Tra sogno e realtà: i Paesi Baschi potrebbero avere una loro nazionale

Tra sogno e realtà: i Paesi Baschi potrebbero avere una loro nazionale

Tematica non di certo nuova all’interno del calcio spagnolo è quella riguardante i calciatori baschi. Basti pensare che squadre come l’Athletic Bilbao all’interno della propria rosa accettino solo calciatori provenienti dal medesimo territorio o quanto meno di origini basche.

Senza dilungarci troppo con esempi vari, il tutto si può riassumere dicendo che la regione spagnola le sta tentando tutte per raggiungere l’indipendenza. Le reali possibilità di riuscita sono ben poche, lasciando che almeno al momento, resti tutto un sogno.

Gli stessi baschi sono sempre stati figure molto rilevanti all’interno della nazionale “Roja”. Basti pensare che il primo gol nella storia iberica fu proprio siglato da Patricio Arabolaza, all’esordio nelle Olimpiadi di Anversa del 1920. O che il celebre termine “Pichichi”, comunemente usato per indicare il capocannoniere del campionato, derivi da Rafael Moreno che fu proprio appellato in tal modo.

Ci si è mai chiesti però quale sia il reale motivo di questa predominanza? Una delle ragioni principali è da imputare anche e soprattutto alla collocazione geografica. Bilbao è strettamente collegata alla costa britannica da rapporti stretti.

I Paesi Baschi sono celebri per la loro perenne tendenza all’indipendenza per motivi che possono variare dall’economia, alla politica, sino ad arrivare persino alla lingua parlata. Il tutto, dunque, porta alla luce la reale motivazione per la quale la regione richieda espressamente alla UEFA ed alla FIFA di avere una nazionale propria.

Se magari a livello pratico e territoriale sia molto complicato riuscire ad ottenere quanto richiesto, a livello calcistico si può dire che il primo passo verso la libertà sia recentemente avvenuto.

Lo scorso 15 dicembre, infatti, i due massimi rappresentanti della Federacion Vasca de Futbol, il presidente Luis Maria Elustondo e la sua vice Nerea Zalabarria, si sono recati in quel di Nyon e Zurigo, in Svizzera. L’intento era quello di recarsi nei due quartieri generali della FIFA e della UEFA nel tentativo di richiedere l’ingresso ufficiale dell’Euskal Selekzioa.

Un ultimo step evolutivo, dunque, al fine di aggiungere delle reali partite ufficiali al palmares e che testimoni a tutti gli effetti la perseveranza di una popolazione, che anche se non materialmente, si senta indipendente a tutti gli effetti.

Salvatore Sabella

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