Buon anno dalla sfera cubica con qualche motivo per leggere Paroladeltifoso.it
Cari amici della Sfera Cubica BUON ANNO dal vostro cinico calciofilo.
L’editoriale di fine anno ha messo in chiaro tutti gli aspetti di una vicenda contorta ed avete avuto la dimostrazione di quanto la vita di un essere umano, seppur fascista, passa in secondo piano rispetto al disegno di globalizzazione internazionale che ha scelto il nostro Koulibaly come testimonial antirazzista delle campagne filo governative della FIFA e dell’UEFA.
Tanto è vero che in Italia, dopo la nostra pubblicazione, non solo si sono aperti gli occhi sul caso Meitè, ma si è affidato all’attività giudiziaria un nostro collega tifoso presunto autore dell’omicidio del tifoso interista: colpevole secondo l’accusa di averlo investito. Ed è qui che mi preme tracciare il confine tra questo portale ed il resto del sistema di informazione cittadino e di una certa parte della nazione.
Paroladeltifoso non è ancora una testata giornalistica, ma forse lo diventerà se il collega giornalista e proprietario nonché responsabile editoriale Giovanni Pisano lo vorrà. Nonostante questo blog porti il nome del male del calcio “tifoso”, non si è censurata quella che era una riflessione d’obbligo MORALE: consegnare alla giustizia il nostro collega di fede azzurra.
Un discorso questo molto sottile, che vi fa capire come dovevamo essere i primi a censurare discorsi simili e invece siamo stati gli unici a sensibilizzare l’opinione pubblica tra gli appassionati del Calcio Napoli sulla vicenda che ha visto una guerriglia urbana a nostro discapito dove l’assalitore ci ha lasciato le penne.
E sapete perché? Qui non si fa politica e non si vuole nemmeno pompare un giocatore al di fuori delle sue prestazioni in campo per renderlo più spendibile sul mercato. E questo dettaglio rende paroladeltifoso un portale di informazione che va oltre l’esigenza di pubblicare notizie in linea con gli altri portali e porta avanti delle opinioni differenti da quello che più volte abbiamo chiamato Mainstream: un coacervo di testate giornalistiche legate da una visione, indotta per motivi economici e politici, in favore di una opinione fin troppo unica.
E mentre tutti si preoccupavano di Koulibaly, conniventi moralmente con il presunto assassino di un essere umano dimenticando il “nero” Meitè, noi che tifiamo aldilà del risultato ed aldilà dei complotti, abbiamo dato una lezione di moralità e di perbenismo.
Chi può sostenere il contrario? Nessuno, ma se qualcuno vuole si faccia avanti.
Ed è per questo che vi invitiamo a leggerci, noi siamo quelli brutti, sporchi e cattivi, ma abbiamo un cuore ed una mente aperta alla vera umanità del calcio: quella fatta di valori che antepongono la vita umana ad ogni altra cosa. Perché questo ci ricordano sempre i massimi dirigenti del calcio internazionale, ma quando si tratta di sponsorizzare quella che è una palese tratta degli schiavi che va in onda da anni, si accantona la vera umanità dinanzi a una morte.
E noi siamo per la verità, contro la violenza, quella verbale, quella fisica e quella di stampo razzista e fascista. Perché il male del calcio non sono i burattini che si scontrano, ma chi li mette nella condizione di odiarsi ed affrontarsi fisicamente. Sono gli stessi burattinai che rendono la sfera cubica.
Ed io vi auguro buon anno amici e vi do appuntamento alla prossima puntata.
Livio Varriale