Calcio e politica, un binomio che esiste in diverse realtà

Calcio e politica, un binomio che esiste in diverse realtà

Che piaccia o meno, in diverse curve d’Italia, il tifo organizzato è politicamente esposto.

Lazio, Verona, Livorno, Pisa, Roma, Milan, Inter…

Queste sono soltanto alcune della realtà dove l’ideologia politica la fa da padrona all’interno delle curve.

Cercheremo di analizzarne alcune e di capire cosa è accaduto in determinati contesti.

Quest’oggi cominciamo con i biancocelesti della Lazio.

Lazio (Roma)- La curva di una delle due compagini capitoline è, ormai da tempo, esplicitamente di un’ideologia di estrema destra.

Andiamo a vedere le origini della squadra, che possono già farci capire qualcosa.

Sembra quasi uscita dalle pagine di un romanzo la nascita della Lazio, covata in un sublime slancio di fede per l’ideale sportivo tra ardore e passione, caparbia e impeto, entusiasmo e tenacia: questa quasi centenaria storia ha il regale sapore di un racconto mitologico, dove un ambiente suggestivo fa da degna cornice per una saga che affonda le proprie radici nel solco della tradizione sportiva.

Tutto inizia alle primissime luci dell’alba del XX° secolo nella città di Roma già occupata dai bersaglieri che, il 20 settembre 1870 dopo la ritirata inflitta allo Stato Pontificio dall’artiglieria regia, avevano aperto una breccia nella cinta muraria a Porta 1ia costringendo i reparti papalini alla resa. E’ la Roma del I° luglio 1871, capitale del neonato regno d’Italia.

L’habitat di inizio ‘900

L’habitat è d’inizio ‘900, quando il piano regolatore è delineato dal Campidoglio in stretta armonia coi concetti della politica d’espansione urbana definiti da Giolitti, l’attività dell’Istituto delle Case Popolari prende il suo consistente avvio, mentre maestosi edifici sono in costruzione per ospitare la sede del governo, dei ministeri e del parlamento. Sono gli anni nei quali il progresso scientifico esplode dai laboratori inserendosi nella vita sociale con una serie d’elementi rinnovatori che incidono profondamente nel costume.

L’elettricità avanza nell’illuminazione e nella trazione dei mezzi di trasporto pubblico; l’auto mobile irrompe nelle strade, ed il radio telegrafo alza la sua prima antenna su Monte Mario. E la stessa città che vive dei suoi ragazzini analfabeti, digiuni di una purchè minima istruzione scolastica: la lex è dettata solo “dar più forte“, e trasteverini e monticiani duellano “ad onor di lama da cortello per la difesa dei rioni scontrandosi con i coetanei di Borgo, Ludovisi e Pigna.

Roma, dai luoghi di ritrovo che si contano sulle punta delle dita di una mano, e quei pochi esistenti schiettamente selettivi: da una parte la Casina Valadier e le locande di Piazza Colonna riservate all’aristocratica nobiltà; e dall’ altra la casa del popolo”, sede delle numerose organizzazioni operaie, che insieme ai circoli sportivi delle Canottieri dislocati sulle sempre fertili sponde del biondo Rumon (al secolo Tevere) sono il polo d’attrazione per una generazione divisa in ricchi e poveri sulla scia degli antichi patrizi e plebei che accompagnarono la Storia dell Urbe imperiale. (fonte-libro Nobilità Ultras)

Tra Borghesia ed Aristocrazia

Borghesia emergente e aristocrazia decadente trovano invece il loro punto di contatto nelle manifestazioni mondane, dando spettacolo di raffinata eleganza passeggiando nelle ville del centro: gli uomini con l’immancabile paglietta, le signore con elaborati cappelli e parasole;
mentre sul fiume la disputa sociale incrementa le costruzioni dei capannoni della
Canottieri Tevere (per i nobili laici), della Canottieri Remo (per i nobili neri antipapisti), della Canottieri Anienc (per la nobiltà del censo), della Rari Nantes Roma e della Canottieri Romana. Qui si praticano le discipline sportive più in voga quali l’atletica ed il canottaggio che, a causa degli elevati costi di istruttori e strutture, proibitive per la stragrande maggioranza dei cittadini.

Gli ultras laziali, ritornando ai nostri tempi, hanno qualche anno fa, “utilizzato” l’immagine di Anna Frank, vestendola con la maglia della Roma, in senso dispregiativo. Ne sono conseguite, giustamente, diverse polemiche e vicissitudini. Inoltre, più di una volta si sono visti diversi drappi raffiguranti svastiche e simboli nazi-fascisti.

Appuntamento al prossimo articolo, dove tratteremo un’altra realtà, che analizzeremo sotto questo punto di vista. Calcio e Politica

Raffaele Accetta

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