ZONA RETROCESSIONE: VEDIAMO CHI RIENTRA NELLA LOTTA SALVEZZA

A calciomercato finalmente terminato, si delineano un po’ in termini sommari quelle che sono gli effettivi punti di forza e debolezza delle squadre del nostro campionato.In questa rubrica, che parte oggi, ci occuperemo di dividere la Serie A in compartimenti stagni: retrocessione, Europa League, Champions League e Scudetto, delineando quali potrebbero essere le squadre più accreditate in ogni settore.

Partiamo dalla zona retrocessione, in cui, più o meno legittimamente, potremmo inserire grossomodo 7 squadre: Spezia, Crotone, Benevento, Parma, Genoa, Sampdoria e Udinese.Su queste squadre ci siamo espressi già in sede di mercato, ma andiamo ad approfondire la situazione a giochi conclusi.

Il Crotone, così come lo Spezia, quest’anno rischia di pagare lo scotto della scarsa esperienza nella massima categoria: i ragazzi di Sforza hanno fatto un’ottima figura nella precedente partita col Sassuolo, meritando di portare qualche punto a casa soprattutto sul piano del gioco. La squadra è messa bene in campo e si vede, unica pecca probabilmente, alla lunga, sarà la mancanza di un terminale offensivo molto prolifico sotto porta (Simy ha sbagliato un paio di movimenti che avrebbero potuto portarlo in rete), e si sa, quando manchi in attacco, per una legge non scritta nel calcio, paghi in difesa. Così è stato: 4-1 e tutti a casa.

Si parlava di esperienza, quella che non è mancata invece in quello che potremmo definire il primo scontro salvezza della stagione: Udinese-Spezia. Non è stata priva di sorprese infatti, con la squadra ospite che ha messo in mostra un Galabinov in grande spolvero (a proposito di esperienza, il 9 sembra avere le spalle larghe da questo punto di vista), un gruppo molto coeso quello guidato da Vincenzo Italiano, che ha portato i 3 punti a casa giocando di rimessa, contro una squadra che anche quest’anno si conferma poco reattiva in zona realizzativa.

A proposito dell’Udinese, infatti, il gruppo di Gotti ha un organico che francamente non sembra da lotta per non retrocedere, ma tant’è. Quello che stupisce maggiormente è la mancanza di gioco, con l’unica fantasista De Paul predicatore nel deserto, che manifesta scarso feeling con Okaka. Resta la promessa Lasagna, ma l’arrivo di Deulofeu potrebbe aprire scenari più confortanti.

Discorso ben diverso da fare riguarda il Benevento: la squadra di Super Pippo ha dominato il campionato cadetto, meritandosi a pieni voti la possibilità di lottare quest’anno per non retrocedere. I ragazzi di Inzaghi sembrano avere un piglio diverso rispetto alle altre due neopromosse: nelle prime 3 apparizioni hanno mostrato una saldatura mentale mai vista prima, in questo c’è molto del lavoro di Inzaghi, che ha inculcato nella mente dei giocatori una mentalità offensiva di Zemaniana memoria:  “ne facciamo uno in più degli avversari” (vedere la partita con la Samp per credere).

Per le due squadre liguri: Preziosi sembra essersi spaventato molto per l’anno scorso, e in sede di calciomercato ha contribuito a investimenti importanti (si vedano Pjaca e Zappacosta) che hanno aiutato a far crescere il valore complessivo di una rosa certamente migliorata rispetto alla stagione appena trascorsa. La batosta col Napoli non porti sconforto: la squadra c’è e farà bene.I blucerchiati, invece, si affidano al guru Ranieri, reo di aver portato una salvezza tranquilla l’anno scorso, e a Quagliarella, il bomber mai domo e non ancora arrugginito che punta anche quest’anno ad arrivare in doppia cifra, per infrangere tutti i record di longevità in Serie A, e portare la squadra all’ennesimo campionato tranquillo.

La vera incognita di questo campionato è il Parma: una società che ha cambiato proprietà, privata dell’unico giocatore che accendeva la luce, con un allenatore che, per filosofia e gioco mostrati a Lecce, sembra necessitare di un po’ di tempo per invadere la mente dei suoi ragazzi con la sua idea di calcio. La squadra ha bisogno di stabilità e nelle prime 3 uscite è prevalsa molto questa idea di smarrimento. I tifosi ducali si aggrappino alle parole di Liverani allora: dopo la finestra di calciomercato, il gruppo che saprà di star insieme per un anno intero, si compatterá finalmente, giocandosi la salvezza fino all’ultimo.

Luca Linardi

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