AURELIO PRESTIGIATORE: SALTA IL BANCO CON 2 MILIONI IN PALIO E DE LUCA VINCE LA PARTITA POLITICA

Bentrovati amici della sfera cubica. In questi giorni abbiamo assistito alla strategia della tensione messa in piedi dal presidente De Laurentiis sulla questione stadio. Inutile dirvi che la situazione potrebbe sembrare chiara, ma forse non lo è, o meglio, lo è, ma facciamo finta di niente.

Il comune deve firmare una convenzione con la Ssc Napoli per l’utilizzo dello stadio san Paolo che però in questo momento è sotto la “responsabilità” della Regione che ha stanziato 23 milioni di euro per il rifacimento del “massimo” sportivo napoletano.

Il Napoli deve saldare un debito di 2 milioni e mezzo circa, pregresso con il Comune per poi sottoscrivere la nuova convenzione ed ecco che all’improvviso sbuca un tweet con annesso comunicato stampa della società che, a firma di Ancelotti, protesta sulle condizioni ancora precarie degli spogliatoi.

PataBoom !!!

Napoli inizia a schierarsi tra societari ed istituzionalisti, fascisti e comunisti (no vabbè è troppo) ed inizia a crescere una polemica pazzesca dove il comune dice che i lavori sono stati consegnati e marca la sua difesa sul fatto che Ancelotti non si è mai visto al San Paolo, ma precisa che è andato Edo de Laurentiis.

Effettivamente così è stato, ma quello che è successo dopo è stato incredibile. Il comune ha dichiarato, tramite la ditta, che i lavori sono stati completati, che la società ha esagerato, nonostante le foto fossero eloquenti ed è stato accertato che non fossero vecchie. L’impressione che gli operai abbiano lavorato giorno e notte per ripristinare e pulire gli spogliatoi c’è stata, eccome.  Tanto è vero che nel corso della visita istituzionale di De Luca poche ore prima della gara, alcuni filmati hanno dimostrato la presenza di uomini della ditta di pulizie impegnati nel luccicare al meglio la struttura liberata dai cartonati e con l’aggiunta dei lavandini che mancavano.

Quello che alla fine vuole aiutarvi a farvi comprendere il mio articolo di oggi è che certamente esiste un gioco delle parti con il Napoli che conduce alla meglio le regole e vi spiego perché.

Adl ha fatto in modo di avere uno stadio comunale tutto nuovo dalla Regione, cedendo più spazio all’utilizzo del Comune nella nuova convenzione che gli ha garantito un canone “vantaggioso”. A pochi giorni dal primo incontro con la Sampdoria, prima casalinga, il Napoli avrebbe dovuto versare 2 milioni circa di pregresso per stipulare la nuova convenzione, ma ecco che trova nella tardiva consegna dei lavori un alibi che mette in difficoltà il Comune a cui deve soldi e rafforza De luca che gli ha fatto i lavori gratis. Invece di far esporre il figlio su una questione così delicata, mette in mezzo Ancelotti, che si presta al gioco e rende la “denuncia” ancora più roboante. Arriva De Luca che politicamente sistema tutto “in ritardo”, ed è quindi troppo tardi per poter versare 2 milioni al Comune e stipulare la convenzione.

Ed ecco che vi ho dato uno strumento con queste ultime righe, per comprendere al meglio le dinamiche politiche che interessano le notizie del nostro paese. Tre persone che si giocano la palla, o meglio una partita a poker, dove uno è il pollo da spennare e gli altri due ottengono il risultato: chi quello politico, chi quello economico.

La cosa divertente, però, sapete qual è? Che i lavori che spettavano al Napoli, vasche idromassaggio comprese, non sono mai partiti e che adesso la convenzione dovrà essere firmata a seguito di un aumento del debito che passerà da 2 milioni circa a 2.1 milioni tipo visto l’inizio del campionato che ha fatto riferimento alla vecchia contrattualistica.

Questo dimostra che il presidente del Napoli ha un peso politico di rilievo, così come dimostra il conflitto di interessi imprenditoriali che è riuscito a costruirsi grazie all’incapacità politica oggi schiava delle sue dichiarazioni e di quelle di Ancelotti, che potrà anche essere diventato anche un allenatore sull’orlo della pensione, ma ha un peso rilevante in termini comunicativi a livello nazionale e non solo.

Il dado è tratto, la politica ha fatto il suo gioco, ma l’unico anello che manca è quello di due milioni di euro che ad oggi non sono stati versati nelle casse di un comune in predissesto finanziario.

Occhi aperti amici, alla prossima.

Livio Varriale

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