Curve chiuse nel 2008 e regolamento oggi, il tifo ha sempre fatto la differenza

Gran parte degli episodi calcistici più rilevanti riguarda il tifo, da sempre cuore pulsante di questo sport. In occasione di un Roma Napoli del 2008, terminato 1-1, fu al centro dell’attenzione una questione simile a quella odierna, la quale vide come protagonista ambedue le curve napoletane, ammonite inizialmente con una chiusura stagionale, ridotta poi (per ovvi motivi) a due mesi. Secondo quanto riferito dal giudice sportivo, i supporters partenopei non solo arrecarono circa 500.000 mila euro di danni allo Stadio Olimpico di Roma, cifra senza dubbio esorbitante ed inverosimile, ma distrussero anche i cancelli dell’Olimpico in quanto privi di biglietto. Gli ultras decisero di uscire allo scoperto, spiegando tramite un’intervista la reale versione dei fatti; una delle tante testimonianze volle sottolineare che i gruppi napoletani accettavano di assumersi le proprie colpe per quanto riguardava gli atti vandalici, quali scoppi di petardi e così via (nonostante i danni non potessero oggettivamente ammontare ad una cifra tanto alta quanto quella definita dal giudice), ma si dichiaravano incolpevoli per le altre questioni, in quanto ogni tifoso era regolarmente munito di biglietto e, inoltre, gli steward avevano fatto si che i tornelli fossero transitabili senza la vidimazione dei relativi tagliandi. Definiti gli aspetti messi in discussione dalla Lega Calcio, l’attenzione cadde anche su un comportamento a dir poco vergognoso di Trenitalia, compagnia di viaggio che ritardò la partenza di ben due ore per “controllare uno ad uno“ i biglietti dei viaggiatori disposti in ben 23 carrozze. Il presidente Aurelio De Laurentiis affermò di “poter chiudere tutto” dopo quella decisione, dimostrando così di reputare fondamentali i supporters partenopei per il bene della squadra. La situazione, ad oggi, si è completamente ribaltata per quanto riguarda l’opinione del patron azzurro, il quale, probabilmente, disponendo di una squadra tecnicamente più forte per varie partite, ha applicato delle politiche di emarginazione nei confronti del tifo. Ieri, in occasione di Napoli Lazio, c’è stata la conferma che il cuore pulsante della squadra partenopea sia proprio la spinta dei propri tifosi, i quali hanno regalato spettacolo per 90 minuti, incitando a squarciagola l’amata compagine azzurra ed adattandosi ai codici comportamentali previsti. Gli ultras, o come si preferisce definirli, i “drogati”, hanno risposto nuovamente sul campo, ed è sempre più evidente che con loro è tutta un’altra storia.

Renato Oliviero

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