DOSSIER NAPOLI: Tutti gli inciuci da spogliatoio che non dovete ASSOLUTAMENTE sapere

Bentrovati amici della sfera cubica oggi vogliamo parlare della situazione azzurra calciatore per calciatore. Innanzitutto il vostro complottista di fiducia già nel corso dell’anno aveva espresso dubbi sulla solidità della fede di Hamsik, che in estate non ha ricevuto alcuna offerta da 30 milioni a stagione, ma è stato in trattativa per tutto questo tempo per scappare finalmente dalla sua amata Napoli.

Facciamo bene a piangere perché si chiude un ciclo, ma comprendete che se il giocatore parte adesso l’anno prossimo il Napoli si ritroverà 15 milioni di euro almeno in saccoccia, e 5 milioni in meno sul monte stipendi della società che sta diventando sempre più insostenibile visto lo scarso fatturato prodotto ogni anno.

Non è un caso che, aldilà dei favoritismi e dei personalismi, vi ho dedicato un bell’editoriale ad inizio stagione che potrete rileggere qui https://www.paroladeltifoso.it/hamsik-da-capitano-a-mascotte-di-livio-varriale/

Sapevo che prima o poi sarebbe arrivato il momento dei saluti, anche perché vi raccontai un retroscena nel periodo di calcio mercato dove sostenevo che i rapporti con ADL non sembravano essere più idilliaci come un tempo.

Ma questa è un’altra storia che non mi interessa affrontare più, perché mentre oggi tutti si sforzano, io la mia senza paura ve l’ho raccontata in esclusiva su questo portale LIBERO.

Oggi voglio parlare anche di una situazione molto particolare che conferma quanto io vi scrivo di volta in volta. Perché, ricordatevi, la dignità del sottoscritto non è in vendita e non ho bisogno di dare un senso ad Ancelotti con il 2,28 di media punti oppure non necessita di leccare i piedi a De Laurentiis che è un grandissimo presidente, ma non ha vinto 2 scudetti ed una coppa UEFA e quindi non è il migliore. La verità non è a pagamento e nemmeno su commissione.

Così come la verità su Allan è venuta fuori nonostante abbiano provato a farsi due risate screditando il lavoro del sottoscritto che vi invito a rileggere https://www.paroladeltifoso.it/acca-o-allan-un-teatrino-riuscito-malissimo-tra-adl-e-ancelotti/?doing_wp_cron=1549275883.2638320922851562500000 . Ed oggi rilanciamo alla grande facendovi attenzionare come il Napoli abbia provato a sotterrare la pessima figura fatta con Allan in modo tale da aiutarvi a distinguere la menzogna cinematografica dalla verità.

Nel giorno dell’avviso di mancata cessione, Allan guarisce da tutti i mali e ritorna ad allenarsi, Ancelotti comunica che il giocatore resta, ma per distogliere l’attenzione sul giocatore brasiliano, il Napoli fa girare una intervista a Koulibaly sul razzismo. Speravo che si parlasse anche di quanto fosse importante passare il turno in Coppa Italia contro il Milan, ma evidentemente tutto questo non era importante per la squadra e soprattutto per i tifosi.

Ancelotti cambiando tutta la sua rosa, ha fatto un bel favore ai suoi amici del cuore milanisti, ma non voleva farlo apposta visto che è rimasto deluso da questa prestazione e FINALMENTE ha capito dove si trova.

Welcome to reality direbbe Morpheus a Neo nel film di Matrix.

Ed io adesso vi spiattello tutti gli inciuci di spogliatoio giocatore per giocatore così ci facciamo altre risate insieme:

Alex Meret – David Ospina – Orestis Karnezis: mai come mai e per grazia di dio, abbiamo i portieri più forti della serie A in termini di esperienza e di crescita. Sono lontani i tempi di Reina e del difendo la città. Finalmente abbiamo chi difende la porta

Kalidou Koulibaly: E’ il nostro testimonial antirazzismo, grandissimo difensore in termini fisici, ma senza Albiol ha dimostrato di essere un uomo normale che non può gestire una difesa attenta nelle partite che contano, quando sarà così allora dalla mia bocca uscirà fuori “il miglior difensore al mondo”. Gioca bene e per 3 quando ci sono le piccole squadre, ma si sta guardando attorno con un occhio attento alla Premier. Ci lascerà? Inutile pensarci, meglio goderselo fino alla fine. Ah, con la scusa banale del razzismo rischia di diventare capitano azzurro.

Nikola Maksimovic: scommessa di Ancelotti per smentire Sarri. Non dispiace, ma è sotto test per valutare il prossimo anno il da farsi. Lui è contento perché gioca di più quindi non è una grana.

Raúl Albiol: La fascia di capitano dovrebbe essere sua sia per l’esperienza che lo rende il giocatore che ha vinto di più in squadra, sia per la forza e sia per il carattere. Ha un triennale, ma non nasconde la volontà di chiudere la sua carriera nell’amata Spagna.

Vlad Chiriches: Il capitano della Romania si deve riprendere da un acciacco fisico. Spero possa ritornare ed essere parte integrante del progetto ancelottiano.

Sebastiano Luperto: Manna dal cielo per questo giovanotto che piace ad Ancelotti e proveniente dal nostro vivaio. Solo tanta fortuna gli possiamo augurare.

Faouzi Ghoulam: Terzino sinistro che non dà più affidamento per via dei suoi due infortuni. Paradossalmente è meglio Rui di questi tempi. Auguriamogli un ritorno e non è detto che la sua situazione fisica sia chiara nel breve termine.

Mário Rui – Elseid Hysaj: cosa dobbiamo dire? Sono dello stesso procuratore che non ha ottimi rapporti con il Napoli (tu che leggi lo ha detto anche SKY ad inizio gara che le proposte di rinnovo vengono spedite sempre al mittente) E Rui ha mandato Ancelotti a quel paese, ma per fortuna si sono chiariti, almeno apparentemente.

Kévin Malcuit: Non se ne andrà, anche se non è proprio il top player che vogliamo noi, ma di certo ci ha dato una visione fluidificante anche sulla destra.

Amadou Diawara: Lui è la scommessa. Doveva partire e invece è restato ed è oramai lanciato ad essere uno dei perni del centrocampo. Speriamo si velocizzi un po’ e contrasti anche meglio gli avversari. Sotto esame sicuramente.

Allan: Accà o Allan? Mentre qualcuno rideva sul fatto che Allan fosse stato messo fuori rosa, Ancelotti lo ha sbattuto in panchina facendogli capire che è un giocatore del Napoli almeno fino a giugno. Non mi sorprenderebbe vedere un mastino che tolga la zampa più spesso per non arrivare “ciaccato” al prossimo campionato fuori da Napoli. In fondo possiamo solo capirlo: il suo stipendio ha rischiato per un attimo di triplicarsi.

Piotr Zielinski: A me non piace, ma Ancelotti ci crede e lo fa giocare molto. Vediamo chi ha ragione: spero il mr. ovviamente

Fabián Ruiz: il cocco di famiglia non è in discussione, può solo migliorare e rappresenta il perno del centrocampo del futuro azzurro. Ottima scelta di Davide Ancelotti destinato a diventare l’allenatore in prima della squadra azzurra se gli accordi reggono.

Marek Hamsik: Il capitano sono anni che cerca un compratore disposto a pagare cartellino e a dargli almeno 5 milioni a stagione. Pare l’abbia trovato e quindi nemici veri ponti d’oro… o no Presidente?  

Lorenzo Insigne: su di lui ruota una grande partita. Farlo capitano del Napoli ed attrarre Adidas come sponsor oppure cederlo con l’abilità di Raiola e farsi tanti di quei soldi da rifarsi almeno mezza squadra? Io lo venderei di corsa perché ha il carattere giusto per essere assistito da Raiola, ma capisco che su di lui il presidente potrà rispondere ai detrattori della partenza di Hamsik con un nuovo simbolo napoletano in modo da ricamarci altre trame cinematografiche utili a distrarre la massa?

Amin Younes: Twitta, posta, qualcosa di buono ce l’ha anche se a stento si può definire un giocatore del Napoli.

Simone Verdi: Anche lui sotto esame e certamente deve comprendere di giocare nel Napoli e non nel Bologna. Non lo vedo in discussione, ma da qui a diventare titolare ce ne vuole e anche molto.

José Callejón: Lo amo perché è silenzioso, ma letale. Intelligente e costante. A Madrid piangevano quando passò al Napoli ed ho capito il perché a distanza di tantissimi anni. Quest’anno grazie al cambio di proprietà, il Milan non ce l’ha soffiato. Il suo futuro è sempre incerto per questioni familiari, godiamocelo finché sarà un nostro giocatore. E che giocatore.

Adam Ounas: E’ il futuro ed Ancelotti crede in questo giocatore veloce con un dribbling avente una buona base. Molti lo vorrebbero in prestito, ma credo che Ancelotti gli farà fare le ossa nel Napoli.

Dries Mertens: Se tutti dovessero sacrificare qualcuno, forse sceglierebbero Dries, vediamo se ha ancora mercato l’anno prossimo. Lui e Ghoulam hanno ingaggi troppo alti per le prestazioni di quest’anno. C’è ancora tempo per rientrare della spesa, ma Sarri lo ha fatto diventare un grande attaccante di cui è vivo il nostro ricordo ed anche la nostra gratitudine.

Arkadiusz Milik: Il mio cocco, deve restare a Napoli e con Zapatone avrebbe fatto faville. Ogni goal che fa, come per Duvan, è una dose di adrenalina per il sottoscritto sempre critico sulle voci di cessioni di questi due grandissimi giocatori.

E mentre si costruiscono ponti, disamine da Troika (per non parlare di vere e proprie marchette intellettuali) noi con il sorriso sulle labbra ci raccontiamo le notizie senza prosciutto sugli occhi. Siamo qui che ci lamentiamo, che gioiamo, ma una cosa è certa amici: siamo noi e non esiste un doppio fine.

Se l’avessimo, anche noi criticheremmo la scarsa affluenza allo stadio con il nostro bel biglietto gratuito in tribuna d’onore o stampa, ma per fortuna non abbiamo bisogno di questo. Capisco che questa stagione non entusiasma perché forse non è chiaro agli esperti di marketing che se il nostro flusso è costante nell’arrivare secondi e terzi, la percezione del pubblico è sempre la stessa. Quindi consiglio al presidente ed all’allenatore di vincere qualcosa in modo tale da salire un gradino in più sulla curva di percezione del tifo. La coppa Italia sarebbe stata utile a questo, ma pare proprio che la vinceremo l’anno prossimo.

Peccato, abbiamo sminuito una sconfitta che ci ha davvero fatto capire quanto siamo stupidi. Se avessimo vinto non avremmo trovato Roma e Juve sulla strada palesemente in discesa.

Ma ridiamoci sopra, questo è un anno di transizione, la Coppa Italia non conta e l’Europa League non è un trofeo importante perché l’allenatore è top e il presidente il migliore della storia.

Ci basta già questo per disertare lo stadio.

Alla prossima amici

Livio Varriale

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