Voto più alto 7 alle Curve azzurre, Ecco i voti di fine anno

 

È finita un’altra stagione, l’ennesima senza trofei, e come ogni campionato giunto al termine è arrivato il momento di tirare le somme di quest’annata.

Partendo dal cuore pulsante di questa squadra ovvero i tifosi fino ad arrivare agli organi interni come la società.

Ci sarà tanto da scrivere, quindi preparate un caffè e mettetevi comodi a leggere la nostra analisi.

Partiamo con la tifoseria, quelli veri, quelli che ci sono sempre al di là del risultato.

Tifosi:7, il 7 è solo per i soliti.Quest’anno il campionato è finito prima e il San Paolo, a differenza dell’anno scorso, è stato disertato molto presto.

Salvando la pace di coloro che con pioggia, grandine, chilometri su e giù, hanno sempre fatto sentire la loro presenza alla squadra 1926.

Chepau per i medesimi.

Squadra:6,5, è un Napoli a due facce quello visto quest’anno.

Avvio da top team con l’adattamento a diversi moduli e ad un nuovo sistema di gioco.

Nel girone di ritorno, però, c’è stato un calo fisico e mentale.Squadra che non ha mostrato gli attributi nei match decisivi;mi viene in mente la gara all’Anfield, i due scontri con i Gunners e la partita di Milano.

Il top di quest’anno è Kalidou Koulibaly, unico in grado di meritarsi la lode.

Sempre presente al centro della difesa, ha sofferto molto l’infortunio di Raùl Albiol ma nonostante ciò ha mostrato per l’ennesima volta, qualora ce ne fosse ancora bisogno, di essere il difensore più forte della Serie A, premiato anche dalla lega italiana.

Allenatore;6, sufficienza piena e meritata per Carlo Ancelotti ma solo per il girone d’andata e per la gestione della rosa.

Il mister ha saputo plasmare la squadra a sua immagine e somiglianza con un 4-4-2 che inizialmente ha fatto vedere le abilità di Fabiàn sulla fascia e di Insigne come punta.

Nella seconda parte di stagione però come già citato si è visto un altro Napoli.

Scarico e senza idee.

“L’allenatore delle coppe” esce dalla Champions League anche con un po’ di sfortuna.

L’Europa League poteva essere la competizione in cui il Napoli poteva davvero vincere qualcosa ma la mancanza di esperienza e di giocatori con attributi ha fatto si che l’Arsenal ci mandasse a casa senza troppi problemi.

Sapevamo che quest’anno sarebbe stato di “studio” e che dall’anno prossimo vedremo la vera squadra del leader calmo.

Società:6, mercato non all’altezza dell’allenatore che siede in panchina e dei sostenitori sempre presenti.

Verdi e Malcuit semplici nomi per conquistare il solito secondo posto.

Avvio solo illusorio quello di Fabiàn che nella seconda parte di stagione ha fatto dimenticare quello che aveva fatto nel girone d’andata.

Purtroppo però, il problema non è solo in entrata ma anche in uscita.

Infatti, nel cosiddetto mercato di riparazione, il Napoli anziché migliorarsi ha venduto pezzi utili alla causa.

La squadra partenopea si priva di Marek Hamsik, unico regista, e di Marko Rog, mandato in prestito al Siviglia.

Il centrocampo così rimane orfano di riserve e con Fabiàn che viene spostato in una posizione non sua e con Allan a farsi il cuore per quattro.

Aspettiamo con ansia il mercato estivo per vedere se la società quest’anno ha intenzione di vincere qualcosa.

Questa è la nostra analisi su una stagione molto sotto i toni e deludente.

Napoli è stanca di partecipare, è arrivata l’ora di vincere qualcosa.

 Gennaro Del Vedchio

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