La non riflessione del tifoso grava sulla situazione azzurra

Bentrovati amici della sfera cubica, oggi guardiamoci negli occhi. Siete il male di Napoli con il vostro provincialismo da tifosi che arrancano alla giornata seguendo le notizie del Napoli. Sì proprio voi che più volte avete avuto modo di leggere in anteprima gli eventi con questa rubrica e siete puntualmente crollati dinanzi alle distrazioni di massa messe in piedi da una stampa che per necessità editoriali deve raccontarvi una quantità di notizie perché altrimenti non prende soldi.

Io però vi avviso ogni volta che dovete avere fede, dovete credermi, perché se sbaglio è evidente che sono un essere umano, ma dovete dare tempo alle mie notizie di avverarsi, visto che chi arriva prima, male alloggia. Almeno nell’informazione, perché subisce sentenze di ogni tipo ed ogni modo per aver dato una notizia prima del momento concordato tral a società ed una stampa che necessità di click e soldi. Ed ecco che a me, e a questo portale, ci rifilano di tutto perché sosteniamo il nostro pensiero.

Destabilizzatori, Antinapoli, addirittura Accattoni perché siamo in cerca di biglietti in omaggio. Accuse che piovono come macigni per poi sparire quando, ed è brutto dirlo, “ve l’avevamo detto”.

Ve l’avevamo detto che Meret aveva problemi fisici che andavano oltre i tempi di recupero

Ve l’avevamo detto che Allan fu messo fuori rosa per una partita dopo la mancata cessione al PSG

Ve l’avevamo detto che James non sarebbe venuto

Ve l’avevamo detto che gli Ancelotti volevano fare fuori Insigne

Ve l’avevamo detto che Insigne non aveva mercato e che a comandare fosse Raiola e non Mendes

Ve l’avevamo detto che Adl non poteva fare i debiti per quel salto di qualità

Ve l’avevamo detto che l’Ancelotti allenatore fosse Davide e non un malconcio Carlo

Così come vi avevamo detto che le bordate ai calciatori del presidente fossero un atto di pezzenteria e non un’arma di distrazione di massa come hanno voluto farvi credere.

Fermiamoci qui, ma noi ve l’avevamo detto giorni e spesso mesi prima.

Adesso tacete ed ascoltate:

Ancelotti se ne andrà. Quando, lo deciderà lui. Può approfittare del campionato cinese o statunitense per svincolarsi dal Napoli, ma fonti svizzere lo vedono al Milan l’anno prossimo.

Il suo successore ad oggi può essere Allegri, fonti svizzere, Prandelli, fonti logiche perché a piede libero, oppure Gattuso, fonti di Castelvolturno.

Koulibaly è un paraculo al pari di Reina, ma forse peggio. Con la scusa del razzismo, si sta approfittando della piazza napoletana per il salto nel calcio che conta, vedi candidatura al pallone d’oro, viene spinto dai francesi per offendere gli italiani sulle tematiche dell’accoglienza con il fine imporre il pensiero dei porti aperti tanto caro anche alla FIFA e lo fa interrompendo il gioco delle partite sensibili destabilizzando lui stesso la concentrazione in campo. Inoltre, è chiaro che senza Albiol e senza Sarri, quello che resta di lui è semplicemente un fisico atletico sopra la media, ma con un cervello tarato.

Insigne è un capitano ingrato, incapace perché sbaglia e strilla. Lo diceva Higuain che manifestava dissenso per i suoi modi da capuzziello nello spogliatoio. La nuova guardia, infatti, lo ha messo già al bando. Non è un giocatore che può rappresentare una rosa da 650 milioni di euro e non parlatemi di Hamsik e del suo carisma, perché Marechiaro è stato un’ameba di capitano. Nessuna persona munita di cultura, vuole farsi rappresentare da Insigne. E’ una offesa a coloro che, lavorano, hanno studiato e vedono Napoli deturpata da modelli kitch che fanno il giro per il mondo e Lorenzo lo è.

Questi sono i due giocatori che hanno in mano le sorti del Napoli, quelli più pagati, che vergognosamente portano avanti il dissenso di una vecchia guardia pronta a ricattare la società.

De Laurentiis ha imposto un ritiro, sbagliando. Sono sempre stato d’accordo sui ritiri, ma non a Castelvolturno che rappresenta una seconda casa per i calciatori del Napoli. I ritiri si fanno lontano e la Campania, tra Avellino e Benevento, ha tanti luoghi preposti ad ospitare dei momenti di riflessione sportiva e soprattutto spirituale. Se per ritiro costruttivo intendeva 5 giorni a Castelvolturno, sarebbe stato meglio organizzare una pizza con la squadra.

Ci sono questioni spinose in sospeso sui contratti, che richiedono massima allerta. Qui il Presidente e Giuntoli devono necessariamente risolvere i nodi degli ingaggi, e del futuro, di Milik, Callejon, Allan e Mertens, decidendo una volta per tutte il destino di Insigne. Dentro con rinnovo, oppure fuori. Qualcuno mormora, già da inizio campionato, che Manolas si sia pentito di aver firmato con il Napoli. Troppa la differenza tra l’organizzazione della Roma e quella patriarcale degli azzurri.

Di questa storia però, c’è un però. Questi calciatori sono dei fetenti assoluti? Bambini viziati che “scioperano” e disertano il ritiro. Scioperando rinunciano a 750 mila euro complessivi, che sono briciole, ma per dei mercenari rappresentano sempre soldi. La sfuriata di ADL li ha offesi pubblicamente, a giusta motivazione perché è il titolare, ma avrebbe dovuto farlo in privato. Rendendo la cosa pubblica, ha diffamato non solo i calciatori, ma offeso gli omosessuali ed i cinesi come abbiamo evidenziato nel pezzo intitolato “Aurelio come Hitler”.

Quindi adesso ci troviamo con un Allenatore deluso dal mercato, con dei giocatori delusi e vituperati dalla società che erano in guerra con Ancelotti, ma si trovano uniti con il Mr. in quella che rappresenta una vera e propria lotta sindacale.

Questo Napoli va rifondato, amici, ma non da oggi, bensì da ieri. Perché i nodi vengono al pettine, dopo molto e se vogliamo essere buonisti, qui si pettinano le bambole almeno da giugno 2019, se non 2018.

Occhi aperti, tifosi, tanto so che la vittoria contro il Genoa riporterà l’entusiasmo e l’ingannevole apparenza di un benessere e di un ottimismo del tipo “tutto risolto”, ma diffidate dalle imitazioni. Alla prossima amici

Livio Varriale

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