Exit strategy di Adl che lancia edo, ma affossa Ancelotti – Di Livio Varriale

Sono passate due settimane e la menzogna ha fatto il pieno nel Calcio Napoli sfaccettando sempre di più il pallone più amato nel Bel Paese. Tante, troppe, bugie sono state dette, ma anche una verità assoluta.

Il Napoli non lotta per lo scudetto e quindi quel “qualcosa di importante” pronunciato da Ancelotti fa riferimento ad altri trofei.

Tra tante dichiarazioni, c’è stata quella di Maurizio Sarri, ex tecnico azzurro che una bugia l’ha detta. Ha appreso di essere stato licenziato da ADL in diretta, mentre Ancelotti faceva ingresso alla FilmAuro. Sarri ha chiuso con i Blues a febbraio e quindi non ha detto la verità pur restando, secondo molti tifosi, il miglior allenatore che il Napoli abbia avuto nonostante gli zero tituli.

Su una cosa però sono stato e sarò sempre d’accordo. Higuain non è un traditore. E’ un giocatore ambizioso che ha sempre sognato soldi e vittorie. Sul primo obiettivo è andato sempre migliorando mentre sul secondo si è dovuto accontentare solo di due scudetti che comunque per noi napoletani varrebbero ORO. Quello stesso scudetto che avrebbe vinto volentieri a Napoli se non fosse stato per l‘ossessione Champions del CDA del Napoli Calcio. E’ irritante essere bravi, arrivare fino in fondo e trovarsi un datore di lavoro che invece di aiutarti a raggiungere il successo, si presenta con collaboratori acerbi, invece di investire su un impiegato di lungo corso.

Questo è stato il vero problema, ma la cessione di Higuain ha fatto bene al Napoli così come i 36 goal realizzati in campionato hanno fatto bene al suo record personale che comunque ha messo la Juventus, che ai tempi del Real lo trattava per 11 milioni, nella condizione di spenderne 90: cifra insolita per un trentenne.

E non è un caso che Sarri ha espresso parole di elogio per il figlio Edoardo ed il padre l’ha nominato amministratore di fatto relegando il fido Chiavelli ad una testa di legno depositaria di una firma gestita da Edo e dal mr. Ancelotti, quando poi non è assolutamente vero.

Spettacolare per certi versi, dal sapore di una Exit Strategy che vuole mettere in guardia i napoletani sul fatto che lui non conta più come prima. Verità o menzogna? Certamente i napoletani apprezzano più Ancelotti che lui, così come vedono il figlio come un anello debole da spennare rispetto all’impenetrabile padre.

Forza Edo. Siamo tutti con te! Dimostra che essere figlio di non significa essere tale al padre, ma il giusto compromesso caratteriale.

Ancelotti invece perde un po’ di brillantezza. Da allenatore più bravo del mondo, a manager ed imprenditore. Quelle che dai sudditi psicologici del presidente vengono definite come “piccolezza dell’ambiente”, non sono allora preoccupazioni immotivate.

Di cosa parlo? Degli inciuci che riguardano Davide, il figlio, che a Napoli ha trovato la dimensione di vice allenatore negatagli negli altri top club dove il padre tentava di inserirlo sulla panchina, ma era semplicemente il figlio di nello staff di Carletto il grande. Oppure vogliamo parlare del cognato che lavora nello staff e insieme a Davide e ad altre persone, assorbono 2 milioni sui sei complessivi dell’ingaggio al mr. Ci sarebbe anche un posto per il genero nello staff di Antonio Giordano, si mormora, e questo accordo pare essere stato chiuso nel ritiro di Di Maro.

Tutto questo però è stato possibile grazie al silenzio di questi mesi della Stampa d’elite. Quella che occupa posti a sedere in prima fila ed avalla comportamenti diffamatori del presidente nei confronti della propria categoria. La bugia che hanno provato a trasformare in notizia a favore del presidente sulla pelle degli ignoranti tifosi, che vivono di fede e dogmi, è stata lampante: 2,50 agli under 14 nella gara contro la Fiorentina. Un atto d’amore del presidente verso la tifoseria per distendere i toni di questi giorni così come è stato commentato da più parti. C’è chi addirittura si è affisso una stelletta in petto vantandosi di aver vinto una battaglia personale dopo che aveva perfino suggerito questo provvedimento al presidente.

La realtà però è un’altra.

La Legge del 4 aprile 2007, n. 41 “Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 8 febbraio 2007, n. 8, recante misure urgenti per la prevenzione e la repressione di fenomeni di violenza connessi a competizioni calcistiche” recita così all’articolo Art. 11-ter. “Rilascio di biglietti gratuiti per i minori”

Le societa’ organizzatrici delle manifestazioni sportive sono tenute a rilasciare, anche in deroga al limite numerico di cui all’articolo 1-quater, comma 7-bis, del decreto-legge 24 febbraio 2003, n. 28, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 aprile 2003, n. 88, introdotto dall’articolo 1, comma 2, del presente decreto, biglietti gratuiti nominativi per minori di anni quattordici accompagnati da un genitore o da un parente fino al quarto grado, nella misura massima di un minore per ciascuno adulto, per un numero di manifestazioni sportive non inferiore al 50 per cento di quelle organizzate nell’anno. L’adulto assicura la sorveglianza sul minore per tutta la durata della manifestazione sportiva.

I biglietti da 2,50 dovrebbero essere gratuiti nel 50% delle gare in casa, almeno e preciso alcuni.

Nessuna battaglia personale e nessuna concessione.

Aurelio de Laurentiis ha applicato la legge a suo vantaggio e qualcuno ha cercato di darsi importanza vantando un successo personale che non ha ragione di esistere.

Quello che però desta più preoccupazione è certamente il copia e incolla generale che non ha preso atto di tutto questo.

Dopo quello che avete letto, la palla vi sembra ancora rotonda, oppure, la sfera più bella del mondo assume sempre più una forma cubica?

Alla prossima.

Livio Varriale

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