Quelle pagelle sul Napoli che diventano spesso l’arma delle lobby – di Livio Varriale

Carissimi amici della sfera Cubica, oggi voglio parlarvi della bufala che si consuma ogni maledetta partita ai danni dei lettori sportivi quando vengono dati i voti ai nostri beniamini a fine gara.

Inutile dirvi che ognuno può scrivere quello che vuole, ma scrivo questo post perché sul mio profilo Twitter sono stato insultato per dei voti che ho espresso secondo dei criteri che vi spiegherò con molta tranquillità, unitamente però a come funziona invece il sistema di voti che il Mainstream dell’informazione applica continuamente.

Innanzitutto parto dal presupposto che il Napoli è una squadra top e quindi non esistono più imprese se non sono vittorie o trofei. Non so voi, ma ogni volta che ragioniamo sui nostri amati idoli come dei poverelli messi nell’agone e che anche un solo pareggio conquistato possa essere una impresa, state certamente sicuri che disconosciamo ripetutamente la nostra storia degli ultimi anni.

La vedo un’offesa tremenda alla tifoseria stessa, alla città ed alla squadra. I giocatori vanno sostenuti, ma non idolatrati senza critica perché altrimenti ci troviamo a fornigli degli alibi che gli consentono di non dare sempre il massimo che da tifosi esigiamo.

E non è un caso che l’anno scorso abbiamo vinto con la Juve a Torino e per noi il campionato era finito. Squallida quella festa da secondo posto fatta in città con il campionato che ancora doveva finire. Come per i figli, sono spesso i genitori che hanno le maggiori responsabilità dei loro insucessi. Quello che dico trova riscontro sia nell’immaginario collettivo in Italia che si ha della nostra tifoseria sia nelle parole dei grandi esperti di calcio. Uno su tutti: Fabio Capello.

Quando si da un voto a un giocatore bisogna tenere conto innanzitutto del ruolo che ricopre e poi aggiungere in seconda battuta tutti gli extra che fanno bene alla squadra, ma possono fare anche molto male.

Senza essere detentore della verità assoluta, ho espresso dei voti e sulla base di questi, che non rappresentano la linea editoriale di questo giornale online chiariamolo, voglio farvi finalmente capire perché ho scelto di mettere un voto rispetto ad un altro. Ecco l’esempio nel dettaglio dei parametri di valutazione da me individuati per Napoli – PSG:

Ospina 6

Incolpevole sul goal, solita sicurezza, ma niente di più e niente di meno

Maksimovic 5

Ottima partita se non fosse stato per la corresponsabilità sul goal e per il fallo da rigore da cui ci siamo salvati ed è stato lui stesso graziato

Albiol 7

Nessuna sbavatura, coordina la difesa in modo perfetto e assurge al suo ruolo con autorità e grande professionalità.

Koulibaly 6,5

Statuario con uno splendido intervento, corresponsabile sul goal preso e tante piccole sbavature. Manca spesso di lucidità, sarebbe un sei se non fosse che ha dato maggiore spinta da “terzino centrale” nel far salire la squadra più volte.

Rui 6

Partita senza sbavature, ma con i suoi limiti. Poco impegnato a dire la verità, ma non ricordo errori evidenti. Forse il mezzo voto in più ci può stare, ma il sei non è certamente male.

Ruiz 5,5

I suoi limiti si sono visti eccome. La qualità c’è, ma anche la lentezza e la flebile capacità nel far salire la squadra quando è stato necessario. Non è stato il solito Ruiz e Ancelotti infatti l’ha sostituito.

Hamsik 4

L’uomo in meno del Napoli. Poco incisivo, non ha assolutamente fatto da regista ed i dati sul possesso palla ne danno evidenza. Non raddoppia mai la marcatura e per questo sul goal anche lui è corresponsabile, non fa altro che passare indietro senza dare la giusta profondità alla squadra. Il 4 del capitano sul campo è un dato di fatto tra gli addetti ai lavori indipendenti e tra i tifosi che osservano le partite senza l’occhio innamorato. Ci vuole coraggio nel dare un voto basso al capitano in un giorno di record storico per la società, ma al centrocampo del Napoli serve un uomo in più e non in meno.

Allan 7

Responsabile sul goal, ma determinante come al solito in tutto il campo. Il primo tempo ha lavorato per 3, nel secondo non ha esaurito le sue batterie dando sempre quel valore aggiunto alla squadra, se non fosse stato per la rete subita, poteva avere mezzo voto in più, anzi, un 8 pieno, ma gli errori si pagano come nel caso di Maksimovic.

Callejon 7

Forse è stato il migliore in campo perché è lui che ha giocato come al solito ed ha procurato un rigore “doppio” se consideriamo il duplice abbattimento in area di rigore. Un mezzo voto in più non mi avrebbe fatto male

Insigne 8

Non ha giocato bene quanto Callejon, ma ha realizzato un rigore perfetto, da leader, che però aveva tantissime probabilità di errore. L’errore però non c’è stato e lui è anche questa volta il trascinatore NAPOLETANTO del Napoli in campo.

Mertens 7

Soliti movimenti e solita prestazione affamata, chi lo sa se con altri protagonisti nel tridente il risultato sia lo stesso, ma è chiaro che in questo momento è una garanzia di costanza seconda forse solo ad Albiol e Callejon

Zielinsky 6,5

Entra in campo e fa quello che Hamsik non fa, fa salire la squadra, per questo il mezzo voto in più. E poco importa se lui era fresco e gli altri no. Anche Hamsik nel primo tempo era fresco ma il Napoli è stato sempre nella propria metà campo.

Hysaj 6,5

Gestione perfetta per il terrore di tutti i tifosi napoletani, non ci sono sbavature e il Napoli non subisce goal e non va in difficoltà. Quindi ha garantito l’impianto difensivo

Ounas 6,5

Anche lui ha il merito di aver fatto salire la squadra e di avere esposto il gioco del PSG ad aprirsi fino all’ultimo. Un cambio tattico dovuto dall’abbattimento fisico di Mertens

Ancelotti 5,5

E’ la prima partita strana del Mr. il cui volto nel primo tempo era visibilmente preoccupato. Non è un caso infatti che in 4 anni non si era mai visto un Napoli schiacciato per 45 minuti nella propria area. Bene la gestione della gara successivamente, ma questa partita, se fosse iniziata nel modo in cui tutti siamo abituati, sarebbe stata sì… una vera impresa.

In conclusione

So che in questo momento molti di voi si riconoscono in parte nei voti espressi in pagella e soprattutto concordano il 4 ad Hamsik, ma si domandano allo stesso tempo come mai i voti degli altri colleghi sono uguali tra loro e differenti dai miei. Vi rispondo laconicamente dicendo che io non vado a Castelvolturno e l’unica persona che si è permessa di dirmi che i miei voti nei suoi confronti erano sbagliati si è poi rivelato il 14 esimo portiere della stagione passata nonostante i 6 ed i 6,5 non mancassero tra la stampa sportiva napoletana.

La sfera cubica si alimenta anche di voti che servono a non far deprezzare i giocatori, se Hamsik o altri avessero sempre voti bassi, non solo sarebbero scartati a priori dalla Cina, ma pure dal Burkina Faso e questo ovviamente non fa bene né al procuratore, né al giocatore.

Si può sbagliare, ma in buona fede, quando invece si sbaglia sistematicamente per portare avanti delle cause, si tratta di lobbismo ed allo stesso tempo, in questo caso, di “lobotomizzazione” delle masse.

E la sfera è cubica perché non vogliamo che ciò avvenga.

Alla prossima amici.

Livio Varriale

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