Crowdfunding: il finanziamento che mette al centro i tifosi

Foto di paroladeltifoso.it

Con l’esplosione, negli ultimi tempi, delle piattaforme di Criptovalute -ad esempio come Socios.com o Binance.com– abbiamo iniziato a vedere una nuova modalità di avvicinamento dei tifosi alle proprie squadre del cuore: addirittura, come trattato da noi mesi fa, il Paris Saint-Germain ha pagato una parte dello stipendio di Lionel Messi, grazie a questa modalità di finanziamento.

Altra forma di raccolta fondi per i club da parte dei propri supporters è il crowdfunding. Al momento, il mercato è ristretto e si può operare solamente attraverso “Tifosy.com“: società leader nella consulenza e nella raccolta di capitali per lo sport.

COSA È IL CROWFUNDING?

Da Treccani.it “[…]crowd (‘folla, massa’) e funding (‘raccolta di fondi’).
Raccolta collettiva e collaborativa di fondi, effettuata attraverso la rete, aperta a tutti coloro che decidono di finanziare progetti innovativi[..]”.
Metodo già utilizzato prevalentemente da startup con progetti innovativi tramite “Kickstarters“, è stato inserito nel mondo dello sport da “Tifosy“, piattaforma con sede a Londra creata nel 2015 dall’ex calciatore Gianluca Vialli e dallo specialista nei settori media, tech e sport in Goldman Sachs e Morgan Stanley Fausto Zanetton.

Come rivelato da Zanetton in un’intervista, la piattaforma si è da subito inserita nel calcio in Inghilterra: “Nel Regno Unito abbiamo avviato un progetto con il Portsmouth, che è un club al 100% dei tifosi. Grazie alla campagna pubblicata sulla nostra piattaforma hanno finanziato un centro sportivo per le giovanili, raccogliendo più di 250.000 sterline“. E in Italia si è iniziata a diffondere collaborando con il Parma, finanziando il ‘Museo Crociato’.
Riguardo il loro progetto ha continuato: “La nostra piattaforma permette di mantenere i soldi anche se non si raggiunge l’obiettivo economico prefissato. Non vogliamo che un club dopo aver investito tempo e fatica nel progetto perda tutti i soldi.
Noi come Tifosy tratteniamo una percentuale che accordiamo prima col club ed è in linea con quelle di tutte le più famose piattaforme di crowdfunding. Non c’è uno schema fisso valido per tutti i club: ogni accordo è frutto di un dialogo tra noi e la società, perché ogni realtà ha le sue risorse e le sue peculiarità”.

La mission di “Tifosy“, quindi, è quella di incentivare gli investimenti dei fan nelle proprie squadre del cuore per contribuire a finanziamenti utili per i nuovi progetti: dalla ristrutturazione o costruzione dello stadio e dei campi sportivi e non solo. Si tratta di fondi che i tifosi versano ai team. Ma come sottolineato sul sito della piattaforma “Ogni investimento comporta rischi per il capitale investito e nessun ritorno è garantito. L’investimento dovrebbe essere effettuato solo se nell’ambito di un portafoglio diversificato”.

Tifosy” opera con Azioni ordinarie e privilegiate, Obbligazioni ordinarie, Obbligazioni convertibili, Prestiti garantiti e non garantiti; per raccogliere capitali a livello globale da investitori retail e professionali.

LA DIFFUSIONE DEL CROWDFUNDING NEL CALCIO.

Grazie ad una base di partenza bassa con i mini-bond, con scadenza a 5 anni, da 500 euro o sterline, tutti possono contribuire. Nel 2017 la prima squadra di calcio ad emetterli è stato lo Stevenage, team di quarta serie inglese. È riuscito a raccogliere ben 600.000 sterline utilizzate per la costruzione del nuovo stadio.
In Italia, hanno seguito questo esempio -per rimodernare il proprio impianto di casa- Frosinone e Pescara. I ciociari hanno raccolto, tra il 2017 ed il 2018, 1,5 milioni di euro grazie a 371 investitori che sono stati ricompensati con una cedola annua dell’8% (suddivisa fra il 5% in contanti e 3% in credito del club, spendibile per l’acquisto di abbonamenti, biglietti singoli o merchandising). I soldi sono stati utilizzati -come rivelato dal presidente Maurizio Stirpe– per completare il nuovo ‘Benito Stirpe‘, concludendo quelle opere che non potevano essere realizzate per mancanza di fondi. Il Delfino, invece, ha raccolto 2,38 milioni di euro da 394 investitori con una cedola annua suddivisa come quella del Frosinone sopracitata, in più stanziato un bonus del 25% che verrà corrisposto nel caso di promozione in Serie A durante la vita dell’obbligazione. Il ricavato è servito a finanziare lo sviluppo e il rinnovamento del ‘Delfino Pescara Training Center‘.

Tanti altri sono i progetti in essere, tra i più interessanti quello da poco avviato da parte del Venezia: con la sottoscrizione del nuovo bond gli investitori potranno ricevere il 7,5% di interesse annuo ed un bonus promozione in Serie A, entro 5 anni dalla sottoscrizione, del 15%. Ma sono tante altre le squadre, in Inghilterra e non solo, che hanno collaborato e collaborano con “Tifosy” e sfruttano questa tipologia di raccolta fondi.

VI STARETE CHIEDENDO: E IL NAPOLI?


Ad oggi il club di Aurelio De Laurentiis non ha stipulato alcun accordo con la piattaforma e quindi i supporters potranno contribuire a finanziare il club solo attraverso Socios.com.
Gli azzurri, però, dovrebbero provare a seguire la linea tracciata da Pescara e Frosinone e proporre un progetto del genere per finanziare almeno una parte di un ipotetico nuovo stadio, di cui ha parlato, nuovamente, De Laurentiis nei giorni scorsi: “Ho già un progetto, realizzato dalle stesse persone che hanno fatto l’Allianz Stadium, il sindaco mi ha detto che voleva interessarsi della questione e non ho invaso il campo d’azione perché quando si sale in carica a Napoli servono 6-7 mesi prima di capire che casino sia questa città. Rimetteremo a posto lo stadio, diventerà bellissimo. Ma dobbiamo studiare le varie problematiche collaterali: viabilità, servizi, trasporti notturni, tenere viva una struttura sette giorni su sette“.

Se squadre di Serie B sono riuscite ad ottenere finanziamenti da quasi 400 investitori, il Napoli, sfruttando il suo appeal mondiale, potrebbe ricevere fondi ancora più cospicui. Una parte consistente che permetterebbe di contribuire alla costruzione del tanto agognato stadio, promesso da ADL da più di un decennio ma mai realizzato.

Alfonso Oliva

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