senza essere troppo impegnato da Lazzari. Solito.

Bakayoko: 6; malgrado le sue movenze elefantesche, riesce a fare una buona partita, a non fare disastri come suo solito e a non far rimpiangere Diego Demme. Anche se c’è da ammettere che ogni volta che la sfera passava dai suoi piedi la paura che potesse combinarne una delle sue era viva. Sorpresa.

Fabián Ruiz: 6.5; un’altra prestazione in cui non riesce a lasciare il segno, ma che dà la definitiva conferma di come sia in forma: al minuto 42′ effettua un gran recupero difensivo che in altre occasioni gli avremmo rimproverato di non essere in grado. Conferma.

Lobotka: S.V

Elmas: S.V

Zielinski: 6; un buona performance, un assist favoloso per la rete di Mertens, ma da una sua palla persa nasce la prima marcatura della Lazio che la fa rientrare in partita.

Politano: 6.5; un’ottima partita la sua, in cui è riuscito a fare al meglio ambedue le fasi ed a fare un gran gol che ha spiazzato l’estremo difensore avversario. Preciso.

Lozano: 6.5; entra magnificamente in campo e fa quello per cui è stato chiamato: creare scompiglio nella difesa avversaria ed aiutare Di Lorenzo in fase di non possesso. Proprio da un suo pallone recuperato e poi da un suo filtrante perfetto nasce la rete di Osimhen. Frizzante.

Insigne: 7; apre le danze su rigore e poi segna un gol a dir poco spettacolare. La sua presenza si fa sentire sia in fase offensiva che difensiva. Leader.

Mertens: 7; sigla una marcatura strabiliante, ma poi non esulta e ai commuove, probabilmente, in ricordo della nonna scomparsa in settimana. Ritornando alla sua prestazione, fa una partita intelligente in cui gioca per i compagni e si sacrifica in fase difensiva. Storico.



Osimhen: 6.5; entra e determina il match con un gol che cessa ogni speranza di rimonta dei biancocelesti. Decisivo.

Gattuso: 7; i suoi entrano sul terreno di gioco decisi ad arrivare alla vittoria. Giocano, si difendono e ripartono come devono. All’altezza.



Alfonso Oliva

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