Ancelotti finalmente va via, ma restano la cafonaggine di Insigne e la “povertà” di ADL

Bentrovati amici della sfera cubica: ve l’avevo detto che Ancelotti non sarebbe durato a lungo e che il Napoli aveva già Gattuso nei piani. Una doppia profezia che si è avverata, ma che ha generato il vero provincialismo di una piazza. Tutti ad attaccare l’allenatore di Reggiolo per poi piangerlo, tutti a domandarsi il perché sia stato esonerato un allenatore vincente.

Fermi tutti.

Ancelotti ha vinto tanto nella vita, ma a Napoli ha fatto pena.

Pena per come ha parlato nelle conferenze stampa dove negava la verità

Pena per come ha svenduto il suo Palmares per coprire affari di famiglia, anzi di famiglie

Pena per essere stato inascoltato nelle sue richieste di mercato

Pena per come è stato trattato dallo spogliatoio composto per lo più da moccosi e cafoni

Pena per i risultati ottenuti con la seconda rosa del campionato in questo anno e mezzo.

Questa rubrica vi ha sempre dimostrato di guardare non a quello che succederà domani, ma fra una settimana. La pazienza di alcuni lettori è il successo di questa rubrica e questa volta ragioniamo innanzitutto a voce alta con domande e con risposte secche.

Perché è stato cacciato Ancelotti? E’ lui l’unico responsabile del fallimento?

No, non è il responsabile, ma il maggiore artefice di una disfatta dove spogliatoio, società e tifosi si sono resi protagonisti, dando un cattivo esempio nel mondo. Il suo esonero nasce esclusivamente dal fatto che tutto deriva dalla sua incapacità di gestire l’ambiente e dal fatto che è più facile cambiare uno rispetto a molti. Ancelotti a Napoli ha avuto vita facile perché pochissimi sono stati gli addetti ai lavori che ha avuto il coraggio di criticarlo. E su questo apriamo un altro fronte.

E’ stata provinciale la piazza nel chiederne la testa?

No, la piazza è stata provinciale ad aver creato un mito senza valutare i fatti. Provinciale a pendere dalle labbra di un allenatore che viene da un passato glorioso, ma che appariva sconclusionato e a tratti dislessico quando parlava in pubblico. Dove sta scritto che chiunque possa venire in un luogo senza essere giudicato per i suoi risultati a discapito della sua storia?

Che me ne importa dopo un anno e mezzo che hai vinto altrove mentre qui collezioni brutte figure e medie davvero disastrose?

Chi ha sostenuto Ancelotti incondizionatamente solo perché ha il palmares è il vero provinciale oppure in palese malafede perché interessato ad un proprio tornaconto.

Adesso è arrivato Gattuso che provinciale è, e lo ha ammesso, ed è per questo che va supportato e non giudicato, visto che ha già dichiarato pubblicamente che Napoli è la sua grande opportunità. Quindi il modulo, l’essere un allenatore “sfigato” ed il presentarsi spesso in tuta ricordano il personaggio Sarri e si spera inizi una nuova avventura così come è stata con l’attuale allenatore della Juve.

Tra le responsabilità di questa disfatta c’è anche Lorenzo Insigne che è stato messo in panchina per tutta la gara contro il Genk dove perfino Gaetano ha debuttato in Champions. Chissà quale testimone avrà lasciato Ancelotti a Gattuso riguardo il capitano che i tifosi a gran voce considerano indegno per questo ruolo.

Adesso veniamo al punto debole di tutti i ragionamenti: il Napoli non ha soldi sufficienti, non ha un business plan degno di una società che vuole crescere e non ha un presidente ricco quanto basta per fare un salto di qualità.

Parliamoci chiaramente, perché abbiamo preso Gattuso e non un Allegri oppure un Guardiola? Semplicemente perché il Napoli non riesce, e non vuole, pagare due allenatori top. E anche per un altro motivo che affronteremo successivamente.

Abbiamo preso il topo degli allenatori, ma non gli abbiamo garantito almeno tre giocatori nuovi Top come lui. Si pensava a Cavani, Di Maria, Benzema ed è arrivato chi? Llorente o Lozano.

In questo articolo https://www.paroladeltifoso.it/adl-vende-sfera-cubica-risponde/ abbiamo anticipato tutto, anche le dichiarazioni di ADL circa la sua non volontà di indebitarsi. Ed è anche riportato che il presidente del Napoli ha bisogno di un nuovo socio per stare al passo di almeno altri nove presidenti di A per quel che concerne la capacità di spesa. Quindi deve essere nettamente chiaro il ragionamento che vuole Adl cedere il Napoli, o una sua quota, piuttosto che essere cliente di una banca. Qui che vi lancio una provocazione che apre ad uno scenario non troppo impossibile: Adl potrebbe vendere il Napoli per acquistare una squadra europea. Più il Bari si avvicina alla A, più il conflitto di interessi è prossimo.

Nel frattempo, ADL deve rinnovare il parco giocatori, salvaguardare chi può lasciare a parametro zero e sperare che la scelta di Gattuso possa riservargli un posizionamento in Champions. Perché se non l’avete capito, salire al quarto posto sarà un’impresa visto che il Napoli nemmeno ci crede in questo miracolo. Ed è per questo che Gattuso in primis dovrà dimostrare di essere degno per la piazza napoletana guadagnandosi il rispetto della società con risultati e medie da scudetto nei prossimi mesi.

Ed è qui che non solo diamo il benvenuto a Ringhio, ma invitiamo tutti a supportare il nuovo allenatore del Napoli.

Alla prossima amici, occhi aperti.

Livio Varriale

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