Un calcio più rosa contro il becero maschilismo – di Mattia Ronsisvalle
Il mondo del calcio sta cambiando, colorandosi sempre più di rosa, dando sempre più spazio e voce alle donne.
Un esempio ne è la Serie A femminile e l’interesse degli italiani che sta crescendo sempre di più.
A dimostrarlo sono i numeri che ha registrato la partita di Serie A femminile disputata tra Juventus e Fiorentina, domenica 24 marzo, analizzati dalla Practice Content di Publicis Media Italy.
Tale match è stato il primo del campionato femminile ad essere giocato all’Allianz Stadium di Torino. La partita è stata seguita sugli spalti da più di 39mila spettatori, mentre su Sky, dove è stata trasmessa in simulcast su tre canali, Sky Sport serie A, Sky Sport Uno e Sky Sport Uno Dtt, ha ottenuto il 2.7% di share, con un pubblico prevalentemente maschile (69%), sopra i 45 anni d’età (71%).
Anche il tifo rosa è in crescita: in Italia le tifose sono circa il 25%, 1 donna su 4 afferma di seguire con passione il giuoco del calcio. In Francia, in Spagna, in Germania i numeri si aggirano intorno al 30%. Paesi come la Turchia invece arrivano addirittura al 60%.
Per non parlare delle tante figure professionali che lavorano nel campo dell’informazione e che si distinguono con professionalità e competenza come Ilaria D’Amico, con i suoi 15 anni di conduzione di Sky Calcio Show alle spalle; Giorgia Rossi, entrata nelle case di milioni di italiani raccontando gli ultimi Mondiali per Mediaset o Anna Billò di Euro Calcio Show. Senza dimenticare Diletta Leotta, che dopo aver condotto la trasmissione sulla Serie B per Sky è diventata uno dei volti di punta della novità DAZN.
Eppure, ci sono ancora episodi di maschilismo che lasciano l’amaro in bocca.
Proprio lo scorso 23 marzo, l’arbitro Annalisa Moccia, della sezione di Nola, ha arbitrato la partita del campionato di Eccellenza tra l’Agropoli e il Sant’Agnello. Il telecronista di un’emittente locale, tale Sergio Vessicchio di Canalecinque tv, ha così commentato durante la diretta della trasmissione: “L’assistente donna è una cosa inguardabile. È uno schifo guardare le donne che vengono a fare gli arbitri in un campionato dove le società spendono centinaia e migliaia di euro. È una barzelletta della Federazione. Una cosa impresentabile per un campo di calcio”.
Parole forti, parole che non dovrebbe mai essere pronunciate e nemmeno pensate, soprattutto da un rappresentante della stampa.
Noi dal canto nostro, ci auguriamo un mondo dove il maschilismo cesserà di esistere e il calcio si colorerà sempre più di rosa.
Mattia Ronsisvalle