ALLAN-NAPOLI È ROTTURA, DI CHI È LA COLPA?

Il Napoli di Gennaro Gattuso dopo la vittoria conquistata ai danni del Cagliari, ha dimostrato ancora una volta, per quanto visto in campo, di rappresentare a 360 gradi (o quasi) la mentalità del proprio allenatore. I 3 punti conquistati dagli azzurri sono il frutto della combinazione di più variabili, quali grinta, cattiveria agonistica, determinazione e, perché no, anche un pizzico di sana furbizia calcistica. Il tecnico calabrese, da ex calciatore pluripremiato, è riuscito sin da subito, grazie alla sua esperienza, ad entrare nelle personalità e nelle menti dei suoi calciatori, riuscendo così a trasmettere loro stimoli ma, soprattutto, il suo spirito battagliero, grazie al quale sta facendo la differenza negli ultimi incontri. Non si può dire lo stesso di Allan; il centrocampista brasiliano, invece, sembrerebbe aver subito addirittura un’involuzione, a causa della quale è stato al centro di discussioni durante l’intera settimana. Gattuso, infatti, ha affermato in conferenza stampa che il giocatore  non si sarebbe allenato con la stessa intensità dei suoi compagni e, di conseguenza, la squadra nell’imminente trasferta avrebbe fatto a meno di lui; ma siamo sicuri che la colpa sia totalmente attribuibile al giocatore del Napoli?

Il malcontento di Allan durerebbe già da un anno, da quando ricevette una golosa offerta dal Paris Saint Germain pari a 7 milioni di stipendio annui; tuttavia, impedimenti dell’ultim’ora ne bloccarono il trasferimento. Il suo contratto con la società azzurra, invece, garantisce una cifra nettamente inferiore (2 milioni all’anno) ma, soprattutto, se paragonata agli stipendi di giocatori come Insigne (4,5 milioni) o Mertens (4 milioni), ciò nonostante il brasiliano sia uno dei giocatori più importanti ed utili della rosa. La società partenopea non è nuova a questioni del genere, si ricordi, ad esempio, il patto sfumato con Hamsik (che implicò il suo trasferimento), il quale era basato su un futuro progetto dirigenziale che vedeva lo slovacco come protagonista;  l’esclusione di Paolo Cannavaro dalla rosa di Benitez, dopo che l’ex capitano aveva fatto parte del progetto per anni dando sempre il massimo, o infine, la questione extra calcistica di Fabio Quagliarella, il quale fu praticamente indirizzato alla Juventus senza spiegazioni o puntualizzazioni. Insomma, non tutto ciò che ci viene raccontato corrisponde alla verità e, a volte, basterebbe un pizzico di scaltrezza per smascherare questi falsi teatrini che ci vengono esposti.

 

Renato Oliviero

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