Insigne-Tifosi spaccatura forse frutto di una trama scritta a tavolino dal regista Mino Raiola?
Napoli è stata da sempre città di talenti, dalla musica al cinema per arrivare al calcio. Quando parli di calcio e di napoletanità il riferimento del XXI secolo si chiama Lorenzo Insigne. Se nasci a Napoli, cresci per strada, cresci tra le difficoltà di una città sempre martoriata che ti inghiottisce se sei fragile, una città in cui l’unico obiettivo è sopravvivere. Lorenzo lo sapeva quando era bambino e sognava di salvarsi realizzando il sogno di essere calciatore, Lorenzo lo sa ora ancor di più quando a 28 anni è diventato capitano del Napoli salvandosi dalle difficoltà della strada. Lorenzo a suon di gavetta e sacrificio è diventato quel simbolo in cui la città vorrebbe e dovrebbe riconoscersi. È giusto usare il condizionale per il semplice fatto che quello con la città e la tifoseria non è un rapporto idilliaco. Il suo rapporto con la città si inclina nel 2018 era un Napoli-Chievo, con gli azzurri sotto di un gol al San Paolo e in piena lotta scudetto, Lorenzo calcia malamente una palla gol e il pubblico lo fischia, lui nervoso, reagisce con gesti plateali. Torna il sereno, tornano i gol ed è pace tra Napoli e Lorenzo. Ma il 2018 porta un’altra grana nel rapporto tra Lorenzo e la città, vale a dire il passaggio sotto la procura di Mino Raiola, noto alla cronaca per la mira espansionistica ed imprenditoriale. Il tifo azzurro non prende bene questo “matrimonio” e certe dichiarazioni del Italo-Olandese non fanno altro che accendere la miccia. Lorenzo in campo sotto la gestione Ancelotti parte bene, segna e si prepara a prendere la fascia per succedere ad Hamisk, quel Marek che senza se e senza ma rifiutò Raiola e le sue proposte economiche. Questo è un po uno snodo cruciale perché Napoli è stata da sempre entusiasta della volontà di Marek quando allontanò da se l’ombra di Mino. Lorenzo però ha reagito diversamente accogliendo Raiola e dandogli l’opportunità di cominciare numerosi confronti con la società, tutti incentrati su progetti di rinnovo economici o di presunte offerte dalle big europee. Questa cosa a Napoli e ai Napoletani non è andata giù. Non è andata giù perché Lorenzo da Febbraio è divenuto il Capitano del Napoli, è divenuto il simbolo , la bandiera. Accettare ciò per Lorenzo, significa farsi carico di una grossa responsabilità che esula da procuratori e contratti. Gli ultimi mesi per Lorenzo hanno portato pochi gol, brutte prestazioni ed un palo su rigore contro la Juventus. Le lacrime del 3 Marzo a molti sembravano da tragedia greca ad altri quelle di un capitano affranto che voleva scusarsi con i suoi tifosi . Domenica col Sassuolo dopo la panchina col Salisburgo è tornato al gol, un gol che ha portato dichiarazioni al vetriolo da parte di Lorenzo, che è parso nel post partita deluso dai fischi ricevuti e dalle critiche. Aprendo forse una chiara spaccatura, forse frutto di una trama scritta a tavolino dal regista Mino Raiola?
In molti non si sorprenderanno della scelta di definirlo, sotto certi versi, un vero e proprio “regista.” L’ex pizzaiolo di Nocera Inferiore infatti, ha negli anni messo su un vero e proprio impero fatto di trattative faraoniche di calciomercato, dando vita a tante nuove trattative ma anche a tanti addii di calciatori a tifosi. Dunque, Mino Raiola è tra i procuratori sportivi più temuti da società e tifosi, ciò soprattutto per la sua caratteristica e abilità di far cambiare squadra in maniera molto frequente ai calciatori che assiste. L’esempio più concreto, dei tipici frequenti cambi di maglia, che si è portati ad accettare quando si è assistiti dal così soprannominato “re del calciomercato”, è Zlatan Ibrahimovic. Tutti ricorderemo il suo approdo in Italia con la maglia bianconera nell’estate del 2004, per poi passare qualche anno dopo all’Inter, per poi riandare all’estero con la maglia del Barca, per poi ritornare a Milano ma con la maglia rossonera questa volta, per poi spostarsi a Parigi e successivamente a Manchester. Dando invece uno sguardo sommario ai dati che ci offre Transfermarkt, non possono non saltare all’occhio gli ingenti valori di mercato dei calciatori di cui è procuratore. Giusto per citarne qualcuno di quelli in cima alla lunga lista, abbiamo dunque, Pogba (circa 90,00mln), Lukaku (85,00mln), Verratti (circa 75,00mln). Raiola potrebbe tentare fortemente anche il nostro Lorenzo Insigne, che se da un lato ha visto nel Napoli e nella maglia azzurra un obiettivo da raggiungere, il sogno di ogni scugnizzo Napoletano; dall’altro potrebbe cadere nella tentazione di andare via, e Raiola potrebbe personificare, nemmeno troppo iperbolicamente, la mela in Adamo ed Eva. Chissà (come già preso in considerazione ponendoci il quesito) se le parole dette nell’ultima intervista di Lorenzo non siano frutto di piano già studiato dall’arguto procuratore. Sperando che possa restare il più a lungo possibile in maglia azzurra, ci auguriamo quanto meno che, soprattutto ora che riveste il ruolo da capitano, possa portare la squadra a salutare i suoi tifosi dopo la partita, a differenza di quanto invece si è visto Domenica a Sassuolo.
La Redazione