I tifosi azzurri sono ovunque. Ecco le nostre testimonianze da Miami, Cracovia e Parigi- Di M. Ronsisvalle
Il Napoli è una passione, una fede, un qualcosa che ci portiamo dentro sin dalla nascita. Spesso tifosi del Napoli lo si è anche per tradizione. Magari proprio nostro padre, nonno, zio o semplicemente un nostro amico ci ha fatto conoscere ed innamorare del mondo azzurro, in tutta la sua bellezza e magia.
Certo ci sono i pro e i contro nel tener fede ad una sola maglia per tutta una vita.
Quella che vi voglio raccontare oggi sono le vicende di tre ragazzi: Alberto, Gabriele e Renato.
Ma cosa hanno in comune questi tre ragazzi? In primis la passione per il Napoli. Inoltre tutti e tre sono emigrati fuori dall’Italia, ma non preoccupatevi, il loro amore per la maglia è rimasto invariato.
Queste è la loro storia, la storia di come un amore posso superare i confini nazionali.
Cominciamo da Alberto, un ragazzo di ventiquattro anni che ora vive a Cracovia, Polonia. Questo tifoso azzurro, immigrato da ben tre anni, ha deciso di trasferirsi dopo gli studi per poter lavorare.
Il suo forte legame con il Napoli e con Napoli lo si evince da subito “La mia passione è maturata nel corso del tempo, da piccolo idolatravo i campioni: Totti, Del Piero, Cannavaro e così via, poi mio padre mi portò alla mia prima partita di calcio, allo Stadio San paolo di Fuorigrotta, era un Napoli-Sambenedettese finito per due reti a zero, naturalmente per il Napoli” – ci racconta Alberto con voce emozionata, e prosegue – “Lì mi innamorai. Purtroppo non posso più seguire le partite allo Stadio, ma utilizzo streaming casuali come Rojadirecta. Vivendo all’estero seguo il Napoli da solo, senza mio padre. Io tifo la maglia e la città, qui qualsiasi altro trofeo o vittoria ha un sapore diverso.”
Come Alberto ce ne sono tanti di ragazzi che hanno dovuto abbandonare l’Italia e Napoli per cercare fortuna altrove, costretti a vedere la partita su siti di streaming, facilmente fruibili ed a costo zero.
Anche se una prima cosa possiamo già dirla: lo Stadio è sempre il primo amore, quella freccia nel cuore che colpisce ogni tifoso napoletano. Ma se non fosse per tutti così?
Raccontiamo ora la storia di Gabriele, che lui allo Stadio San Paolo non ci ha mai messo piede, eppure il suo amore per il Napoli non è da meno.
“Guardavo la partita con la mia famiglia, generalmente dopo un pasto tutti insieme.” – ricorda lui.
Dopodiché all’età di circa 21 anni Gabriele si è trasferito per proseguire i suoi di linguistica: direzione Parigi.
Il destino delle volte è proprio strano, perché questo ragazzo ha visto il suo primo match proprio pochi giorni fa, al Parco dei Principi, in occasione di PSG-Napoli, pareggiata per 2-2.
“La partita quelle sera è stata un’emozione indescrivibile. Normalmente utilizzo un sito di streaming russo, è parzialmente legale. Ora invece ho deciso di sottoscrivere un abbonamento con la tv francese per vedere le partite.”
I match Gabriele li segue a Parigi, con amici francesi e con suo cugino “Vedere la partita insieme ad altre persone è un momento di aggregazione, Il Napoli sa fare anche questo, unire le persone”.
L’ultima storia è quella di Renato, 21enne, nato a Napoli, e trasferito da circa 6 negli USA.
“Mio padre e mio nonno mi hanno avvicinato al mondo azzurro. Eravamo amici di un dirigente, Naldi se non sbaglio, con lui guardavamo la partita in tribuna” – racconta Renato.
Con grande nostalgia Renato racconta di quelle emozioni che l’hanno accompagnato dalla Serie C fino ad oggi.
“Ora a Miami guardo le partite attraverso lo streaming di IPTV, con amici. Il Napoli rappresenta la città, oltre il calcio”
Storie di vita, storie di ragazzi che, non hanno vissuto gli anni d’oro di Maradona e dei trofei, ma che sono il cordone ombelicale di passione, tradizione e di racconti con le vecchie generazioni.
Nonostante la distanza il “Napoli è l’unico amor”. Sempre.
Mattia Ronsisvalle