Stroitel Prypyat, il calcio ai tempi di Chernobyl

Foto: Goalden Times

Era il 1986 , nel fiore degli anni 80 quelli da tutti ritenuti ” gli anni spensierati” . Il 1986 fu l’anno dell’entrata nel calcio di Berlusconi, fu l’anno di Maradona che vinse il Mundial in Messico e della prima volta dell’Italia che si connette ad Internet.
Bene tutti direte eventi particolari , alcuni anche storici per quell’anno, c’è però un giorno particolare, un giorno che cambiò la storia dell’umanità e anche dello sport.

26 aprire 1986, ore 01.23 il reattore numero 4 della Centrale Nucleare di Chernobyl, situata a Prypyat esplode durante dei test di sicurezza. Una storia che sappiamo e conosciamo tutti e che qualche giorno fa ha vissuto il suo trentacinquesimo anniversario. Ma cosa c’entra lo sport ed in particolare il calcio con questo disastro ambientale?

In quegli anni lo sport nel mondo sovietico era un fiore all’occhiello, sono state tante le medaglie olimpiche e altrettante le immense prestazioni calcistiche nei grandi tornei internazionali ma c’è qualcosa di più piccolo calcisticamente parlando che accomuna il pallone e Chernobyl.

La città al confine con la Bielorussia era quella con l’età media più bassa, la popolazione era fatta di lavoratori che nel loro tempo libero usufruivano delle grandi strutture sportive. Una di queste realtà sportive fu quella calcistica, precisamente lo Stroitel Prypyat, la squadra nacque nel 1970 grazie a Vasili Kizima Trofimovich, -personaggio molto ben voluto e iscritto all’ Ordine di Lenin- in contemporanea con la creazione della città e della Centrale nucleare.
Lo Stroitel Prypyat, era la squadra dei lavoratori perché in Russo Stroitel significa proprio lavoratori. Agli albori lo Stroitel giocava in un piccolo campo fuori la città di Prypyat, la squadra però scalava le varie divisioni e il suo sviluppo era sotto gli occhi di tutti, sorse la necessità di creare un nuovo stadio proprio in città, utile sia al calcio, sia agli sport sia ad eventi propagandistici. Fu così varato il progetto dello Stadio Avanhard. Un progetto avveniristico e lungimirante che però purtroppo non ha mai ospitato una partita di calcio. Causa calendario lo Stroitel Prypyat avrebbe giocato la sua prima partita nel nuovo impianto a campionato in corso solo il 1 Maggio ma quella partita inaugurale non fu mai giocata.

Quel maledetto 26 aprile lo Stroitel Pripyat era in campo a fare riscaldamento. Si stava preparando ad affrontare, la semifinale di Coppa della Regione di Kiev, il riscaldamento fu invano, dinanzi alla catastrofe i calciatori dello Stroitel abbandonarono il campo senza sapere la loro sorte.
Quei calciatori-lavoratori portarono con sé le grandi conseguenze del disastro ambientale, molti andarono via come ovvio e lo Stroytel Prypyat si sciolse definitivamente nel 1988.

Una catastrofe che segnò le generazioni sportive e calcistiche , quella che tutti chiamano generazione Chernobyl a cui fu tolto il pallone e che non poteva giocare sul prato verde e contaminato dalla nube tossica.

Ciro Morra

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