“Sfera Cubica”: la rubrica di Livio Varriale per Paroladeltifoso

Inizia il campionato di Calcio più bello e forse più scontato del mondo ed ho apprezzato con somma gioia l’invito del direttore Giovanni Pisano nel collaborare con questo portale che nasce con una ambizione chiara: libertà di espressione su uno dei temi caldi della nostra società.

Aggiungerei ‘purtroppo’ e so che vi dispiace leggere questo appunto. La scelta di scrivere editoriali su questo sito nasce dal fatto che qui siamo tutti tifosi, illustrandovi il punto di vista di un tifoso atipico e non troppo scontato come mi ritengo.

Il giudizio spetta a voi, certo, ma non sono qui per la visibilità che mi darà certamente un contesto che fisiologicamente sprizza felicità da tutti i pori solo a sentire dichiarazioni di calciatori appena pronunciano “amo Napoli”.

Se ami Napoli non puoi disinteressarti dei problemi della città, della vita, mettendoli in secondo piano al calcio, sia chiaro. Ed è per questo che qui parlerò sempre nell’ottica di quello che è il mio concetto del calcio.

Partiamo dalla materia prima, il pallone, una sfera senza la quale ragazzini e adulti di tutte le età non potrebbero, maturare, coltivare e avere la passione del Calcio. Perché non è importante il campo, le porte, il pubblico: quello che avvicina tutti noi al calcio è quel rincorrere in gruppo una palla sfidandosi, mettendo in mostra le proprie capacità al servizio di un gioco di squadra dove il rispetto dell’avversario prima, dei compagni dopo, è analogamente paritetico a quello delle regole.

Tutto bello quando si tratta di calcio giocato in mezzo alla strada, su un campo di patate dove i pali delle porte sono pietre o gli stessi giubbini che ci togliamo di dosso per giocare e la traversa? Spesso è una linea immaginaria che crea sempre contraddizioni sulla valutazione dell’altezza della porta virtuale.

Questa rubrica l’ho chiamata Sfera Cubica perché quello che noi pensiamo essere un gioco lineare e quindi rotondo, cela delle sfumature che producono degli spigoli che regalano delle sfaccettature e delle verità multiple da analizzare e da non sottovalutare.

Ed è per questo che all’inizio vi ho detto “purtroppo”. Il calcio non è sport, o meglio, è anche sport, ma prima è politica, finanza e infine lo specchio delle tante realtà che da secoli frammentano questo paese.

Penso che possa bastare almeno come inizio. Vi ho presentato la rubrica, invito astenersi perditempo o semplici fidelizzati a un gioco che non ha nulla di sacro se non l’energia positiva dei tifosi che mettono in secondo piano le cose importanti della vita per godere di una gioia immensa che solo un pallone nella porta può dare indipendentemente dal sesso e dall’età.

Alla prossima

Livio Varriale

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