SALVATE IL COLLEGA DE NICOLA. LE FRIZIONI TRA ANCELOTTI ED IL MEDICO CHE TUTTI CI INVIDIANO

Bentrovati amici della sfera cubica, oggi parliamo di un argomento delicato per molti giornalisti campani.Hamsik? Reina? Sarri? No, Alfonso de Nicola. Il medico sociale sella SSC Napoli in questi tempi è messo alle strette da diverse vicende che riguardano l’infermeria azzurra. Prima di iniziare, De Nicola è uno dei migliori medici nel settore sportivo. Il Napoli vanta delle statistiche sull’infermeria, che molte società blasonate invidiano, ma negli ultimi anni sono accadute alcune stranezze. Iniziamo il ragionamento sull’articolo di oggi chiarendo che non ho la laurea in Medicina, De Nicola sì. Non sono un WebScienziato però, visto che ho almeno 50 trasmissioni di Medicina condotte sulle spalle, pur se questa esperienza non mi rende di certo un medico, ma qualche interrogativo da porre e qualche fonte sul tema ho già dimostrato di averla.

Qui non parlerò certamente della qualità del lavoro di De Nicola, ma affronterò quelle che sono le frizioni che nascono tra Ancelotti ed il medico sociale di cui tutti sanno, ma nessuno racconta per tanti motivi. Sono tanti gli amici nel mondo del giornalismo di De Nicola e questo non è un male, anzi, perché lo stesso medico rappresenta una fonte di notizie ed indiscrezioni che può fare sempre comodo. E’ una persona per bene e quindi non c’è nulla di male nel frequentarlo. Come però vi ho già dimostrato più volte, c’è sempre una repulsione a dare le notizie quando si frequentano degli ambienti che ti danno da mangiare e che ti possono mettere nella condizione di respirare un’aria un po’ fredda quando si crea quell’imbarazzo nel caso si cerchi di fare chiarezza.

Un giornalista che si rispetti, ed io cerco sempre di meritarmelo, non deve temere queste controindicazioni, perché raccontare la verità è un impegno etico prim’ancora che professionale. Ed infatti questo portale è stato protagonista con l’esclusiva dell’infortunio di Meret dove anticipammo i tempi biblici di recupero del giocatore, smentiti di settimana in settimana dalla stampa partenopea che giocava al lotto secondo le indicazioni appunto di De Nicola. La storia sapete come è finita: Meret torna mesi dopo un intervento deciso dalla società nonostante la frattura fosse composta.

Un intervento che, per carità, si fa certamente per accelerare i tempi di recupero agli sportivi, ma considerando che il Napoli ha tre portieri nettamente superiori a quelli avuti negli ultimi anni, si poteva aspettare che si calcificasse l’osso della giovane promessa approdata questa estate per essere titolare in porta, come prevede la medicina consuetudinaria.

Ed è qui che vi apro un paragrafo sui metodi che possiamo applicare oggi nel recupero fisico da determinati infortuni e ovviamente lo faccio in forma descrittiva e non scientifica:

Metodo Agricola: lavoro sulla massa e resistenza con un incremento del volume muscolare nel giro di pochi anni con metodi a volte non proprio limpidi

Metodo Naturale: recuperare nei modi e tempi previsti dalla medicina ordinaria e senza prediligere l’intervento chirurgico per accelerare i tempi. Insigne e Icardi docet.

Metodo Accelerato: sottoporre i giocatori alle infiltrazioni ed ad una azione fisioterapica per accelerare i tempi di recupero.

Usciamo ovviamente dagli stereotipi dicendo che i tre metodi non sono rigidi e prevedono una flessibilità notevole che tende a valutare i singoli casi.

Un giocatore che ha il contratto a presenze e bonus ovviamente ha interesse ad essere sempre pronto, un giocatore che il contratto ce l’ha fisso ovviamente può recuperare nei modi previsti dalla medicina ordinaria. Il giocatore che si vuole pompare in palestra può farlo, ma poi va incontro ad una massa muscolare spropositata per la sua struttura ossea e può finire nel rompersi di brutto.

Ah, ovviamente se il pompaggio avviene con l’uso di medicinali, non sempre questi sono legali e quindi si incorre nel doping che se non erro sia un reato, nonostante alcune sentenze della Procura.

Ed è qui che subentra la bravura del medico: meno infortuni risultano in infermeria, magari con il metodo accelerato, e più ci troviamo dinanzi a santoni della medicina. Mettiamo anche in mezzo il fatto che il Napoli da anni ha una delle rose più giovani del campionato ed è per questo che i suoi giocatori partono già avvantaggiati perché meno anni hanno e meno rischi corrono: anche questa è statistica fondamentale per l’ottimo risultato dei pochi infortuni ricevuti dal Napoli.

Ed ecco ora che si apre una bella riflessione su alcuni incidenti che hanno caratterizzato lo spogliatoio del Napoli e che Ancelotti non ha apprezzato.

Passata la festa per l’esclusiva medica di Meret, noi di Paroladeltifoso.it analizziamo e denunciamo il più grande silenzio che attanaglia l’informazione “medica e sportiva del Napoli” negli ultimi periodi e mi riferisco specificatamente ad Albiol.

Il miglior difensore del Napoli (33 enne) si infortuna, de Nicola fa sapere che la terapia conservativa lo rimetterebbe in carreggiata quanto prima, ma il giocatore chiama da Londra e dice di avere un buco nel tendine e si opera di urgenza. Risultato? Bye Bye Raul e tutti i giornalisti lo rimuovono dalla rosa relegandolo ad un silenzio assordante visto il calo della squadra nelle retrolinee. Chissà perché!!!

Veniamo al nostro grande attaccante Milik che si rompe il crociato, si opera ed è tutto a posto, rientra in tempi record! Si rompe il crociato dopo pochi mesi! Qui i tempi del rientro sono normali, guarda caso, ma secondo il tecnico della nazionale pare fosse una rottura da stress dovuta all’esigenza di rientro immediato. Per molti giornalisti campani, Arcangelo aveva solo un problema psicologico. Vuoi vedere che era diventato psicopatico per via dello stress imposto dai tempi di recupero della società oppure questa psicopatia derivava da voci diffuse dallo staff medico agli scribacchini accondiscendenti?

Ma la riabilitazione di Ghoulam non era più avanti di quella di Milik? Chissà cosa pensa il giocatore ad oggi di De Nicola dati i risultati prestazionali del terzino più amato dai napoletani che ha perso molto dello smalto, che tempo addietro gli ha consentito di avere un contratto da tre milioni di euro a stagione. Ma sembra proprio che la frattura da stress sia stata la causa del suo smarrimento.

Ah, il rinnovo di Zuniga? Lì pare che Adl non avesse interpellato il medico, ma se la storia è quella che abbiamo letto dai giornali, sarà certamente il contrario di quanto scritto. Ovviamente qui scherzo.

Il caso Ospina è l’ultimo di una lunga serie. Il giocatore ha un brutto trauma in campo, de Nicola e Canonico corrono, il taglio sulla testa è di 4 punti di sutura e a vederlo pare fosse abbastanza sconcertante. Il giocatore chiede di giocare, De Nicola che nel frattempo è nel panico più totale, conferma che può giocare noncurante della gravità del problema.  Intanto dalla Tribuna Autorità si sente una voce di un alto dirigente della società interrogarsi “perché non lo sostituisce?” tra lo sgomento generale dei Distinti che dall’altra parte invece si agitano per evidenziare la gravità del problema. Il Napoli prende due goal in pochi minuti proprio perché giocava senza portiere e il sopracciglio di Ancelotti s’impenna vertiginosamente.

La fortuna però in un caso ha sorriso al medico più bravo d’Italia. Il Napoli sfida l’Udinese e Verdi sta per entrare in campo, lamenta fastidi fisici e De Nicola da parere favorevole. Il giocatore si infortuna ed è necessaria in pochi minuti un’altra sostituzione, entra Ruiz e segna. Menomale, tutti salvi!

Questa estate si leggeva dalla stampa sportiva cittadina che il medico azzurro fosse in dirittura di partenza e che il Napoli l’ha premiato con un rinnovo al rialzo, annettendo qualche supplica. Questo preziosismo da parte di De Nicola era giustamente una questione di soldi, oppure c’era il rischio di trovarsi una infermeria implosa come sta avvenendo nella stagione in corso?

Carissimi, allora? Era così difficile scrivervi un pezzo sull’infermeria del Napoli? Avete compreso come funziona il settore medico in generale? Perché non avete un articolo così altrove? Primo perché questa è la sfera cubica di un portale libero, secondo perché diceva mio nonno mai mettersi sotto le mani di medici e avvocati. Per molti giornalisti anche contro evidentemente.

Occhi aperti, Alla prossima amici!

Livio Varriale

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