ZONA EUROPA LEAGUE: ECCO LA SITUAZIONE

A calciomercato finalmente terminato, si delineano un po’ in termini sommari quelle che sono le effettive punti di forza e debolezza delle squadre del nostro campionato.
In questa rubrica ci occuperemo di dividere la Serie A in compartimenti stagni: retrocessione, Europa League, Champions League e Scudetto, delineando quali potrebbero essere le squadre più accreditate in ogni settore.

Oggi prendiamo in focus la zona Europa League, qui la selezione delle squadre da inserire diventa più complicata, ma possiamo più o meno considerare senza tema di smentite le seguenti: Roma, Lazio, Milan, Fiorentina e Sassuolo. Quattro posti per cinque squadre quindi, ma andiamo a vedere nel dettaglio la situazione, squadra per squadra.

La Roma in questa estate di mercato ha subito non poche turbolenze. La difficile questione del passaggio societario e dell’assenza dell’ormai ex Presidente J. Pallotta hanno lasciato strascichi importanti già nella parte di campionato post-covid, quando in campo si vedeva una squadra scesa in campo per dovere, più che per piacere. Per di più, si è aggiunta l’annosa questione Dzeko, in bilico ormai da anni tra cessione e non cessione, la catena di attaccanti Milik-Roma e Dzeko-Juve sembrava ormai cosa fatta, ma il mancato accordo tra le società ha fatto sfumare l’affare, lasciando non molto indifferente il 9 della Roma, a giudicare dalla partita con la Juve. La squadra comunque si candida a pieno titolo nella lotta per l’Europa League.

La Lazio di Inzaghi quest’anno risultaolto rimaneggiata rispetto allo scorso campionato. Le variabili sono molteplici, nel torneo appena terminato la squadra giocava per una competizione (ed era costruita per farlo), quest’anno invece bisogna quantomeno onorare il girone di Champions, e la rosa ad essere onesti non sembra adatta, colpa di un mercato alla Lotito privo di sorprese e svolte tattiche, salvo Pereira possa sovvertire tutti questi ragionamenti. Non ci aspettiamo una stagione come quella precedente dunque, ma l’Europa che (non) conta sembra alla portata.

Per quanto riguarda il Milan il discorso diventa più complesso. A giudicare dal post-lockdown la squadra sembra poter ambire a posizione più alte, Pioli pare aver trovato la quadra e in più la società non si è fatta trovare impreparata e in fase di mercato ha aggiunto tasselli importanti che possono rendere la squadra veramente competitiva. Il punto è che i giocatori acquistati restano un enorme scommessa (Tonali, Hauge, B. Diaz), ma per ora sono tutti da scoprire. Inoltre la squadra è stata impegnata nella preparazione precampionato ‘disturbata’ dai preliminari di Europa League, e praticamente non si ferma da due anni. Peserà.

La Fiorentina, guidata da Iachini, si trova in quel limbo sospesa tra la voglia di ambizioni e il realistico desiderio di giocare almeno per la parte sinistra della classifica. Chiesa è andato, rimpiazzato da Callejón, ma i talenti immensi di Ribery e Castrovilli restano, e chissà che Vlahovic finalmente non possa esplodere in maniera definitiva, avendo già fatto vedere belle cose l’anno scorso.

Il Sassuolo si candida ad essere la vera sorpresa per le zone alte della classifica. La squadra emiliana e il suo gioco collaudato sono ormai estrema certezza, i talenti sono rimasti tutti (Boga, Berardi, Locatelli, Djuricic), ma resta quell’atavico problema del “grande con le grandi e piccole con le piccole”, quest’anno si punta al salto di qualità. Ora o mai più.

Luca Linardi

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